Dopo 50 anni di chiusura è stata riaperta la Domus Tiberiana e ripristinato il percorso che dal Foro Italico porta al Palatino. Un importante lavoro di squadra per il ministro Sangiuliano che ha permesso di restituire al mondo una parte del parco che era stata interdetta a causa di gravi problemi strutturali.
Oggi è possibile visitare la residenza, ripercorrere le strade che imperatori e corte hanno percorso per anni. Sarà possibile anche percorrere Clivio della Vittoria la famosa via coperta, un antico cammino che permetteva all’imperatore di raggiungere la sua residenza privata.
Il Parco archeologico del Colosseo ha riaperto al pubblico la Domus Tiberiana, dopo circa 50 anni di chiusura a causa di gravi problemi strutturali che hanno determinato la necessità di importanti interventi di restaurazione.
La Domus Tiberiana è la residenza imperiale che si estende per circa 4 ettari sul colle Palatino e va ad affacciarsi direttamente sulla valle del Foro Romano con importanti arcate che si innalzano su più livelli.
Grazie a questa riapertura viene anche ripristinata la circolarità tra il Foro Romano e il Palatino con la possibilità di utilizzare la rampa di Domiziano oppure gli horti fornesiani.
Tutti i visitatori avranno la possibilità di fare nuovi percorsi che da tempo erano stati chiusi, oggi sarà possibile percorrere la via Clivio della Vittoria, la famosa via coperta, percorrendo l’antico cammino che imperatore e corte utilizzavano per raggiungere la residenza.
Il nuovo allestimento prende il nome di Imago Imperi ed è stato curato da Alfonsina Russo, Martina Almonte, Maria Grazia Filetici e Fulvio Coletti insieme all’organizzazione Electa.
Imago Imperi si sviluppa in 13 differenti ambienti che si aprono in un percorso che ha lo scopo di raccontare la storia dei secoli passati.
Domus Tiberiana prende il nome dall’imperatore Tiberio che guidò l’impero romano dopo la morte dell’imperatore Augusto, ma dalle indagini storiche e archeologiche si è potuto constatare che le fondamenta della residenza sono state in realtà gettate da Nerone.
Secondo le testimonianze archeologiche il monumento fu successivo all’incendio del 64 d.C., quindi venne costruito insieme alla Domus Aurea, rientrando così tra le antiche dimore aristocratiche.
Il palazzo subì diverse trasformazioni durante gli anni, in particolare durante l’impero di Domiziano e l’impero di Adriano che decisero di ampliare la residenza ulteriormente.
Restò abitata fino all’età tardo-antica, venne poi abbandonata per un lungo periodo e fu riutilizzata nella metà del Cinquecento quando i Farnese decisero di annetterla agli horti.
Dal XIX secolo è stata protagonista di scavi e restauri continui, fu aperta al pubblico da Pietro Rosa, archeologo, insieme al primo Museo Palatino. Ma fu poi chiusa a causa di importanti problemi strutturali che sono stati risanati in questi anni.
In occasione dell’apertura della Domus Tiberiana il ministro Sangiuliano, ministro della Cultura, ha deciso di rilasciare alcune dichiarazioni. Ha infatti precisato che il Parco Archeologico del Colosseo prosegue il suo lavoro per restituire al mondo spazi che fino ad oggi erano stati preclusi alla visita dei turisti e dei visitatori.
Da quanto dichiarato dal ministro sono stati aperti nuovi percorsi e diversificati altri. Grazie alla riapertura di questo sito è stato possibile riaprire il percorso tra il Palatino e il Foro Romano un importante risultato che è stato un lavoro di squadra durato molti anni.
Il ministro ha poi affermato che per il Colosseo sono stati fatti investimenti nel settore multimedialità e questo lo renderà molto più fruibile e appetibile al pubblico.
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