Una vera e propria rivoluzione in casa della Fiorentina, dopo che il presidente Commisso ha deciso di esonerare l’allenatore Iachini. Dopo aver raccolto solamente otto punti in sette turni di campionato, Iachini è stato sollevato dall’incarico, in favore del ritorno di Prandelli.
Sono passati dieci anni, è cambiata la proprietà, altrimenti Prandelli non sarebbe tornato a Firenze. Con i Della Valle la rottura fu traumatica, lo accusarono di aver già fatto l’accordo con la Juventus. Invece andò in Nazionale. È stato un decennio complicato sia da una parte che dall’altra.
Forse non è un caso che la sua ultima partita da allenatore, prima di una stagione di pausa, sia stata proprio al Franchi, Fiorentina-Genoa 0-0 il 26 maggio dell’anno scorso.
Si salvarono insieme, in una serata non proprio memorabile, lui e la Fiorentina. Questo ritorno non è una scelta, non è nemmeno una decisione, è lo stesso segno di un destino comune, è un abbraccio spontaneo e inevitabile. Cesare ha bisogno della Fiorentina come la Fiorentina ha bisogno di lui. Si appartengono.
Ovviamente, con il cambio sulla panchina, cambierà anche il modo di scendere in campo, della nuova Fiorentina.
Mentre Iachini aveva scelto di adottare una difesa a tre infatti, Prandelli scenderà in campo con un 4-2-3-1. L’obiettivo di Rocco Commisso è quello di dare una forte sterzata all’andamento della sua Fiorentina, nella speranza di poter combattere per la qualificazione in Europa League.
Nonostante l’esonero, il difensore Martin Caceres sta dalla parte di Iachini: “Grazie di tutto mister! Uomo vero, ti auguro il meglio a te e a tutto il tuo staff”.
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