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E’ stata pubblicata sui social già diversi mesi fa, ma ora che a Bologna si freme per il prossimo ballottaggio tra la candidata leghista Lucia Borgonzoni e il sindaco uscente Virginio Merola, sulle bacheche di Facebook sta tornando ad essere condivisa la foto della Borgonzoni che testimonia il suo passato da assidua frequentatrice dei centri sociali bolognesi. Una foto che molti hanno definito ‘imbarazzante’ e che ha diviso la stessa folta comunità degli attivisti felsinei e dei militanti politici dal basso – siano stati essi stessi frequentatori di locali alternativi o occupati, sia semplici simpatizzanti o universitari – tra quelli che pensano sia giusto divulgare tale informazione e quelli che dicono ‘è solo una macchina del fango’.
Tutta la recente campagna politica della Lega è stata centrata sullo scontro con i ragazzi dei centri sociali, anche a Bologna. E infatti più volte Matteo Salvini, durante la campagna elettorale per sostenere la Borgonzoni sindaco, ha lanciato provocazioni prendendo di mira gli studenti disobbedienti e le ‘zecche’ dei centri sociali.
Sembrano davvero lontani i tempi in cui, a fine anni ’90, Lucia Borgonzoni frequentava l’Accademia della Belle Arti e condivideva una casa in via Mazzini con altri giovani studenti. Lei si è sempre difesa dicendo ”tutti sapevano che ero leghista”, ma a dire il vero in quegli anni dell’Accademia non andava ai raduni del Carroccio, mentre preferiva le case occupate…
Chi l’ha conosciuta ai ”tempi d’oro”, quindi, non ha potuto non evidenziare una nota stonata, visto che Lucia, nonostante si sia posta come ”una sindachessa sceriffa” in prima linea contro i centri sociali, ha frequentato a lungo l’underground bolognese, tanto che per anni ha pure lavorato come barista nello storico Link (e pare che gli stipendi li percepisse a nero…) prima di iniziare la carriera politica attiva come consigliera comunale leghista e diventare la nemica numero uno dei centri sociali. A novembre 2015, durante una manifestazione antifascista culminata in Piazza Maggiore, su Facebook commentava così: ”Il colmo per i 4 antidemocratici ragazzotti dei centri A-sociali che scorazzano (nel loro immaginario “stanno occupando”) in Piazza Maggiore? Scattare loro una foto che viene fuori tutta VERDE! La fantasia nelle loro frasi:
– Bologna non si Lega
– Salvini Bologna non ti vuole
– Fascisti carogne tornate nelle fogne
Poveri genitori, quanti soldi buttati!
E a proposito di tutto il suo odio verso i collettivi e i centri sociali, in una intervista dichiarava: ”I centri sociali? Oggi sono diversi”. Diversi… Ma in che cosa?: ”Non rinnego quel periodo, ma un tempo le persone che giravano dentro i centri sociali erano diverse. Nessuno mi ha mai proposto di andare a spaccare le vetrine, in quegli anni non mettevano Bologna sottosopra”, ha risposto Borgonzoni. Ma pare evidente che non ricorda bene quello che succedeva per le strade di Bologna in quegli anni, o forse era impegnata a fare tutt’altro… Nel 2016 invece, Lucia sembra avere le idee più chiare che mai: ”Se diventassi sindaco i centri sociali li chiuderei, almeno come sono ora. Magari scopro che si fanno anche delle cose culturali dentro e allora non li chiudo. Ma ci credo poco”. E qui si potrebbe aprire il dibattito su cosa intende per ‘cose culturali’, se pensa che all’interno dei centri sociali non si svolgano attività di questo tipo. Chissà cosa avrebbe detto il nonno materno, partigiano comunista, nel sentirla dichiarare, a proposito del 25 aprile, che non è scesa e non scenderà in piazza per i festeggiamenti della liberazione nemmeno in qualità di sindaco, in aperta polemica con l’Anpi, che ”dovrebbe indignarsi di più e cercare di farsi strumentalizzare di meno”, perchè ”È tutto finto e ipocrita”.
”Lucia Borgonzoni #sindachessa della fattanza”
Come dicevamo, a pochi giorni dal voto per il ballottaggio che vedrà vincitore il nuovo sindaco di Bologna, è riapparso un post con una foto di Lucia Borgonzoni da giovane, in cui si commentava: ”Sarebbe oltremodo divertente vederla diventare sindaco di Bologna in un partito che odia i centri sociali e chi ne fa parte, dopo averci bazzicato (e razzolato parecchie paghette in nero) per anni”. Viste le tante condivisioni avute nelle ultime settimane, l’autore ha voluto precisare la sua nota, che riportiamo di seguito:
”Dopo un po’ di mesi questa fotografia visto il prossimo ballottaggio sta tornando sulle bacheche e non sempre con la giusta interpretazione.Rivedo quindi questa lunga didascalia aggiornandola; la cosa grave di Lucy non è aver frequentato negli anni 2000 i Centri Sociali ( Link / L57 / TPO etc etc ), le case occupate (tipo la mitica Bertalia dove ci scattarono questa) o aver usato droghe ed alcool, questo sarebbe un messaggio fuorviante e controproducente.
E’ grave tutto quello che ha fatto dopo e che fa oggi all’interno di quel partito innominabile, mettendo al primo posto del suo programma politico lo sgombero dei CS (oltre a ROM immigrati etc etc ). La fotografia era solo un post-it per farle ricordare che di quei luoghi non solo ha accettato per anni l’humus ideologico e culturale, ma avendoci anche lavorato (al bar) ha messo in tasca un bel po di soldini (in nero). Una compromissione molto più profonda della semplice frequentazione (e delle varie eventuali assunzioni), di cui oggi, anche dopo la sua “mutazione” deve tener conto, pensandoci bene prima di emettere editti etici e politici personalmente insostenibili!”
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