Il 30 novembre cade il novantesimo anniversario della nascita di Palazzo Piacentini, la storica sede del ministero dello Sviluppo economico. Per celebrare l’occorrenza di quello che è il passato del dicastero, voluto per altro da Benito Mussolini, tra i corridoi è stata installata una mostra in cui è presente anche la foto del Duce, come tra l’altro ha documentato qualche giorno fa la giornalista di La7 Alessandra Sardoni.
Il primo ad alzarsi sugli scudi per la scelta di mettere tra i ritratti della galleria anche Mussolini è stato Pier Luigi Bersani che ha chiesto che venga rimossa la sua foto. La polemica, però, non è finita così, perché dalla Funzione pubblica della Cgil sono insorti per chiedere, invece, la rimozione del Duce. Cosa avvenuta nel giro di pochissimo, come ha precisato una nota il Mise. Giancarlo Giorgetti, che ancora è il numero uno dalle parti di via Vittorio Veneto, ha spiegato che “è stato ministro delle corporazioni, ahimè“, ma ha anche precisato come l’immagine del dittatore fascista sia presente anche a Palazzo Chigi, a dargli manforte anche il nuovo presidente del Senato, Ignazio La Russa, che invece ha detto che la foto di Mussolini si può trovare anche al ministero della Difesa.
Partiamo dall’inizio. Qualche giorno fa, la giornalista e inviata del Tg di La7 Alessandra Sardoni ha fatto notare che, nei corridoi della sede del ministero dello Sviluppo economico, assieme a quella di tanti ex titolari del dicastero di via Vittorio Veneto, c’era anche l’immagine di Benito Mussolini. E sì, apriti cielo.
Per qualsiasi voglia motivo sia stata presa questa scelta, infatti, a molti non è piaciuta, uno su tutti l’ex segretario del Partito democratico Pier Luigi Bersani, anche lui inquilino di Palazzo Piacentini nel secondo governo di Romano Prodi, quindi dal 2006 al 2008, e autore del famosissimo decreto sulle liberalizzazioni quando sedeva al capo del Mise. In un tweet, l’ex deputato ha chiesto “cortesemente di essere esentato” e che la sua foto “sia rimossa“.
Più o meno dello stesso avviso anche la Funzione Pubblica Cgil, dal sindacato, però, anziché richiedere che a essere tolta debba essere la foto di Bersani, si domanda la rimozione della foto di Mussolini. “Un inquietante fatto (quello di esporre l’immagine del Duce, ndr) – hanno commentato – ancora più grave e inaccettabile per la storia di questo Paese è che tutto ciò pare sia accaduto alla presenza del ministro dello Sviluppo economico, Giorgetti, e dell’ex presidente del Senato Casellati, che ricordiamo essere a servizio della Repubblica nata dalla Costituzione antifascista“.
Il comunicato viene concluso parlando di quanto accaduto un anno fa nell’assalto alla sede della Cgil in corso d’Italia, per cui “non saremo disposti a tollerare nessuna possibilità di resuscitare fenomeni di apologia fascista, denunciando senza remore chiunque possa macchiarsi di reati simili, fosse anche un ministro della Repubblica“.
Subito dopo, comunque, è arrivata un’altra nota di risposta, e direttamente dal Mise che ha precisato come “per evitare polemiche e strumentalizzazioni, la foto di Mussolini sarà rimossa“. E quindi la scelta di esporla, hanno spiegato ancora, era dovuta al fatto che “quest’anno cade il 90esimo di Palazzo Piacentini, inaugurato il 20 novembre 1932“, le iniziative che sono state fatte sono partite dall’inaugurazione di una mostra, Italia geniale, della nuova edizione del volume orbicolare e dalla galleria dei ministri, appunto, “dove c’è anche la foto di Mussolini, ministro delle corporazioni nel 1932“. Nel comunicato, il ministero ha poi concluso dicendo che la stessa immagine del Duce c’è anche a Palazzo Chigi, “nella galleria dei presidenti del Consiglio“.
La posizione del dicastero è stata riproposta anche dall’attuale numero uno, che fino a quando non giurerà il nuovo governo è Giancarlo Giorgetti – che per altro è anche il candidato, ora, alla successione di Daniele Franco come ministro dell’Economia e delle Finanze -, che dalla Camera, lasciando il gruppo di Fratelli d’Italia, ha detto che “se è un problema la togliamo. Ora l’hanno tolta, mi dicono. È stato primo ministro delle corporazioni, ahimè“.
Al vicesegretario della Lega ha risposto Nicola Fratoianni, il segretario di Sinistra Italiana: “Be’, se Giorgetti non ci arriva, provo a spiegarglielo anch’io: la foto o il ritratto di Mussolini per quello che rappresenta per gli italiani, al ministro dello Sviluppo economico non ci deve stare“. Per il deputato la giustificazione che sia anche a Palazzo Chigi non basta, anzi. “Si colga l’occasione allora per toglierlo anche da lì“, ha concluso.
E sul caso è poi intervenuto anche Ignazio La Russa, il neo presidente del Senato, che ha ricordato come l’immagine del dittatore fascista sia presente anche al ministero della Difesa, non solo: “C’è scritto anche al Foro Italico – ha detto -. Che facciamo, cancel culture anche noi?“.
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