Un caso di omicidio irrisolto e ormai archiviato è stato risolto grazie a un pizzico di casualità che è sempre necessaria e alle moderne analisi forensi. Ma ciò che fa riflettere è che poteva essere chiuso ben prima, bastava semplicemente aprire Google Maps. Nel 2006, più precisamente l’11 ottobre, il 72enne Davie Lee Niles è sparito dalla circolazione, visto l’ultima volta presso il Jake’s Bar a Bryon Township, un locale dove era solito recarsi per un drink. La famiglia si è subito messa all’opera per cercare in tutti i modi di ritrovarlo ma sia il caro sia l’auto sembravano essersi dissolti nel nulla. Finché un uomo non ha notato qualcosa di strano decorando la propria casa per il Natale di quest’anno, nel 2015.
Salito in cima a un albero per decorarlo, un uomo è stato attirato da qualcosa di strano in un laghetto poco distante, come una forma immersa che non sembrava una roccia oppure la conformazione del terreno. Grazie alla segnalazione di occhio-di-falco, la polizia è intervenuta. Quella che sembrava qualcosa di totalmente innaturale in uno specchio d’acqua (pur artificiale), era un’automobile affondata nel lato nord-est del laghetto, vicina al bordo e ben ormai sedimentata sul fondo. Il laghetto appartiene a un’agenzia di pompe funebri in Michigan.
Dal livello “umano” l’auto non era visibile perché l’acqua è un po’ torbida, ma da una visuale perpendicolare tutto cambiava. Ad ogni modo, una volta recuperata l’auto si sono trovati i resti di quello che poi si è dimostrato essere proprio Davie Lee Niles, come certificato dagli esami autoptici. A bordo della vettura è stato trovato anche il portafogli con i documenti e l’auto stessa era proprio quella di Niles.
Quel che fa riflettere è che la soluzione del caso è stata tutto il tempo a portata di clic, qualsiasi utente si sarebbe potuto imbattere casualmente nella foto del laghetto con quella strana forma immersa. D’altra parte c’è gente che trascorre il tempo a esplorare il mondo da una vista privilegiata scoprendo buffe immagini oppure belle ragazze. Eppure, il misfatto è rimasto intrappolato nell’acqua melmosa da vicino e allo stesso limpida da lontano. Chissà quanti altri segreti sarebbero a una distanza di una scrollata di mouse, ma non ce ne accorgeremo mai?