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La gabbia di Gianluigi Paragone è stato confermato per una seconda edizione su La7. Tornerà in onda il 10 settembre, sempre di mercoledì. Il talk-show più sregolato della rete, dopo la pausa estiva, ricomincerà a infiammare la prima serata con i dibattiti al fulmicotone tra giornalisti, politici e personaggi noti prestati all’”opinionismo”. Per la conferma definitiva si aspetta la presentazione dei palinsesti de La7, prevista per il 10 luglio, anche se già dopo l’ultima puntata andata in onda il 26 giugno, i saluti sulla pagina Facebook del programma rimandavano a Settembre.
La7 conferma la sua vocazione all’attualità e al dibattito con un organico che, dopo il recente approdo di Giovanni Floris, si è rinfoltito ulteriormente, non senza il pericolo di una possibile saturazione. Se le cose non dovessero cambiare infatti, gli arcieri dell’informazione targata La7 sarebbero Enrico Mentana, Michele Santoro, Salvo Sottile, Corrado Formigli, Lilli Gruber, Myrta Merlino e Gianluigi Paragone appunto. L’ideatore e conduttore della Gabbia dovrebbe quindi sgomitare ulteriormente per riuscire a ritagliarsi ancora il suo spazio e aumentare gli ascolti, che nella prima edizione andata in onda tra il 2013 e il 2014 hanno avuto un andamento altalenante, complice anche il passaggio temporaneo dal mercoledì alla domenica per tentare di conquistare uno spazio non ancora coperto dai talk.
Gianluigi Paragone ha dimostrato di avere le idee chiare in questo senso e lo ha fatto già nell’ultimo periodo alla Rai, introducendo elementi novità e discontinuità nell’impostazione globale dei suoi talk-show, in cui la conduzione ha un ruolo strategico. Messa da parte la chitarra elettrica ma sempre armato di braccialetti e votato al look casual in nome dello svecchiamento dei contenuti e delle forme, il giornalista originario di Varese nell’ultimo anno ha dato vita a una trasmissione sopra le righe che, nel tentativo di dare spazio a voci fuori dal coro con modalità espressive anche non convenzionali e di impatto, ha incassato in numerose occasioni l’accusa di populismo ma è riuscito a far parlare di sé. Esemplare a questo proposito la querelle non certo in punta di fioretto con il giornalista economico Paolo Barnard che dalla Gabbia lanciava i suoi strali contro la gestione politica ed economica delle istituzioni europee e che è stato allontanato per due mesi dal programma a seguito dei suoi commenti misogini, proprio per scelta di Paragone, che lo ha poi reintegrato, ben consapevole della presa sul pubblico delle argomentazioni in chiave anti-europea di questi tempi.
La provocazione e la ricerca di uno stile di conduzione aggressivo e ironico sono le caratteristiche che hanno accompagnato il lavoro recente di Gianluigi Paragone che, dopo aver esordito nella carta stampata ed essere passato per la direzione della Padania e la vice direzione di Libero, è arrivato alla Rai nel 2009, passando poi dalla seconda alla prima serata con la trasmissione L’ultima parola. L’inizio era avvenuto nel solco della tradizione, con un approccio istituzionale e piuttosto ingessato ma ben presto il giornalista classe 1971 che nel frattempo era diventato anche Vice Direttore di Rai Due, ha cambiato rotta, introducendo le sue copertine musicali e imprimendo un ritmo decisamente diverso al talk-show politico. Una svolta che gli è costata numerose critiche da parte dei politici e contrasti con i vertici della tv di Stato. Di qui la migrazione a La7, dove Paragone sembra avere margini di libertà considerevoli. Lo stesso sembra valere per Benvenuti nella giungla,il programma condotto in coppia con Mara Maionchi su Radio 105.
Le sperimentazioni e le provocazioni continueranno anche per il prossimo anno e di sicuro si sentirà ancora parlare della Gabbia.