La Geo Barents di Medici Senza Frontiere è finalmente giunta nel porto di Ancona, dopo giorni di polemica per la lontananza.
Ci sono voluti giorni di navigazione infatti per raggiungere il porto, dal momento che il salvataggio di 73 migranti era avvenuto al largo della Libia.
Geo Barents arriva ad Ancona
La nave umanitaria di Medici Senza Frontiere è arrivata questa mattina al porto di Ancona, dopo oltre 4 giorni di navigazione. A bordo ci sono 73 migranti salvati sabato scorso a largo della Libia, fra cui 16 minorenni non accompagnati.
Le persone si trovavano a bordo di un gommone sovraffollato che era in difficoltà in acque internazionali e da subito l’assegnazione del porto del capoluogo marchigiano aveva destato diverse polemiche perché la traversata sarebbe stata molto lunga, esponendo i naufraghi a ulteriori pericoli dovuti al maltempo e al mare agitato.
Tuttavia il nuovo decreto ha stabilito che non è obbligatorio per le autorità italiane scegliere il punto di attracco più vicino rispetto alla posizione del salvataggio, il capitano della nave di soccorso deve adeguarsi a quello che gli viene assegnato.
Molti credono però che sia una scelta di buon senso portare in salvo il prima possibile queste persone già fortemente traumatizzate dalle condizioni disperate in cui arrivano nel nostro Paese. Ad ogni modo, è iniziata la lunga navigazione, durante la quale i migranti sono stati assistiti dal personale di bordo e le loro condizioni sembrano buone.
Le operazioni di sbarco
A causa del maltempo previsto già in questi giorni in tale zona, la Geo Barents ha proceduto a velocità più ridotta del normale, dai 10 nodi ai 2,5 nodi, che non sono nemmeno 5 chilometri orari. Fulvia Conte, responsabile dei soccorsi a bordo, ha spiegato che le condizioni a bordo non erano delle migliori.
“faceva molto freddo e diversi naufraghi hanno vomitato e sono stati molto male. proprio come noi erano esausti, questi ultimi giorni credo siano stati una sofferenza inutile”.
L’arrivo della nave umanitaria al porto indicato dal Viminale era previsto per ieri ma a causa del forte vento e delle condizioni meteo marine, con onde altissime, si è verificato questo rallentamento, inoltre i sopravvissuti sono stati spostati da un ponte più basso che si era allagato, verso uno più in alto.
Lo stesso porto per la Ocean Viking
La stessa polemica c’è stata per la Ocean Viking, la nave di Sos Mediterranée che nello stesso giorno della Geo Barents ha tratto in salvo 37 migranti, di cui 12 minorenni.
Anche per questa nave umanitaria il porto di attracco assegnato era quello di Ancona, abbastanza distante dal punto del salvataggio. La nave è arrivata alla banchina 22 ieri sera dopo una navigazione molto difficile.
Lo staff ha fatto sapere che tutti gli ospiti a bordo sono stati malissimo per le onde alte e il vento a 40 nodi, tutto ciò poteva essere evitato con un porto più vicino e questi episodi di sicuro riaccendono la polemica di un decreto legge difficile da mettere in pratica per chi materialmente lavora nelle associazioni umanitarie impegnate costantemente a salvare vite umane in mare.