La Germania ha legalizzato i matrimoni gay, equiparando l’unione tra persone dello stesso sesso al matrimonio civile: col voto del Bundestag da oggi le coppie omosessuali tedesche potranno anche adottare figli. La votazione storica arriva 16 anni dopo le unioni civili: hanno votato a favore 393 deputati, 226 i contrari e 4 gli astenuti. Tra chi ha votato contro c’è anche Angela Merkel, che ha sottolineato la sua posizione da leader della CDU con comunicato emesso in seguito in cui la Cancelliera dichiara che “il matrimonio è solo tra uomo e donna“, ma, da statista, si augura che la legge dia “maggiore coesione” sociale al Paese. Ora ci sarà il passaggio alla Camera Alta dove non dovrebbero esserci problemi vista la larga maggioranza a sostegno (Socialdemocratici, Verdi, la Sinistra di Linke e il Partito Democratico Libero): la legge sui matrimoni gay in Germania dovrebbe così entrare in vigore a fine anno.
Il testo approvato recita che “il matrimonio è stipulato a vita tra due persone di sesso diverso o dello stesso sesso“, dando così gli stessi diritti delle coppie eterosessuali alle coppie omosessuali che contraggono matrimonio, a partire dall’adozione di figli esterni alla coppia o del partner.
Festeggiamenti in Aula sui banchi dei Verdi, dove sono stati sparati coriandoli colorati, e fuori dal Bundestag, dove centinaia di persone hanno sfidato la pioggia torrenziale che ha colpito Berlino: Merkel nel comunicato ha ricordato che “è stato un dibattito lungo intenso ed emotivo. Spero ci sia rispetto per entrambe le parti“.
[didascalia fornitore=”ansa”]Festeggiamenti dopo il voto del Bundestag[/didascalia]
Il voto è storico per la Germania che entra così nel novero dei Paesi ad aver legalizzato i matrimoni gay: tra i grandi d’Europa, manca ancora l’Italia che solo lo scorso anno ha adottato la legge sulle unioni civili, su stampo di quella tedesca di 16 anni fa.
Il voto è stato importante non solo per tutte le coppie omosessuali tedesche e per gli attivisti dei diritti LGBT, ma anche per lo scenario politico. La Spd di Martin Schulz aveva posto come condizione in vista in una possibile “grande coalizione” dopo il voto del 24 settembre proprio l’uguaglianza dei diritti per le coppie omosessuali.
[didascalia fornitore=”ansa”]Martin Schulz festeggia il voto sui matrimoni gay con gli altri leader che hanno sostenuto la legge[/didascalia]
L’alleanza con i liberali dell’Fdp e i Verdi avevano portato a un’accelerazione nella calendarizzazione del provvedimento in Aula, mettendo alle corde Merkel, da sempre contraria – con tutta la Cdu – all’equiparazione del matrimonio gay, e attenta a non incrinare l’alleanza con i conservatori della Csu.
La svolta è arrivata il 26 giugno, in un’intervista al settimanale Brigitte in cui Merkel ha aperto alla libertà di coscienza per gli esponenti dei cristiano-democratici: un colpo da maestra che, da un lato ha tolto un argomento agli avversari del fronte opposto, e dall’altro le ha permesso di mantenere il ruolo da leader del centrodestra popolare.
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