La Giordania chiede calma a Israele mentre in centinaia sono barricati ad Al-Aqsa

La situazione sta peggiorando di ora in ora in Medio Oriente e nella serata di sabato 8 aprile la violenza è sfociata in Israele e Palestina e un razzo ha raggiunto il territorio israeliano dalla Siria. Nelle ultime ore è emerso che centinaia di palestinesi sono barricati all’interno della moschea di Al-Aqsa, che è stata teatro di durissimi scontri negli ultimi giorni.

Polizia di Israele ad Al-Aqsa
Polizia di Israele fuori dalla moschea di Al-Aqsa – Nanopress.it

Una situazione davvero delicata che ha fatto scaturire paura per una possibile guerra nella regione. La comunità islamica e in particolar modo Hamas hanno giurato vendetta a seguito dei due raid israeliano attuati all’interno di Al-Aqsa, che hanno preso di mira i fedeli musulmani durante la preghiera in questo momento che attraversa il mese sacro del Ramadan, ma che si incastra anche con la Pasqua Ebraica.

Gli scontri sono degenerati e hanno interessato vaste zone della Cisgiordania e Gerusalemme, ma anche Tel Aviv è stata teatro di un attacco terroristico attuato sul lungo mare. Le autorità internazionali sono in massima allerta e Netanyahu ha deciso di scrivere agli Stati Uniti.

Lanci di razzi dalla Siria e uno colpisce Israele

Le Forze di Sicurezza israeliane hanno affermato che dal territorio siriano sono stati lanciati tre razzi di cui uno ha raggiunto Israele.

La situazione è tesa e nervosa ma, nonostante la paura, la popolazione israeliana ha deciso di attuare l’ormai consueta manifestazione del sabato sera, ma questa volta invece che protestare contro il governo, ha deciso di marciare contro la violenza e in solidarietà del turista italiano e delle due sorelle decedute a causa dall’attacco a Tel Aviv e di quello avvenuto in Cisgiordania.

Le proteste sono cominciate con un minuto di silenzio per le tre vittime uccise a causa di attacchi terroristici in due attacchi distinti avvenuti venerdì 7 aprile.

In Cisgiordania le sorelle Maya e Rina Dee di quindici anni sono rimaste uccise in un attacco armato avvenuto vicino a Hamra.

Soltanto qualche ora dopo è stato messo a segno un attacco dove il terrorista ha utilizzato come mezzo d’impatto la sua auto e ha poi anche sparato sui turisti a Tel Aviv.

Nell’attacco terroristico è rimasto ucciso Alessandro Parini un avvocato di Roma, che non è purtroppo sopravvissuto allo speronamento.

Tornando ai razzi lanciati dalla Siria uno è atterrato vicino a Meitsar, che è collocata a nord di Israele. Gli altri due razzi non hanno raggiunto il territorio israeliano e stando ad alcuni rapporti emersi dicono che uno è caduto in Cisgiordania.

Le forze dell’ordine israeliane hanno la sicurezza in Cisgiordania, nella valle del Giordano e nella zona di giunzione ovvero un’area adiacente alla barriera della Cisgiordania e Israele dopo gli attacchi terroristici.

Già domenica dovrebbero essere attuate misure emergenziali importanti secondo le informazioni emerse dall’IDF, che però non hanno precisato quali e quante unità saranno messe in gioco.

Le Forze di Sicurezza si affiancheranno alla polizia nella zona di Tel Aviv a seguito di un ordine del ministro della Difesa Gallant.

La situazione è diventata molto pesante durante la serata di sabato 8 aprile e centinaia di persone si sono barricate all’interno della moschea di Al-Aqsa a Gerusalemme. Sembra che dopo gli appelli di Hamas e della comunità islamica i cittadini musulmani abbiano deciso di difendere il luogo sacro e sono pronti a uno scontro con la polizia di Israele.

Era già stato precisato che erano previsti  disordini e Hamas ha dichiarato che gli ebrei avrebbero:attaccato il Muro Occidentale” domani – come parte della benedizione sacerdotale della Pasqua ebraica.”

La reazione delle autorità giordane

La Giordania ha chiesto a Israele di evitare un’evacuazione violenta degli occupanti all’interno di Al-Aqsa, spiegando che altrimenti si scatenerà una reazione a catena superiore alla critica situazione attuale.

Gli attacchi reciproci sono stati sempre più preoccupanti fino a far decidere al presidente di Israele Netanyahu a chiamare a rapporto il leader dell’opposizione israeliana Lapid per un confronto urgente sulla sicurezza.

Il ministro israeliano Gallant ha avuto modo di confrontarsi con il suo omologo americano Austin in seguito alla crescente minaccia terroristica.

L’ufficio di Gallant ha riferito: “Gallant ha informato il segretario Austin sulla recente ondata di attacchi terroristici in Israele e sui missili lanciati da gruppi terroristici palestinesi sia da Gaza che dal territorio libanese, con il sostegno dell’Iran”.

Disordini ad Al-Aqsa
Disordini ad Al-Aqsa – Nanopress.it

Sottolineando che: “Ha dettagliato gli sforzi in corso dell’establishment della difesa per contrastare il terrorismo e rispondere efficacemente a qualsiasi minaccia nei confronti dei cittadini e delle truppe israeliane“.

La dichiarazione proseguiva spiegando che: “Gallant ha anche aumentato gli sforzi dell’establishment della difesa per consentire la libertà di preghiera al Monte del Tempio, che è stato dirottato da gruppi di rivoltosi estremisti. Ha concluso ringraziando il Segretario Austin per la sua amicizia, collaborazione e solidarietà con il diritto di Israele a difendersi”.

Israele ha chiesto alle autorità giordane del Waqf di convivere immediatamente i palestinesi all’interno di Al-Aqsa nel monte del Tempio dove si stanno preparando per la Pasqua Ebraica e, stando a quanto emerso dai media locali, è atteso lo scontro diretto con le forze dell’ordine.

Il ministero degli Esteri di Israele ha precisato che: “Coloro che profanano la santità della moschea di Al-Aqsa e si barricano al suo interno sono una folla pericolosa, radicalizzata e incitata da Hamas e altre organizzazioni terroristiche“.

Precisando che: “Chiediamo alla Giordania, attraverso le guardie del Waqf, di rimuovere immediatamente dalla moschea di Al-Aqsa questi estremisti che stanno pianificando una rivolta domani durante le preghiere musulmane sul Monte del Tempio e la benedizione sacerdotale al Muro Occidentale”.

 

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