[veedioplatform code=”39b8c58d6c561dd9e99a09a16f7d195c”]
Dovrà rispondere di atti di vandalismo Petra László, la giornalista ungherese diventata famosa dopo che, un anno fa, al confine tra Ungheria e Serbia, sferrò dei calci e fece lo sgambetto a due rifugiati siriani, Osama Abdul Mohsen e il figlio Zaid, mentre in fuga dalla polizia tentavano di superare la frontiera. Per questa accusa, la reporter rischia fino a cinque anni di carcere. Nelle accuse formali si indica tuttavia che non è dimostrabile che il movente fosse “l’origine delle vittime o il fatto che si trattasse di migranti”. La giornalista, che lavorava per l’emittente televisiva N1 ed era vicina al partito di estrema destra Jobbik, fu licenziata e poi chiese scusa per quanto aveva fatto.
Il video della reporter Petra László che fa lo sgambetto al migrante con il figlio in braccio ha fatto il giro del web, suscitato indignazione e scatenato polemiche. La giornalista si giustificò riferendo di essersi spaventata.
In un’intervista rilasciata un mese dopo l’aggressione, la reporter dichiarò al quotidiano russo Izvestia di non riuscire a trovare un nuovo lavoro di avere intenzione di emigrare proprio in Russia per cercare qualcuno che le desse un’altra possibilità. Ma non lo ha mai fatto. Per quanto riguarda le vittime dell’aggressione, padre e figlio si trovano ora in Spagna, a Getafe vicino Madrid, dove l’uomo ha trovato impiego presso la Scuola nazionale degli allenatori di calcio.