Vince di nuovo, ma non convince. La Juventus di Champions è sorella di quella vista ultimamente in campionato: porta a casa i tre punti, ma non entusiasma. Come se, rispetto alle prime uscite stagionali, ci fosse stata un’involuzione dal punto di vista del gioco. L’1-0 di Lione è merito di un Buffon da 10 in pagella e di un Cuadrado capace di fare un gol incredibile, poco dopo aver sostituito Dybala, genietto rimasto nell’occasione nella lampada.
Qualcuno dice: se si continua a vincere giocando male è proprio l’anno giusto. Può darsi. E’ anche vero che, a lungo andare, senza un’idea di gioco si viene penalizzati. L’anno passato, però, Madama cominciò a correre – attardatissima – da novembre in poi. Senza più soste, se escludiamo quelle di Siviglia e di Monaco Baviera, fatali per il futuro in Champions League. Insomma, la condizione potrebbe essere la vera discriminante per annotare una Juve dominatrice, che non solo stanca gli avversari, ma li aggredisce. Fino a spegnerli.
In Francia, in troppi hanno steccato. Da Bonucci, leggero e incauto non solo nel rigore procurato, a Khedira, che sembra il fantasma di quello ammirato nelle prime giornate. Il tedesco è come se fosse più attento a non farsi male che a imprimere il suo marchio sulle partite. Dybala non ha fatto giocate, lasciando troppo solo un Higuain comunque intelligente e capace di far salire la squadra, e ha pure causato l’angolo da cui è nato il rigore per i francesi, con un retropassaggio errato. Pure Pjanic non è piaciuto, almeno finché la Juve era in 11 contro 11 e c’era anche Lemina. Il francese, a sua volta, aveva fatto bene fino al doppio giallo che, però, è stato salutare per i bianconeri. In 10, infatti, Buffon e compagni si sono coesi, hanno messo grinta e cuore e hanno saltato l’ostacolo Lione.
Cuore e grinta: queste le armi che la Juve di Allegri ha mostrato a Lione. E non è una novità. Ciò che i tifosi pensavano di vedere quest’anno, dopo la faraonica campagna acquisti estiva, era il bel gioco. Il dominio sugli altri, un po’ come succede in altri tornei per Barcellona, Real Madrid e Bayern Monaco. La buona notizia è che saranno probabilmente Siviglia e Juve a giocarsi il primo posto nel girone, con il Lione ora indietro di quattro punti e la trasferta di Torino all’orizzonte.
Contro il Milan, in campionato, servirà una squadra diversa. I rossoneri corrono, anche perché hanno diversi giovanotti in campo. Giovani che vivono di entusiasmi, ma anche di paure improvvise se chi sta di fronte dimostra di poter fare male. Al Buffon monumentale di ieri, a San Siro dovranno affiancarsi gli altri 10. Altrimenti, Milano potrebbe di nuovo rivelarsi fatale per la Signora. E chissà che a portare esperienza e tecnica non possa rivedersi pure Claudio Marchisio.