La Lega chiede l’intervento della magistratura con un esposto dopo le nuove rivelazioni de La Verità sul caso Metropol.
Nella giornata di oggi un articolo sul quotidiano La Verità ha spinto la Lega ad annunciare tramite una nota la volontà di procedere tramite esposto in Procura sul caso Metropol. Il giornale di Maurizio Belpietro sul caso dei fondi russi, archiviato nel 2022. La replica dei giornalisti: “Si parla di fondi, ma la contrattazione con i russi c’è stata”.
Ancora polemiche sul caso Metropol. Stavolta è la Lega a poter chiedere l’intervento della magistratura, con il partito che ha promesso un esposto dopo le nuove rivelazioni del giornale La Verità di Maurizio Belpietro. Il caso, scoppiato sul presunto finanziamento di 65 milioni di euro per la Lega con fondi di petrolio russo sul quale aveva indagato la Procura di Milano, era stato portato alla luce dell’Espresso nel 2019 dopo che il settimanale aveva riportato di una riunione in un hotel di Mosca tra esponenti vicini al Cremlino e del Carroccio.
A finire sotto inchiesta anche l’ex portavoce Gianluca Savoini. Il 27 aprile del 2022 era arrivata infine l’archiviazione per il caso, visto che la contrattazione non avrebbe portato ad alcun risultato. Il giudice aveva scritto che la trattativa era stata portata avanti, ma che non era culminata con un accordo e dunque non era presente alcun reato.
Le nuove rivelazioni de La Verità, con un articolo pubblicato nella giornata di oggi, farebbero riferimento al contatto tra i giornalisti dell’Espresso in contatto costante con uno degli indagati. Ossia l’avvocato Meranda. Il giornale ha scritto che avrebbero addirittura volato sullo stesso aereo.
Si arriva dunque all’annuncio di oggi della Lega: “Presenteremo un esposto in tribunale. Un faccendiere tentava di tirare in ballo la Lega poi passava tutto all’amico giornalista”. Nella nota il Carroccio parla di una “macchinazione” per colpire il leader del partito Matteo Salvini alla vigilia delle Elezioni Europee. “A questo punto – si legge nella nota – è quanto mai necessario un intervento del Copasir”. Secondo il quotidiano uno dei russi incontrati in hotel a Mosca da Savoini e Tizian sarebbe stato un ufficiale del Fsb, ossia l’ex Kgb. Nel titolo il giornale apre con: “Gli agenti segreti di Putin al tavolo con l’agente anti-Lega dell’Espresso”.
La replica da parte Giovanni Tizian, uno di uno degli autori dell’inchiesta del 2019 sull’Espresso: “Si parla di fondi, la trattativa però c’è stata”. Il giornalista dice di essere stato querelato cinque volte dalla Lega, che poi ha sempre perso i casi.
Stefano Vergine, altro giornalista, sottolinea come si voglia concentrare il focus su come sia stata trovata la notizia, per distogliere l’attenzione dal fatto che in effetti un leghista ha trattato con i russi.
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