Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha ricevuto, inaspettatamente, una lettera di sollecito da parte di 60 membri della Camera Usa, contenente la loro preoccupazione in merito a una faccenda che riguarda i droni iraniani, utilizzati dalla Russia per colpire il territorio ucraino.
Il presidente Joe Biden si è sempre, fermamente, schierato contro la Russia, dopo l’invasione avvenuta in Ucraina e si è fermamente imposta anche nei confronti di chi non ha prestato il proprio potenziale per offrire supporto all’esercito russo o anche contro chi, potendo, non ha limitato l’offensiva di Putin, un chiaro esempio è la Cina. Il presidente americano ha sempre ribadito l’opposizione decisa anche nei confronti del governo iraniano, in quanto ha scelto di fornire droni all’esercito russo da impiegare in Ucraina, nonostante i divieti e le sanzioni nei quali successivamente è poi incappato.
L’attuale posizione di Biden nei confronti del conflitto tra Russia e Ucraina
Il presidente degli Stati Uniti d’america Joe Biden ha sempre manifestato la sua posizione in merito al conflitto scaturito tra Russia e Ucraina. ha spiegato con chiarezza che nessuno Stato dovrebbe andare a ledere la sovranità territoriale di un altro Paese. Fino dall’inizio dell’invasione russa ha manifestato chiaramente il suo appoggio all’Ucraina, fornendo, concretamente, sostegno militare e tecnologico ma anche monetario, per permettere ha le truppe di resistere e mantenere, così, presenza sul territorio costante non soltanto per evitare l’avanzata del nemico ma anche per controbattere in un’offensiva volta a riconquistare i territori usurpati illegalmente. È sempre stato tra i primi a fornire a supporto e solidarietà concreta al popolo ucraino scagliandosi duramente contro che infligge tanta sofferenza verso innocenti che pagano il costo di faide politiche e ideologiche. Proprio per questo la lettera che è emersa ha generato clamore mediatico e dato che proviene da esponenti politici che chiedono spiegazioni e si mostrano preoccupati, in merito a una questione per la quale esigono approfondimenti immediati da parte del capo di Stato.
La netta contrapposizione tra Washington e Mosca si è andata sempre più a inasprire e per tanto la notizia emersa ha lasciato perplessi e agitati molti nomi di spicco statunitensi.
La lettera dei membri della Camera riguardante i droni iraniani
La posizione di Biden verso la Repubblica Islamica Iraniana non è di certo delle migliori dato che, i trascorsi tra le due nazioni non sono certo dei migliori ma anzi rispecchiano due culture e realtà opposte. La guerra in Ucraina è soltanto l’ennesima conferma delle ideologie completamente distanti tra loro, portate avanti nella guida delle nazioni da parte di Washington e da Teheran e, in questo preciso momento storico, gli Stati Uniti sono visti dal governo iraniano come colpevoli delle proteste in atto. Oltre a ciò non è da sottovalutare la ferma opposizione di Biden alle recenti proteste avvenute dopo la morte di Mahsa Amini.
I dissapori nascono anche in merito al fatto sul nucleare, che è stato interrotto a causa delle sanzioni elargite ma anche per i contrasti che, nonostante vengono tenuti a bada, riemergono ad ogni azione reciproca ritenuta non idonea e, ogni volta, viene rimarcata la differenza linea di pensiero che divide profondamente Stati Uniti e Iran.
Dozzine di legislatori statunitensi hanno scritto a Biden esprimendo preoccupazione riguardo alle notizie emerse, circolate a livello internazionale, che parlano dei droni di fabbricazione iraniana utilizzati in Ucraina dalla Russia che sembrerebbero avere all’interno componentistica che è emersa essere di produzione statunitense.
La lettera è, onestamente, in linea con il filo di pensiero tenuto da sempre dagli Stati Uniti ed è stata indirizzata oltre che al capo di Stato anche al segretario di Stato Antony Blinken, al segretario del Tesoro Janet Yellen e al segretario al commercio Gina Raimondo. La suddetta lettera è firmata da 60 membri della Camera dei rappresentanti degli Stati Uniti e esprime preoccupazione in quanto questa notizia sembra essere fondata e corredata da prove concrete e non rispecchia minimamente la volontà degli Stati Uniti che punta al non fornire coordinamento e approvvigionamento all’Iran, in modo da limitare l’utilizzo di armi iraniane in Ucraina.
I legislatori hanno sollecitato le autorità ai piani alti a: “sviluppare un approccio coordinato dell’intero governo per interrompere le catene di approvvigionamento dell’iran, chiudere le società di comodo utilizzate dagli avversari per eludere le sanzioni e fare pressione sugli alleati per reprimere distributori senza scrupoli in Europa e Asia.”
Oltre questo i deputati hanno chiesto di poter effettuare un briefing immediato dove controllare tutti i processi compiuti ma soprattutto attuare piani per il futuro. La lettera riporta anche che: “L’Iran ha fornito centinaia di droni alla Russia dall’agosto 2022. Lo Shahed 136 e lo Shahed 131, Veicoli aerei senza pilota d’attacco a senso unico note come droni suicidi hanno terrorizzato i civili ucraini sin dalla loro introduzione nel conflitto l’Iran ha anche consegnato alla Russia il Mohajer 6, Un drone di sorveglianza in grado di condurre attacchi aria terra di precisione.”
La Conflict Armament Research ha portato avanti indagini che hanno rivelato, per l’appunto, che sono stati utilizzati componenti e in maniera più specifica processori costruiti in Texas dalla società tecnologica Texas Instruments con sede a Dallas. Ma non solo, dato che emerge anche che siano stati impiegati, per i droni, motori realizzati dalla società austriaca di proprietà della canadese Bombardier recreational products.
Affermazioni molto gravi che hanno sollevato malcontento al Congresso e sdegno in quanto questi droni sono utilizzati per colpire maggiormente obiettivi civili hanno distrutto centinaia di vite. I membri del Congresso che hanno deciso di firmare la lettera dove hanno menzionato anche le misure punitive adottate dall’Office of Foreign Assets Control sulle aziende coinvolte nella produzione e nel commercio di componenti da impiegare nella produzione di droni.
Hanno poi specificato inoltre che: “Proprio come gli Stati Uniti e i loro alleati internazionali si sono mobilitati per attuare un regime di sanzioni globale per combattere il programma di missili balistici dell’iran, devono fare lo stesso per degradare le capacità di attacco di precisione del regime” affermando anche che: “le flotte di droni Di Teheran hanno un grosso impatto nell’ambito bellico in Ucraina e forniscono uno degli strumenti più deleteri per la popolazione e che abbiamo usato per la maggior parte per spaventare le truppe e il popolo.”
Viene chiesta un’azione immediata, in quanto le autorità, a loro avviso, dovrebbero muoversi rapidamente per interrompere immediatamente le fiorenti relazioni dell’iran con la Russia ma anche per cercare di limitare la capacità della Repubblica islamica iraniana che minaccia le truppe Usa, gli alleati e il movimento di liberazione iraniana. l’Iran rappresenta un pericolo per l’Ucraina ma lo è con queste premesse per la comunità internazionale. Da dicembre è stata avviata un’indagine, più precisamente una task force, focalizzata a capire come questi componenti statunitensi arrivino nei droni iraniani.
Il portavoce ministro dell’intelligence iraniano ha spiegato che ben 90 Paesi sono attualmente clienti in attesa di droni iraniani e in coda per prima c’è anche la Cina che, da quanto riporta Iran International, sta per ricevere 15.000 droni di questa tipologia iraniana. Inoltre nei giorni scorsi era emersa nuovamente la notizia della possibilità che Russia ed Iran costruiscano in territorio russo una fabbrica dedicata alla produzione di 6000 nuovi droni tecnologici e innovativi per essere utilizzati poi nella guerra in Ucraina.