Si tratta della macchia solare più grande che è stato possibile riscontrare da 25 anni a questa parte: è l’area AR 12192. Questa zona del Sole ha un diametro di circa 127.000 chilometri, una grandezza elevata. Per rendere l’idea di quanto sia grande questa area della superficie solare, si potrebbe dire che all’interno di essa potrebbe stare per 10 volte il pianeta Terra. L’area AR 12192 è tra le più attive degli ultimi anni, per gli esperti la più grande di questo ciclo solare.
Nel corso del suo ciclo, ha prodotto 10 eruzioni solari. 6 di queste eruzioni sono state appartenenti alla classe che ha più energia e 4 sono state identificate come di medio livello. Questi fenomeni astronomici hanno creato tra l’altro anche dei disturbi sul nostro pianeta, soprattutto per quanto riguarda le comunicazioni radio. Per il momento la macchia solare in questione si trova nella parte del Sole che non è rivolta verso di noi, ma, secondo gli scienziati, nel corso di circa 2 settimane potrebbe tornare ad essere visibile. Insomma, una macchia solare da record, anche se ce ne sono state altre che hanno superato le sue dimensioni. Basti pensare a quella che è stata osservata nel 1947 e che aveva un diametro di 3 volte superiore rispetto alla macchia solare di ora.
Le macchie solari sono delle regioni della superficie del Sole, che hanno una temperatura inferiore di circa 2.000 gradi rispetto a quella abituale delle altre zone. Proprio queste aree si distinguono per un’intensa attività elettromagnetica. Il termine “macchie” fu adottato già a partire dalle prime osservazioni telescopiche. Non è un nome del tutto arbitrario, perché queste aree della superficie del Sole, visto che presentano una temperatura più bassa, hanno anche una luminosità minore e quindi vengono viste come delle regioni con una colorazione più scura. Le macchie solari non sono fenomeni stabili, ma nel tempo possono cambiare nella loro forma, nella loro disposizione e nella loro quantità. Il fenomeno delle macchie solari è stato individuato ormai da secoli e da allora è stato osservato sempre in maniera costante, in modo da registrare le variazioni, anche numeriche, che possono essere diverse tra un ciclo ed un altro. In genere l’andamento ciclico procede per un periodo di circa 11 anni, anche se i parametri che interessano queste aree della superficie del Sole possono variare anche a distanza di poche ore.
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