Il reato di abuso d’ufficio potrebbe essere cancellato definitivamente. La classe politica però è divisa tra chi è favorevole all’eliminazione, supportando la decisione di Nordio e chi invece non è d’accordo.
Carlo Nordio vuole eliminare definitivamente dal codice penale il reato d’abuso d’ufficio in modo da far contenti i sindaci dell’Anci. Il ministro della Giustizia ha però incontrato due ostacoli, da un lato la Lega che si oppone alla decisione e dall’altro un’ala di Fratelli d’Italia che ritiene giusto mantenere intatto il reato.
Carlo Nordio ha deciso di intraprendere la strada verso l’eliminazione definitiva del reato di abuso d’ufficio. Egli lo ha sempre ritenuto inutile, fin da quando era pubblico ministero. Tant’è che la proposta di sopprimere il reato la fece anche quando venne nominato capo di una commissione sull’abuso di ufficio, durante il governo Gentiloni.
A sostenere vivamente la posizione del ministro della Giustizia vi è Enrico Costa di Azione, il quale ha redatto e presentato al Parlamento un dossier di 165 pagine che testimoniano l’inutilità della misura.
In particolare, all’interno del dettagliato documento Costa definisce l’abuso d’ufficio come “un reato vago, generico, impalpabile”, il quale comporta l’apertura di numerose inchieste a fronte, però, di pochissime condanne.
Per sostenere le sue tesi, Costa ha trascritto un lunghissimo elenco di condanne nei confronti di sindaci, documentandosi tra web e giornali. Gran parte dei sindaci sottoposti a giudizio sono stati poi assolti.
La volontà di Nordio di eliminare il reato, sostenuta ampiamente da Costa di Azione ha però incontrato due ostacoli. Il primo è quello della Lega di Giulia Bongiorno, la quale ha sostenuto che il reato non deve assolutamente essere cancellato, ma piuttosto modificato, ristretto e reso più specifico.
In modo da evitare tutte le problematiche sorte fino a questo momento. Ma l’obiettivo della Lega è quello di mantenere uno strumento che garantisca la tutela dei cittadini nei confronti di possibili abusi da parte degli amministratori pubblici.
Altro ostacolo che potrebbe incontrare la cancellazione è la posizione di un’ala di Fratelli d’Italia che ritiene che il reato non vada cancellato.
Intanto Forza Italia si pone al centro della contesa, presentando alla Camera due disegni di legge. Uno che prevede l’eliminazione completa del reato e l’altro che invece prevede una sua modifica.
Lo scenario politico è dunque ancora confuso rispetto ad una decisione definitiva sull’argomento. Fatto sta che è difficile e non si spiega come sia possibile protendere verso l’eliminazione di una garanzia nei confronti dei cittadini, piuttosto che verso il suo “snellimento” e miglioramento.
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