La malattia di Lyme colpisce più di una persona su 7 nel mondo e i cambiamenti climatici favoriscono il contagio. Allarmanti i dati analizzati da un team di scienziati cinesi che hanno analizzato 89 persone.
Lo studio che indica questo dato è stato pubblicato sulla rivista BJM Global Health, che ha analizzato le fonti in merito raccolte fra il 1984 e il 2021, basate su 150.000 campioni di sangue.
Questa patologia infettiva proviene da un batterio che viene trasmesso dalle zecche, in particolare quelle del genere Ixodes. Sintomi tipici includono l’eruzione cutanea, il mal di testa, la febbre, accompagnati da spossatezza e affaticamento generale.
Nella fattispecie, quando una zecca infetta morde una persona o un animale, trasmette un batterio che causa la malattia di Lyme, che seppure molto fastidiosa, può essere trattata con antibiotici ma bisogna associare anche una terapia specifica altrimenti l’agente patogeno continuerà a proliferare e a infiammare a lungo termine l’organismo.
Molte persone hanno avuto a che fare con la malattia di Lyme, ad esempio il cantante Justin Bieber che, a causa del contagio, sovrapposto a una mononucleosi cronica, ha dovuto interrompere il suo tour attraverso Canada e Stati Uniti.
I sintomi della patologia possono insorgere pochi giorni dopo, ma anche presentarsi alcune settimane dopo il morso.
Parlando di numeri, il tasso globale della malattia di Lyme è stato monitorato dal team del professore Yan Dong, della Kunming Medical University in Cina, il quale ha analizzato molti studi che sono stati condotti fino al 2021 per capire l’aggressività della patologia.
I dati analizzati nelle ricerche condotte in passato si riferiscono a 150.000 campioni di sangue raccolti da persone in tutto il mondo e il team del professore cinese ha segnalato che il tasso globale di infezione della malattia è del 14,5% e ci sono alcune zone dove si concentra di più.
Ad esempio in Europa Centrale, seguita dall’Asia Orientale e poi dall’Europa Occidentale. Continuando la classifica, le aree dove la malattia di Lyme è meno diffusa sono i Caraibi, l’Asia Meridionale, l’Oceania e il Nord America.
Inoltre, lo studio ha dimostrato come le infezioni aumentino nel corso degli anni e una spiegazione potrebbe essere il cambiamento climatico che causa temperature molto alte, che di conseguenza prolungano la vita delle zecche e quindi favoriscono le infezioni.
Secondo il team degli scienziati cinesi, la prevalenza di Borrelia burgdorferi, ossia il batterio che causa la malattia di Lyme, è stata superiore nel periodo 2010/2021 rispetto agli anni precedenti e in effetti le estati sono state più lunghe, gli inverni più caldi e anche le precipitazioni hanno subito importanti cambiamenti, tutti fattori che hanno favorito il prolungamento della vita delle zecche.
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