Una bambina di dodici anni è stata molestata per oltre un anno dal nonno orco a cui era stata affidata dal momento che la madre si trovava in carcere e il padre, marittimo era imbarcato per lavoro. I fatti, risalenti al 2015, sono ora materia di un processo che si è volto presso il tribunale di Torre Annunziata. Alla sbarra, come imputato, c’è il nonno della ragazzina, accusato di molestie sessuali nei suoi confronti, ma c’è anche la nonna dell’adolescente, che nonostante fosse al corrente di quello che faceva il marito, perché testimone oculare dei fatti, avrebbe nascosto gli abusi.
Ma imputato in questo processo c’è anche il padre della piccola, che la madre ha accusato del mancato intervento tempestivo per risolvere la questione ed evitare che il nonno continuasse a molestare la ragazzina.
“Mi toccava dappertutto, mentre facevo i compiti e mentre dormivo”, ha denunciato la vittima, dodicenne all’epoca dei fatti, in una telefonata intercorsa tra lei e sua madre carcerata, telefonata che è stata poi scatenante la denuncia presso le forze dell’ordine, da parte della stessa mamma, sebbene ancora dietro le sbarre.
La mamma, una donna keniota ma residente in Italia da oltre 25 anni, che si trovava ancora in carcere per scontare una pena per traffico di droga, ma che voleva a tutti i costi proteggere la sua piccola, è stata la protagonista di un’angosciante racconto, il racconto della sua vita fornito davanti ai giudici del tribunale di Torre Annunziata, nel corso della prima udienza del processo a carico del nonno orco.
Prima ha raccontato di essersi sposata a Varcaturo, nel comune di Giugliano, in provincia di Napoli, poi ha raccontato della sua separazione, dell’arresto per traffico internazionale di droga e della decisione dell’ex marito di portare la ragazzina e l’altro figlio, di un anno più grande, in penisola Sorrentina, a casa dei nonni. L’idea era che gli anziani potessero accudire i bambini mentre lui era imbarcato per lavoro.
Ma proprio durante la sua assenza si sarebbero susseguite gli abusi del nonno orco sulla bambina. La quale aveva confessato alla mamma che le violenze duravano da oltre un anno. E coincidevano sempre con la non presenza del padre che a intervalli mancava da casa per imbarcarsi come marinaio e lavorare in mare. Il processo a carico del nonno orco è in corso
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