La manovra arriva in aula alla Camera: è polemica (ancora) tra maggioranza e opposizione

Dopo giorni di impasse in commissione Bilancia della Camera, la manovra finanziaria è arrivata oggi nell’aula di Montecitorio, e le scintille tra la maggioranza e le opposizioni non si sono di certe placate. Nel mirino dell’alleanza Verdi e Sinistra Italiana è finito ancora l’emendamento che consente la caccia alla fauna selvatica anche nelle aree urbane (che è rimasto), mentre dal terzo polo si è puntato il dito contro il trattamento che si è riservato al Parlamento in questi ultimi giorni.

Camera dei deputati
L’aula della Camera dei deputati – Nanopress.it

La presidentessa del Consiglio, Giorgia Meloni, che in serata partirà per l’Iraq, invece, parlando con i parlamentari di Fratelli d’Italia, il suo partito, si è detta orgogliosa delle scelte fatte dal governo nel merito della legge di bilancio. La Ragioneria generale dello Stato, nel frattempo, ha chiesto oltre alla cancellazione dell’emendamento del Partito democratico che stanzia 450 milioni per i Comuni, che non ha copertura e che è stato approvato per sbaglio, anche la revisione di altri 44 articoli tra cui quello sullo smart working e sulla carta giovani.

Manovra in aula alla Camera, è ancora scontro tra maggioranza e opposizioni

Il countdown per il 31 dicembre continua, specialmente per il governo di Giorgia Meloni, chiamato a licenziare, entro la fine dell’anno pena l’esercizio provvisorio, la legge di bilancio per il 2023. Dopo giorni di stallo in commissione Bilancio della Camera, però, ieri i deputati hanno trovato finalmente una quadratura del cerchio, anche grazie al fatto che sono arrivati gli emendamenti da approvare, e quindi oggi il testo è arrivato all’esame dell’aula di Montecitorio che, domani, darà il via libera prima dell’approdo in Senato.

Meloni Giorgetti
Giorgia Meloni e Giancarlo Giorgetti – Nanopress.it

La discussione generale, esattamente come i giorni passati nell’anticamera, non ha risparmiato attacchi delle opposizioni alla maggioranza che sostiene l’esecutivo, tra cui banchi oggi sedeva il ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, sia nel merito delle scelte che sono state fatte, definite dalla premier politiche in più di un’occasione, sia nel modo in cui si è arrivati quasi al fotofinish a una rincorsa, per cui sarà necessario anche un voto di fiducia.

Per quanto riguarda il primo caso, è stato il capogruppo dei Verdi e di Sinistra Italiana in commissione Bilancio, Marco Grimaldi, ad attaccare il governo. Nel mirino è finito, ancora, l’emendamento che consente la caccia della fauna selvatica anche nelle aree urbane, voluto soprattutto da Fratelli d’Italia e dal capogruppo a Montecitorio, Tommaso Foti. “A lavorare male, ad aspettare per una settimana gli emendamenti, proporre più di duecento articoli, di cui cento marchette territoriali, si sbaglia sapendo di sbagliare e questo fa male solo al Paese“, ha iniziato, poi la richiesta di una modifica di soppressione per la norma che, secondo il gruppo parlamentare dei rossoverdi, “viola le direttive europee e la Costituzione“.

Dal partito di Meloni, il sostituto di Francesco Lollobrigida, ora ministro dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare, ha replicato che “questo è il Parlamento, non la Corte Costituzionale, chiedo che si rispetti il regolamento e i precedenti“. A quel punto, quindi, è intervenuto Fabio Rampelli, anche lui di FdI, che oggi, in qualità di vicepresidente, presiedeva la seduta, che ha riferito che al momento non poteva fornire risposte. In ogni caso, l’aula ha deciso di respingere l’ipotesi di un ritorno in commissione, che comunque ora è realtà dopo che la Ragioneria generale dello Stato, con Giovanni Luca Cannata, ha chiesto la modifica dell’emendamento passato per errore, e proposto dal Partito democratico, sui 450 milioni di euro da stanziare per i Comuni che non hanno però una copertura, e di altri 44 rilievi avanzati, tra cui quelli sullo smart working e sulla carta giovani.

commissione Bilancio
La commissione Bilancio della Camera – Nanopress.it

L’altro tipo di attacco, dicevamo, sono arrivati dal terzo polo, e dall’ex ministra per le Riforme costituzionali e i Rapporti con il Parlamento del governo di Matteo Renzi, Maria Elena Boschi. La deputata ha detto che loro non si lamentano “per le scelte che non condividiamo perché la maggioranza ha il diritto e il dovere di fare scelte, ci lamentiamo per il modo irrispettoso, indecente con cui è stato trattato il Parlamento“.

Meloni: “Legge di bilancio si può e si deve migliorare, ma non è una catastrofe”

Meloni, che in serata partirà per l’Iraq, in mattinata ha incontrato i parlamentari di Fratelli d’Italia per i consueti auguri natalizi, che ha portato anche ai dipendenti di Palazzo Chigi. Nel suo discorso, la premier ha parlato, ovviamente, anche della manovra dicendo che “tra mille difficoltà e rodaggio e questi giorni complessi della legge di Bilancio e nonostante quello che si può e si deve migliorare, mi pare che rispetto a chi auspicava e prefigurava una partenza di questo governo e di questa maggioranza come una catastrofe, tutto il racconto che è stato fatto contro di noi gli sta simpaticamente tornando indietro come un boomerang“.

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