Milano Fashion Week, la sensualità ha pervaso le passerelle: da Prada fino ad arrivare a Gucci, passando per Scervino.
Ecco tutto il meglio delle sfilate e le varie tendenze da copiare.
La Milano Fashion Week è terminata ed è quindi tempo di tirare le somme: in passerella hanno sfilato look anni ’90 minimal e look suggestivi degli anni ’70, una tendenza che volge a mostrare quello che solitamente si nasconde e scava nell’inconscio per riportare a galla tutti quei desideri e quelle fantasie che si celano nella parte più profonda dell’anima. Tutto ciò con la consapevolezza e la maturità di una donna adulta capace di dosare fascino e mistero ma senza cadere mai nella volgarità. La donna giocherà consapevolmente con quella che è la propria sensualità, lo fa con lucidità e provoca con un certo distacco. Con l’erotismo innocente inganna una noia borghese e sfida con le velature che creano un effetto vedo-non vedo. Si prepara ad attraversare la città padroneggiate e con una falcata incalzante, la stessa con la quale ha calcato le varie passerelle milanesi.
Ad ispirare i vari stilisti infatti sono state proprio le dive che hanno fatto la storia del cinema durante la prima metà del 900: partendo da Monica Vitti fino ad arrivare ad Ava Gadner. Tutto questo si può tradurre in una moda fatta esclusivamente di capi che vengono fuori dal cassetto della lingerie, fra abiti sottoveste, reggiseni gioiello o a proiettile, bustini, body e slip a vista. Il tutto arricchito da pelle, sete e pizzi messi in contrasto a delle maglie in mohair o tailleur dal taglio rigorosamente maschile. Ad arricchire ancora di più tutto ciò sono gli accessori: cuissard quasi inguinali e, come quelli che ha presentato Gianvito Rossi, stivali alla gladiatora; decolletè preziose, come quelle sublimi di Rodo, con tacco sagomato o a stiletto; e ancora borse gioiello e pump stringate.
In questo senso, emblematica è stata la collezione autunno inverno 2023/2024 di Gucci. A curarla nei minimi dettagli è stato l’ufficio stile del marchio che ha deciso di fare la cosa più saggia, ovvero guardare gli archivi della maison e attingere dal lavoro colossale compiuto da Tom Ford durante i primi anni 2000. L’uomo che ha saputo squarciare per primo il velo del perbenismo affermando che
“Lusso e lussuria hanno la stessa origine etimologica”.
Ed ecco che tornato in passerella l’iconico reggiseno gioiello, o per meglio dire copri capezzoli tempestati di cristalli, e il tanga nero che si intravede sotto i luccicanti abiti. Esattamente come da Dolce&Gabbana, dove il collant con la riga dietro da Femme fatale è un must e l‘intimo è quasi sempre in vista: anche i due stilisti, Domenico Dolce e Stefano Gabbana, hanno quindi sintetizzato il proprio percorso stilistico recuperando per questa Fashion Week i codici della femminilità mediterranea ed ancestrale tipica del brand, indossato oggi da Kim Kardashian. I due stilisti parlano della donna che ha sfilato al Metropol:
“Una donna molto sicura, più adulta, perché il punto di riferimento è il vissuto, non può essere il quindicenne. Siamo tutti cascati nella rete del ‘giovane è cool’, ma se non hai esperienza non puoi dare consigli”.
L’esperienza però è un qualcosa che sicuramente ha Ermanno Sciervino, lo stilista ha deciso di portare sulla passerella una collezione indirizzata alle nuove generazioni, una lezione di raffinata sensualità. Nel backstage lo stilista ha spiegato che:
“Ad ispirarmi è stata Ava Gadner, era un’icona del cinema hollywoodiano e mi piaceva l’idea di portare in passerella qualcosa di quell’epoca, affinché anche i giovani di oggi capissero quella femminilità ed eleganza”
È da qui quindi che nascono gli abiti lunghi ricoperti di cristalli o arricchiti da bustini effetto lingerie; l’intimo di pizzo che si vede sotto le voluminose pellicce o gli avvolgenti cappotti in lana pettinata. La palette invece è avvolgente e morbida, si parte da un bianco burro e si finisce con un rosa cipria, per accendersi poi con dei tocchi di rosso rubino e verde lime e Denim e Sparkling. Per Sciervino gli applausi da parte del pubblico non sono mancati e quando si è affacciato per ringraziare aveva il volto colmo di emozione, gli occhi lucidi e un fare umile tipico di chi può permettersi di dare una lezione di vita ai giovani restando coerente con se stesso e resistendo alle mode odierne.
Con la collezione di Alessandro Dell’acqua per N°21 sfila in passerella una ritrovata eleganza e lo stilista ha calibrato superbamente ogni singolo dettaglio portando alla settimana della moda capi che esprimono una sublime sensualità austera. La moda italiana, dopo anni e anni di eccessi, stravaganze e sperimentazioni si è stancata ed ha quindi deciso di ripulire la propria immagine, resettarsi e ripartire da zero con codici di un abbigliamento senza tempo e una femminilità che può essere universalmente intesa.
Dopo svariato tempo di duro lavoro fianco a fianco, Raf Simons e Miuccia Prada riescono finalmente a trovare un equilibrio. La collezione autunno inverno 2023/2024 di Prada è un magistrale incontro fra femminile e maschile, è la fusione dei due opposti yin e yang. Le anime di Raf e Miuccia hanno ballato insieme sulla musica di un valzer appassionato, non a caso la sfilata è terminata al ritmo del ‘Bel Danubio Blu‘: un eccellente metafora nonché potentissima. I due hanno finalmente deciso di deporre le armi e iniziare a prendersi cura l’uno dell’altra, arrendendosi quindi in nome di un ideale di bellezza suprema alla quale entrambi stavano aspirando da tempo. In questo modo gli abiti da sposa, che sono il simbolo per eccellenza del sentimento d’amore, diventano capi per tutti i giorni e lo scambio fra capi delle occasioni e capi del quotidiano, fra straordinario e ordinario, dà un’importanza diversa ad entrambi i tipi di abbigliamento. Simons infatti si chiede:
“in fondo, perché si dovrebbe celebrare l’amore solo per un giorno?”
A tal proposito, anche la collezione autunno inverno 2023/2024 di Massimo Giorgetti per la sua MSGM ha rappresentato queste due anime del brand facendo dei due l’uno, lo stilista spiega:
“La mia personale voglia di essere più adulto che poi, alla fine, diventa la visione giocosa, colorata, artsy di Msgm.”
Quindi, per far sfilare gli abiti di questa collezione creata senza seguire alcun moodboard ma solo ed esclusivamente il suo istinto creativo, ha scelto il Palazzo del Ghiaccio di Milano in tutto il suo candore a tratti asettico. Facendo ritornare anche qui l’allure borghese ma anche milanese dei primi MSGM, insieme alla voglia da parte di Giorgetti di essere coinciso e concreto. Tutto ciò si traduce in un perfetto bilanciamento fra il minimalismo degli abiti e i maxi pump in pelo colorato oppure, allo stesso tempo, pellicce con vestibilità over e super furry sopra a dei mini dress da cocktail. Gli accessori anche sono morbidi, sia le borse che le scarpe che il colbacco peloso. Tutto questo è in una palette dei toni del grigio fumo in contrasto con delle vibranti note di colore che vanno dal verde lime al rosso, dal giallo al viola giocando quindi con i colori complementari. Roberto Cavalli e Alberta Ferretti non ci hanno stupito con i loro slip dress in rete oppure in maglia così come Sportmax che concede alla propria donna la vanità delle trasparenze donata dal look nude in organza.
A questo punto il trend è più che servito!
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