Marcello Vinci aveva solo 29 anni quando morì in Cina in circostanze ancora poco chiare. Ad oggi, ancora non è stata effettuata l’autopsia sul suo cadavere, ad un mese dalla sua scomparsa. Ecco le difficoltà che la sua famiglia si è trovata davanti.
Dalle ingenti spese per il rientro della salma, al costo dell’autopsia. Ma sua madre non si arrende e chiede giustizia.
La mamma di Marcello Vinci, il 29enne morto in circostanze misteriose in Cina, a Chengdu, circa un mese fa, chiede giustizia per suo figlio. le circostanze della sua morte sono ancora tutte da chiarire e solo l’autopsia potrebbe farlo, ma ci sono delle difficoltà.
Ad un mese e mezzo dalla morte del giovane, l’esame clinico non è stato ancora effettuato. La richiesta di una ingente somma di denaro per riportare il copro di Marcello dalla Cina in Italia, si va ad affiancare ad un’altra di difficoltà: il costo di circa 4mila euro per effettuare l’autopsia e tutte le indagini tossicologiche sul corpo del giovane.
Se la famiglia non effettua il pagamento anticipato, questi esami non saranno effettuati. “L’autopsia potrà avere inizio dopo il pagamento anticipato; le spese per le analisi tossicologiche potranno invece essere corrisposte dopo il referto” – è quello che è stato comunicato alla famiglia di Marcello. Di conseguenza, altri ostacoli burocratici e non solo che rallentano ed impediscono alla famiglia del ragazzo di conoscere la verità sulla sua morte.
Gli esami saranno fatti, fanno sapere, perché è necessario quanto importante e fondamentale capire come il 29enne sia morto. All’inizio, la Polizia cinese aveva portato avanti l’ipotesi del suicidio per il giovane, ma la sua famiglia non ci ha mai creduto. Ora, le carte in tavola sono cambiate e si parla, in modo generico, di “una caduta dall’alto”.
Sta di fatto che Marcello è morto, fra la notte del 5 e del 6 marzo ed è stato trovato ai piedi di un grattacielo. L’indirizzo dove fu trovato corrispondeva a quello dell’abitazione di un uomo cinese di 45 anni che Marcello avrebbe conosciuto qualche giorno prima attraverso i social. Cosa è successo nelle ore precedenti alla sua morte? È questa la principale domanda che la famiglia del ragazzo si pone da un mese e più. È stata la sua stessa famiglia ad affermare che, fino a poche ore prima della notizia della morte, il giovane stava bene.
Marcello si era trasferito in Cina da qualche anno dopo gli studi. Insegnava in una scuola del Consolato ed era sempre in contatto con la sua famiglia. Ai messaggi che condivideva anche sui social, abbinava sempre foto delle sue situazioni di lavoro o svago e, sempre dai suoi messaggi, sembrava essersi integrato bene con la realtà cinese.
Sperava di rientrare quanto prima in Italia per poter riabbracciare sua madre: “L’unico desiderio sotto l’albero è che questo sia il mio ultimo anno in Cina” – scriveva sui social nel dicembre 2022. Quali sono stati gli ultimi contatti del 29enne? Ci sono pochi elementi certi, fra i quali il fermo del 45enne cinese, ma rilasciato dopo due settimane dalla stessa polizia.
La famiglia del ragazzo ha chiesto chiarezza e giustizia sulla vicenda.
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