La morte ti fa bella: la mostra al Met di New York fino a febbraio 2015

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S’intitola La morte ti fa bella la mostra che il Met di New York ospita fino a febbraio 2015. L’evento, il cui nome si ispira al famoso film di Robert Zemeckis, racconta l’evoluzione dell’abito funerario attraverso un secolo di storia, dal 1815 al 1915, e del modo di vivere il cordoglio da parte della donna. Allestita al Metropolitan Museum su suggerimento di Anna Wintour, direttrice di Vogue America, l’esposizione ospita una trentina di abiti che illustrano quanto la moda abbia influito sulla creazione dei vestiti portati durante il triste periodo di lutto.

Una mostra piuttosto stravagante, dunque, quella in corso al Costume Institute del Metropolitan Museum di New York che getta uno sguardo sul rito del lutto attraverso l’esposizione degli abiti che indossavano le donne durante quel determinato periodo. In passato, infatti, i riti che accompagnavano questo tipo di situazioni, abbigliamento compreso, erano molto più rigidi rispetto ad oggi: le donne erano ‘costrette’ a vestirsi di nero, e dal tipo di perdita subita (marito, genitore o figlio) dipendeva la durata del periodo di lutto. Ma pur utilizzando uno solo colore, il nero, molte donne, soprattutto quelle socialmente più elevate, non rinunciavano allo stile, all’eleganza e alla qualità degli abiti indossati.

I trenta completi in mostra a New York, infatti, provengono da famiglie dell’alta società americana e britannica, e molti di essi sono davvero dei gioielli di eleganza. Alcuni, inoltre, offrono uno spaccato anche sui diversi momenti in cui era diviso il periodo di lutto, con una diversa scala di colori che dal nero iniziale, al momento ed immediatamente dopo la morte del congiunto, giunge a sfumature più chiare – grigio, lilla o viola – man mano che il periodo di cordoglio andava esaurendosi.
Tra i vari abiti esposti, molti dei quali appartenenti a molte personalità celebri del passato, anche uno dei tanti indossati dalla regina Vittoria dopo la perdita, nel 1861, del marito Albert. Un esempio di donna che, non essendosi mai ripresa dalla morte del consorte, rimase vestita a lutto per tutta la vita.

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