La Nato dispiega forze in Sardegna e avvia grandi manovre nell’Isola: mezzi corazzati e migliaia di soldati per testare la risposta dell’Alleanza atlantica a un eventuale scenario di crisi che necessiti di un immediato intervento difensivo.
Nell’Isola, poche ore fa, anche il ministro della Difesa Guido Crosetto. Le esercitazioni nei poligoni prevedono un importante dispiegamento di uomini e mezzi tra cui i Leopard 2.
Prende corpo l’esercitazione Nato “Noble Jump 2023” in Sardegna, con manovre che vedono lo schieramento di Leopard 2 e di oltre 2200 militari in arrivo da nazioni come Germania, Olanda, Lussemburgo e Italia (800 i nostri soldati impiegati nelle operazioni).
L’avvio delle manovre è iniziato tre giorni fa e non è passato inosservato, volto a testare la forza di intervento rapido dell’Alleanza atlantica in risposta ad eventuali minacce.
È così che la Nato punta a provare la sua capacità di prendere velocemenre posizione per far fronte a un’emergenza, tema più che mai attuale in costanza della crisi innescata dal conflitto tra Russia e Ucraina.
Secondo quanto riportato in queste ore, l’esercitazione in corso dovrebbe concludersi il 14 maggio e nel frattempo sarebbe previsto l’avvio della “Joint Stars”, che andrà avanti sino alla fine dello stesso mese.
L’esercitazione Nato in corso nell’Isola vedrebbe in campo soldati in arrivo da 8 Paesi e circa 700 mezzi corazzati.
La Sardegna non è nuova a farsi teatro di operazioni simili, ma questa sembra avere un carattere decisamente più rilevante alla luce dell’attuale quadro internazionale.
I poligoni coinvolti sono quelli di Quirra e Teulada, oltre alla base aerea di Decimomannu e al sito di Alghero.
Gli ultimi mezzi sono arrivati a Cagliari nella giornata di ieri, 27 aprile e si prevede che con l’avvio dell’esercitazione successiva, la “Joint Stars”, si arriverà a un impiego di uomini, donne e mezzi ancora più importante.
Secondo quanto riportato dall‘Unione Sarda, sarà un’esercitazione multi-dominio che vedrà le Forze Armate italiane addestrarsi nelle operazioni di difesa a 360 gradi: dagli spazi aerei ai terrestri, passando per quelli marittimi, ma non solo.
Nelle attività Nato previste per le prossime settimane in Sardegna andranno in scena anche addestramenti in materia di sicurezza cibernetica e spaziale, senza trascurare l’eventualità di uno scenario di crisi da attacco chimico, biologico, radiologico o nucleare.
E sempre in Sardegna, il ministro Crosetto ha seguito una parte della esercitazione “Mare Aperto”.
Crosetto è salito a bordo della Nave Cavour per salutare il personale prima di seguire alcune fasi delle attività di addestramento che coinvolgono un totale di 6000 militari e civili.
Nell’attuale edizione della “Mare Aperto” l’impegno di 23 nazioni, di cui 12 Paesi Nato e 11 partner.
Per l’Italia, si legge nella nota del Ministero della Difesa, risultano coinvolte forze e personale dell’Aviazione Navale, reparti anfibi della Brigata Marina San Marco, incursori e subacquei del COMSUBIN, mezzi navali e aeromobili del Corpo delle Capitanerie di Porto, mezzi e personale di Esercito, Aeronautica Militare, Arma dei Carabinieri e Guardia di Finanza.
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