Le autorità governative di Israele hanno deciso di nominare come nuova ambasciatrice di Israele negli Stati Uniti May Golan, nota sostenitore dell’ultradestra israeliana, conosciuta anche per essersi auto proclamata razzista, ha sollevato critiche, ma anche preoccupazione per un possibile cambiamento, nelle già delicate, relazioni diplomatiche attuali con gli Usa, causate dalla crisi politica e sociale innescata dalla riforma della giustizia ma anche dalla violenza dimostrata dalle forze militari israeliane nei confronti dei palestinesi.
La scelta ha suscitato scalpore anche tra la comunità ebraica di New York, che non gradisce la posizione ultra nazionalista e conservatrice della nuova ambasciatrice israeliana. Israele sta vivendo mesi complicati sia dal punto di vista interno, che mostra una chiara e profonda spaccatura politica interna, che si è riversata chiaramente in malcontento popolare che ha generato, a sua volta, proteste popolari di una portata eccezionale, che hanno visto la partecipazione di centinaia di migliaia di israeliani, che non hanno abbassato la testa nei confronti della decisione del nuovo governo di minare la democrazia del paese.
La funzionaria israeliana Golan, ex leader del partito nazionalista “Yerushalmim”, è nota per il suo atteggiamento anti-arabo e per le sue posizioni contro l’immigrazione dei rifugiati africani in Israele. Nel 2018, Golan ha rilasciato un’intervista in cui si è vantata di essere “orgogliosa di essere razzista“, sostenendo inoltre che: “Israele deve rimanere un paese ebraico e per farlo dobbiamo preoccuparci dei nostri interessi e non di quelli degli immigrati“.
La nomina di Golan, che secondo molti non ha una formazione diplomatica o accademica adeguata a questa posizione, è stata vista come un segnale della crescente influenza dei partiti nazionalisti e della destra estrema.
L’ex ambasciatore israeliano negli Stati Uniti Michael Oren ha affermato che la nomina di Golan: “non solo rappresenta un rischio per la relazione tra Israele e gli Stati Uniti, ma mette anche in pericolo la credibilità di Israele in tutto il mondo”.
Il capo del movimento riformista ebraico negli Stati Uniti, il rabbino Rick Jacobs, ha dichiarato che la nomina di Golan: “è incompatibile con i valori degli Stati Uniti e del popolo ebraico”. Ha aggiunto che: “non può esserci spazio per la xenofobia e il razzismo nella politica ebraica o americana”.
La scelta di nominare Golan è stata approvata con favore dal ministro degli Esteri israeliano, Gabi Ashkenazi, ma deve ancora essere confermata ufficialmente dal primo ministro Netanyahu e dal presidente israeliano Isaac Herzog.
I sostenitori della nomina di Golan hanno difeso la scelta definendola una sorta di missione di rafforzamento del legame tra gli Stati Uniti e Israele, e come un riconoscimento del ruolo cruciale che Israele ha nella promozione della pace e della stabilità nella regione. Tuttavia, i critici affermano che la nomina di Golan mina in realtà questo obiettivo, poiché lei stessa è stata coinvolta in dichiarazioni razziste e divisive nei confronti dei palestinesi, continuando a sostenere la sua posizione senza curarsi delle critiche altrui.
Inoltre, la nomina di un ambasciatore controverso potrebbe anche minare la capacità di Israele di stabilire relazioni positive con i suoi vicini arabi. Questo è particolarmente importante in un momento in cui la regione affronta diverse crisi e tensioni, tra cui conflitti in corso in Siria, Yemen e Libia.
In breve, la nomina della rappresentante del Likud come ambasciatore di Israele negli USA ha sollevato critiche e preoccupazioni da parte di molti commentatori e analisti. Sarà importante vedere come evolve la situazione e come la nomina di Golan influenzerà le relazioni tra Israele e gli Stati Uniti, nonché tra Israele e gli altri paesi nella regione.
Inoltre va sottolineato che la nuova ambasciatrice Golan è anche un’accanita figura critica nei confronti della Corte penale internazionale e ha fatto pressioni per cancellare le sue indagini sulle presunte violazioni delle leggi internazionali da parte di Israele. Alcuni commentatori hanno espresso preoccupazione per il fatto che la nomina di Golan come ambasciatore possa sollevare preoccupazioni per il futuro poiché il suo punto di vista ultranazionalista e le sue posizioni contro i tribunali, potrebbero allontanare parte dell’elettorato americano e del governo.
Golan può anche influenzare le relazioni tra Israele e i paesi arabi vicini, che solo di recente sono venuti a un accordo di pace con Israele. Ci sono preoccupazioni sul fatto che un’ambasciatrice con posizioni cosi estreme possa rendere difficile la cooperazione con questi paesi e il mantenimento della pace nella regione.
Analizzando la situazione di Golan e la scelta di darle la carica di rappresentante di Israele negli Stati Uniti è stata molto controversa e polarizzante. L’impatto che avrà sulle relazioni tra Israele e gli Stati Uniti e sulla pace nella regione mediorientale rimane da vedere.
La sostituzione di Zamir con Golan ha sollevato preoccupazioni sulle possibili conseguenze della nomina sull’elettorato americano e sulle relazioni tra Israele ei paesi arabi della regione. Inoltre, non è chiaro come influenzerà le già tese relazioni tra Israele e gli Stati Uniti, così come la pace nella regione mediorientale. Potrebbe verificarsi un aumento della tensione dopo questa decisione delle autorità.
La nomina di Golan come ambasciatore di Israele negli Stati Uniti potrebbe anche innescare preoccupazioni riguardo la politica di Israele nei confronti dei palestinesi e ma soprattutto sul futuro del processo di pace. Golan ha sostenuto in passato un’ulteriore espansione degli insediamenti ebraici nei territori palestinesi e ha critico i tentativi di pace tra Israele e i palestinesi. La sua nomina potrebbe quindi portare a un’ulteriore estrema destra politica in Israele e ad altra erosione del già fragile processo di pace.
Golan ha sollevato molto scalpore nel corso degli anni e attirato attenzione negativa per via delle forti affermazioni pronunciate che hanno spesso generato indignazione, soprattutto per la posizione che ricopre in ambito politico oltre che per l’aspetto umano.
Ha parlato dei rifugiati provenienti dall’Africa che sono approdati in Israele come di “infiltrati criminali e stupratori”.
Golan affermò anche che: “molti hanno l’AIDS, ha suggerito che stavano diffondendo l’HIV lavorando come camerieri” e ha chiesto la loro espulsione.
Nel 2013 raccolse numerose critiche per via della sua affermazione durante una manifestazione del partito Jewish Power che si è creato dopo la chiusura per razzismo del partito Kach che: “Se sono razzista per voler difendere il mio paese e per proteggere i miei diritti fondamentali e la mia sicurezza, allora sono un orgoglioso razzista“.
Le critiche e le preoccupazioni in merito su Golan hanno attirato le parole dell’ex consola Indyk ha anche affermato che questa decisione potrebbe avere ripercussioni sui rapporti tra Israele e gli Stati Uniti, poiché la comunità ebraica americana è un importante partner strategico per Israele. Inoltre, la nomina di una console israeliana che non ha rapporti stretti con la comunità ebraica americana potrebbe essere vista come una grave mancanza di rispetto.
Indyk, ex ambasciatore degli Stati Uniti in Israele, che ha definito la situazione come un segnale di mancanza di rispetto nei confronti della comunità ebraica americana si augura di non vedere intaccati i rapporti bilaterali . Il console israeliano a New York dovrebbe quindi assicurarsi di mantenere relazioni solide con la comunità ebraica americana, in particolare con il movimento di riforma, che rappresenta la più grande denominazione ebraica negli Stati Uniti, ma è presente solo in modo ridotto in Israele. Questa mossa potrebbe rafforzare l’amicizia tra Israele e la comunità ebraica americana, ma la mancata attenzione potrebbe causare seri problemi diplomatici per Israele.
Le critiche alla nomina di Golan sono state diverse e non solo da parte del rabbino Rick Jacobs, ma anche da altri rappresentanti della comunità ebraica americana. Molti sostengono che la sua ideologia sionista estrema e le sue opinioni polarizzanti ne fanno un candidata inadeguata per il ruolo di console generale a New York.
Secondo diversi esperti ma anche quotidiani locali un console generale che promuove posizioni estremiste può nuocere alla reputazione di Israele presso la comunità internazionale.
Nonostante le critiche, la nomina di Golan è stata sostenuta da una fetta consistente del governo israeliano, che ha sostenuto la scelta definendola “giusta e opportuna”. Tuttavia, la polemica sollevata ha comunque messo in evidenza la divisione all’interno della comunità ebraica americana e ha alimentato il dibattito sulla politica estera di Israele.
Jacobs ha scritto su Twitter: “Abbiamo bisogno di un nuovo console generale premuroso, diplomatico e moralmente credibile a New York. May Golan non è nessuno di questi. Il suo marchio di sionismo è antitetico alla maggior parte della nostra comunità. Danneggerà, non aiuterà la causa di Israele”.
L’organizzazione filo israeliana della lobby liberale J Street ha criticato duramente la nomina del nuovo ambasciatore.
Secondo l’organizzazione: “Questa nomina sarebbe un altro affronto da parte del governo Netanyahu ai valori democratici condivisi e un’offesa al popolo – ebreo e non ebreo – di una città che incarna l’impegno dell’America per una vibrante diversità”.
Mentre il neoeletto ambasciatore golan ha spiegato che: “lavorerà con i leader di tutte le organizzazioni ebraiche – come parte dello sforzo per rafforzare la grande partnership tra Israele e le comunità ebraiche americane”.
Secondo quanto riferito dal giornale israeliano Haaretz, la scelta potrebbe essere stata accolta dal primo ministro Netanyahu come un’opportunità per rimuovere dal governo una delle più grandi sostenitrici della revisione giudiziaria e la strategia potrebbe essere stata pensata in un momento nel quale le manifestazioni hanno messo a ferro e fuoco Israele, ma secondo diversi analisti questo potrebbe incrinare il rapporto con un altro ministro ovvero con Ben Gvir.
Il partito della colazione Likud ha si è discostato immediatamente dall’ipotesi sostenuta dal quotidiano riferendo che: “l’offerta è stata fatta a Golan per le sue eccellenti capacità di diplomazia pubblica in inglese”.
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