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La Papessa Giovanna, dal film alla leggenda: il mito della donna che diventò Papa

Photo by Jakob Kallenberg/CC BY

E’ mai esistita una donna Papa? Secondo una leggenda medievale sì: è la Papessa Giovanna, figura mitica quanto affascinante, che ha interessato sia il cinema (con due film, uno del ’72, l’altro del 2009) che la letteratura. La sua storia, avvolta nel mito e nella leggenda, racconta di una donna di origine inglese che, travestitasi da frate, riuscì a salire al soglio pontificio col nome di Giovanni Angelico. Ma la Papessa Giovanna è davvero mai esistita? Cosa racconta la leggenda?

Secondo la storia ufficiale quella della Papessa Giovanna è solo una leggenda, ma diverse fonti medievali raccontano di una donna che, nell’855, sarebbe diventata Papa. La tradizione infatti parla di una giovane di origine inglese – ma educata a Magonza – che, innamoratasi di un monaco benedettino, si sarebbe travestita da frate per seguirlo prima ad Atene e poi a Roma.

Proprio a Roma, grazie alla sua cultura, si sarebbe fatta conoscere ed apprezzare, tanto da riuscire a diventare Papa nell’855 dopo la morte di Leone IV. Secondo la leggenda la Papessa Giovanna avrebbe regnato per oltre due anni finché, durante una processione, non avrebbe improvvisamente dato alla luce un figlio.

La Papessa Giovanna: le cronache medievali

A raccontare, per primo, della Papessa Giovanna fu, nel 1240, un cronista domenicano, Giovanni di Metz, la cui storia fu poi ripresa da Martin Polono di Troppau che ne parlò nelle sue Cronache dei pontefici e degli imperatori. Entrambi gli storici concordano sull’esistenza di una giovane inglese che, una volta raggiunta Roma travestita da frate, riuscì a farsi eleggere Papa.

Allo stesso modo, entrambi concordano sul fatto che la donna sarebbe stata scoperta durante la solenne processione di Pasqua quando, di ritorno da San Pietro verso il Laterano, circondata dalla folla entusiasta, avrebbe partorito improvvisamente (sempre secondo la tradizione, infatti, la Papessa aveva diversi amanti). Scoperto questo atroce segreto, sarebbe stata prima trascinata per le strade di Roma e poi lapidata nei pressi di Ripa Grande. Secondo alcune versioni, invece, sarebbe morta durante il parto, secondo altre, scopertone il clamoroso segreto, sarebbe stata rinchiusa in un convento.

[npleggi id=”https://www.nanopress.it/cultura/2014/06/16/le-bugie-storiche-che-tutti-credono-vere-le-bufale-piu-belle-raccontate-su-internet/16355/” testo=”Bufale storiche che tutti credono vere”]

La Papessa Giovanna è davvero esistita?

La Papessa Giovanna è davvero esistita? Fonti storiche ufficiali non ve ne sono, come non v’è traccia di questa figura negli annali del Vaticano. In molti ritengono che sia frutto dell’immaginario medievale – la donna era vista come espressione del diavolo – e, in quest’ottica, il mito della Papessa Giovanna potrebbe essere l’allegoria della tentazione all’interno della Chiesa.

Una figura ‘storicizzata’

Tuttavia, non mancano i tentativi di ‘storicizzare’ la figura della Papessa Giovanna: Boccaccio, ad esempio, nell’opera dal titolo De mulieris claris parla di una giovane di nome Giovanna Angelica che, desiderosa di conoscere e studiare, si vestì da maschio per seguire un monaco in viaggio per l’Oriente.
Alla morte del religioso, non volendo tornare alla triste vita di prima, la giovane corse il rischio ed indossò gli abiti del maestro e, durante il conclave per l’elezione del pontefice, la scelta cadde proprio su di lei, ritenuta un ‘monaco pio’ e di grande cultura teologica.

Com’è nata la leggenda

Quella della Papessa Giovanna è, dunque, a parer di molti, solo una leggenda nata in un contesto carnevalesco che metteva in ridicolo un particolare sull’incoronazione del Papa. Tra il 1099 e il 1513, infatti, c’era l’usanza per il pontefice neoeletto di sedersi su due seggi di marmo, uno per ricevere il bastone e le chiavi, l’altro per la tradizionale cintura rossa ed entrambe avevano un’apertura centrale su cui il popolo fantasticò non poco: nell’immaginario collettivo quell’apertura serviva a ‘verificare’ che il Papa fosse davvero un uomo, impedendo così alle donne (come successe per la Papessa Giovanna) di salire al soglio pontificio.

Il mito delle sedie

Se la storia della Papessa Giovanna è solo una leggenda, non lo è, invece, quella delle sedie: i seggi cui allude la tradizione, infatti, erano due sedie imperiali da parto utilizzate durante l’elezione del Papa per enfatizzare l’idea della Chiesa intesa come Madre: per questo il neoeletto pontefice, nel momento in cui riceveva le Chiavi di San Pietro, assumeva la posizione della partoriente.
Questa curiosa cerimonia rimase in vigore fino al 1513, escluso il periodo della ‘Cattività avignonese’ quando, dal 1309 al 1377, il papato da Roma si trasferì ad Avignone.

La Papessa Giovanna, un falso storico

Secondo il parere di molti studiosi, dunque, la Papessa Giovanna (protagonista, come dicevamo in apertura, di diversi romanzi e di due film) non è mai esistita e la leggenda attorno alla sua figura venne fatta circolare in polemica contro il Papato. Molti religiosi, infatti (oltre al già citato Martin Polono anche i Francescani e, più tardi, i Luterani) diffusero la storia della Papessa Giovanna per screditare il Clero e denunciarne il potere e la corruzione. Quando il mito si diffuse sempre di più, gli studiosi cattolici cominciarono a contestarlo, dimostrando la non veridicità della tradizione e l’inesistenza di una donna passata alla storia come la Papessa Giovanna.

La Papessa Giovanna, dai libri ai film

Sulla figura della Papessa Giovanna sono stati realizzati, come dicevamo, due film, uno diretto da Michael Anderson nel 1972 (con Liv Ullmann, nel ruolo di Giovanna, e Franco Nero), l’altro nel 2009 per la regia di Sönke Wortmann. Quest’ultima pellicola, dal titolo La papessa (interpretata da Johanna Wokalek) è tratta dall’omonimo romanzo firmato da Donna Woolfolk Cross.
Quello della scrittrice statunitense, tuttavia, è solo il romanzo più recente sulla controversa figura di Giovanna: nel 1865, infatti, lo scrittore greco Emmanouil Roidis pubblicò I Papissa Ioanna, un romanzo satirico e dissacrante che, per le sue ambientazioni boccaccesche, si attirò le antipatie del Clero – cosa che non gli impedì di ottenere un clamoroso successo di pubblico imponendosi come caso editoriale internazionale. Lo stesso romanzo di Roidis, infine, fu tradotto nel ’54 col titolo di The Curious History of Pope Joan dallo scrittore britannico Lawrence Durrell

Caterina Padula

Giornalista pubblicista, appassionata di scrittura, mi occupo da anni di approfondimenti culturali e di informazione online. Da sempre lettrice accanita e curiosa, amo la musica, l'arte e tutto ciò che è natura.

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