Il mimit ha convocato una Commissione di allerta. Secondo il Codacons l’aumento della pasta avrebbe ricadute fino a 25 euro in media a famiglia.
Mr Prezzi Benedetto Mineo è stato invitato da Adolfo Urso a convocare una Commissione di allerta per discutere sul repentino innalzamento del prezzo della pasta. Il rincaro preoccupa il ministero delle Imprese e del Made in Italy, che insieme al Garante per la sorveglianza dei prezzi si siederà a un tavolo insieme alle autorità, alle amministrazioni e alle associazioni dei consumatori.
Arrivati al mese di marzo, il prezzo della pasta è aumentato di 17,5% rispetto al 2022, per cause legate verosimilmente alla riduzione del prezzo della materia prima, ancora ai costi dell’energia, alla crisi economica e vari fattori di produzione – influente ovviamente la guerra in Ucraina che da subito aveva dato avvisaglie di possibili aumenti dei prezzi del grano.
Anche il ministro dell’Agricoltura, durante il recente question time in Senato, ha spiegato che i prezzi vengono monitorati ogni settimana, così come la quotazione del grano per contrastare la speculazione. L’intento di Francesco Lollobrigida sarebbe quello di attivare una Commissione sperimentale nazionale per il grano duro, per poter rafforzare i rapporti con i produttori, in modo tale da arrivare a un prezzo che sia condiviso su tutto il territorio nazionale in questo momento di difficoltà.
Coldiretti ha parlato di “anomalia” sulla quale bisogna assolutamente fare chiarezza. L’associazione ha sottolineato come il grano duro che viene usato per produrre la pasta costi 36 centesimi al kg, per un valore che non copre i costi di produzione che non va oltre il 30% rispetto allo scorso anno. Il prezzo della pasta invece, è aumentato il doppio dell’inflazione.
Anche le associazioni dei consumatori hanno chiesto la convocazione della Commissione di allerta sui prezzi, vedendola già come una prima vittoria. Già Assoutenti, insieme al Codacons, aveva nel mese di aprile segnalato al ministero e al Garante dei prezzi delle anomalie sull’andamento della vendita al dettaglio della pasta. Solo in 12 province su 107 il prezzo risultava sotto i 2 euro al kg.
Secondo il Codacons, che prepara un esposto all’Antitrust, i rialzi segnalati dall’Istat avrebbero ricadute fino a 25 euro medi a famiglia in Italia. l’Unione nazionale consumatori ha fatto notare come le precedenti segnalazioni siano servite a poco. La pasta è in aumento dal 2021, fino a marzo 2023, di circa il 37% e denuncia: “Quando la speculazione non sarà definita una pratica scorretta, si avranno sempre armi spuntate contro i prezzi troppo alti”.
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