La polemica: ‘La madre di Paola Taverna in una casa popolare senza averne titolo’

L’accusa è di quelle che rischiano di minare la credibilità di chi ha sempre fatto di trasparenza e onestà una casacca anzi, di più, una medaglia al valore. La sindaca di Roma Virginia Raggi ha annunciato che acquisirà tutte le informazioni per fare luce sul caso della madre della senatrice Paola Taverna, accusata di occupare un alloggio popolare senza averne titolo.

“Questo caso l’ho appreso dalla stampa”, dichiara la Raggi che si affretta a fugare ogni dubbio sulla condotta della compagna di partito: “La senatrice Taverna mai si è permessa di chiamare l’amministrazione o me, e lo sottolineo. Sicuramente gli uffici faranno tutte le indagini e si seguirà la legge esattamente come per tutte le altre persone”.

Il rischio di sfratto sarebbe da imputare al fatto che il cumulo dei redditi della senatrice Taverna e di sua madre supererebbe i limiti per poter mantenere la residenza nella casa popolare. Ma, secondo quanto scrive Repubblica, il legale della famiglia Taverna avrebbe insistito sul fatto che non si possa contestare lo sforamento dei limiti di reddito, poiché le sostanze della madre e di Paola Taverna non sarebbero cumulabili, dal momento che dal 1998 non abitano più insieme. Il Campidoglio però insiste: le argomentazioni sarebbero state prodotte oltre i termini legali e inoltre la senatrice Taverna avrebbe mantenuto la residenza nell’immobile Ater fino al giugno del 2012.

Contattata da Repubblica, la senatrice Taverna ha detto la sua: “Mi dispiace per mamma, ha ottant’anni ed è malata. Non so come fare a dirglielo, temo per la sua salute. Per le contestazioni che ci fanno, la nostra versione è nel ricorso del mio avvocato. Dopodiché boh, secondo me c’è stato accanimento”.

Le critiche delle opposizioni

Intanto arrivano anche annunci di interrogazioni al Comune di Roma e alla Regione Lazio. E le opposizioni, PD in testa, ne approfittano per caricare a testa bassa.

“È incredibile che la madre della vicepresidente del Senato risulti ancora assegnataria di una casa popolare”, accusa Caterina Bini, vicepresidente del gruppo PD al Senato. “La signora risulta essere comproprietaria di altri immobili con la figlia. Il Comune di Roma prenda coraggio e aiuti le famiglie che hanno davvero bisogno”.

Sempre dal PD arrivano le critiche di Stefano Pedica: “Mi auguro che Raggi tratti questa vicenda con la massima serietà e trasparenza e che, soprattutto, non sia solo un modo per fare l’ennesimo spot grillino a uso e consumo dei social”.

I Fratelli d’Italia Fabrizio Ghera e Andrea De Priamo in una nota congiunta chiedono l’intervento immediato della Raggi e attaccano: “I grillini indefessi, sempre pronti a fare la morale alle altre forze politiche, predicano bene ma razzolano male. La vicenda che riguarda la parlamentare 5 Stelle Taverna la dice lunga sul rigore pentastellato”.

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