La politica italiana (o quel che ne rimane) spiegata in tre minuti. Alleanze, strategie, temi, problemi e soluzioni. Ecco su cosa i nostri rappresentanti litigano, o fingono di farlo.
L’Italia è un paese in perenne campagna elettorale: fra Politiche, Europee, elezioni locali e primarie siamo sempre al voto. Ecco svelati i retroscena che animano la politica italiana.
Silvio Berlusconi a livello nazionale continua a sostenere Matteo Renzi, per il semplice fatto che il programma gliel’ha scritto lui e che Forza Italia sostiene l’attuale Esecutivo.
Renzi sta esaudendo i sogni che Berlusconi ha inseguito per anni: indebolire i sindacati, togliere potere ai lavoratori, prendere di petto l’Europa, introdurre la responsabilità civile dei magistrati.
Però c’è un però: fra poco si vota per le regionali in Calabria e in Emilia Romagna e Berlusconi non può accettare che Forza Italia perda terreno. Per questo critica il governo Renzi e ritira fuori il suo solito mantra: più vantaggi per tutti. In particolare per i pensionati, che data l’età, sono i suoi elettori di riferimento. Questa volta non può promettere abolizioni di tasse, ma deve ridimensionare il tiro: “Avrete dentista, veterinario, cinema, treno e taxi gratis”.
Nel frattempo Berlusconi ordina ai suoi picchiatori di linciare Salvini, per eroderne il consenso in Emilia.
Matteo Salvini spunta come un fungo in tutte le trasmissioni TV e si prodiga in interviste anche online (solo a NanoPress ha rifiutato un’intervista). Il suo scopo è imporsi come nuovo punto di riferimento della Lega Nord, dal momento che Bossi è caduto nel dimenticatoio, Maroni è impegnato a governare la regione più ricca d’Italia (che con Expo 2015 sarà ancora più ricca) e Tosi non è abbastanza simpatico.
Nel centrodestra manca un leader forte e a Salvini non dispiacerebbe raccogliere lo scettro scivolato dalle mani di Berlusconi. Ma gli interessi del suo partito sono troppo settoriali (prima il nord!)…
Sogna, Salvini, sogna…
Matteo Renzi continua a distruggere dall’interno i totem cari alla sinistra italiana e a crearsi un nemico al giorno. La strategia sembra piacere all’elettorato stanco dei soliti tristi tromboni con i quali l’abitudine era perdere, ma soprattutto perdersi in chiacchiere. Con buona pace dei vari D’Alema-Cuperlo-Bersani-Bindi-Civati & Co.
Beppe Grillo è da qualche parte a sbraitare contro qualcosa. La strategia di lisciare il pelo agli arrabbiati ha funzionato per qualche mese, ma ora gli italiani sembrano più interessati a qualcuno che oltre a criticare si rimbocchi anche le maniche per ricostruire. Quel qualcuno, in mancanza di meglio, sembra essere Renzi. Per questo la popolarità di Grillo è in calo.
Intanto continuano le trattative sotterranee per scegliere il successore di Giorgio Napolitano.
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