La Procura della Figc ha chiesto la proroga delle indagini sulla manovra stipendi della Juventus

La Procura della Figc, guidata da Giuseppe Chinè, secondo quanto apprendono dall’Ansa, avrebbe chiesto una proroga di 40 giorni alla Procura generale dello sport per continuare le indagini sulla manovra stipendi della Juventus, quella che potrebbe portare ad altri punti di penalizzazione e che potrebbe mettere fuori dai giochi i calciatori (e non) che hanno firmato le cosiddette “side letter”.

Agnelli Chiellini
Andrea Agnelli e Giorgio Chiellini – Nanopress.it

La decisione, pare, dovrebbe comunque arrivare prima che il Collegio di garanzia del Coni confermi o meno la penalizzazione arrivata il 20 gennaio che ha spedito nei bassifondi della classifica la Juventus e per cui la società bianconera, anche in attesa di leggere quali motivazioni hanno adotto dalla Corte d’appello federale, per mano di Luigi Mario Torsello, ha presentato ricorso.

La Procura della Figc ha chiesto una proroga di 40 giorni per le indagini sulla manovra stipendi della Juventus

Prende tempo la Procura della Figc, presieduta da Giuseppe Chinè, sul caso Juventus, meglio sulla manovra stipendi dei bianconeri. Secondo quanto hanno appreso dall’Ansa e dall’AdnKronos, infatti, è stato chiesto un rinvio di 40 giorni per proseguire le indagini che riguardano il filone degli ingaggi a cui i calciatori della Vecchia Signora avrebbero rinunciato solo in parte durante il periodo del lockdown, imposto dal Covid, e quello dell’anno dopo, la stagione 2020-21, in cui però non sono stati tutti, come in precedenza, a sottoscrivere degli scritture private, e non depositate in Lega, per cui ha indagato anche la Procura di Torino.

FIGC
Procura della FIGC – Nanopress.it

La decisione, che potrebbe portare a una nuova penalizzazione pesante per la squadra di Massimiliano Allegri, dopo quella già comminata il 20 gennaio che ha portato la Juventus dal terzo posto, sul campo, al decimo e per cui la società e i legali hanno annunciato di presentare ricorso al Collegio di garanzia del Coni (che può confermarla o no, ma non modificarla), potrebbe portare alla squalifica di almeno un mese dei giocatori bianconeri, e anche dell’allora allenatore, Maurizio Sarri – che ora siede sulla panchina della Lazio -, che l’hanno sottoscritto e anche una pesantissima multa, che andrà da uno a tre volte il valore dell’illecito commesso.

Chi rischia la squalifica per un mese e quanto inciderà anche sulle altre squadre della Serie A e non

Per quanto riguarda la squalifica, dicevamo ieri che potrebbe non incidere soltanto su una moribonda Juventus, ancora più moribonda se si considera che, a breve, dovrebbe arrivare anche una decisione da parte dell’Uefa – che potrebbe escluderla dalle coppe per almeno un anno. Da Paulo Dybala, capitano lo scorso anno, ma arrivato a parametro zero alla Roma di José Mourinho quest’estate, fino al tecnico toscano, infatti, sono molti i calciatori che rischiano di rimanere fermi almeno un mese, alterando, quindi, non solo il campionato della squadra di Allegri ma anche quello di altre squadre di Serie A e non solo.

Ferrero
John Elkann e Gianluca Ferrero – Nanopress.it

Secondo quanto riporta su Twitter il giornalista del Fatto Quotidiano Paolo Ziliani, ad aver sottoscritto la prima scrittura privata in cui si rinunciava nella stagione 2019/2020quattro mensilità, che poi sarebbero state messe a bilancio l’anno successivo, sarebbero Rodrigo Bentancur, ora in forza al Tottenham, Federico Bernardeschi, volato in Canada in estate, Leonardo Bonucci, attuale capitano della Vecchia Signora, Juan Cuadrado, ancora un giocatore della Juventus, Danilo, idem come sopra, Matthijs de Ligt, passato al Bayern Monaco nella finestra di calciomercato estiva, Mattia De Sciglio, giocatore bianconero, Merih Demiral, passato all’Atalanta, Douglas Costa, che ora milita in Mls, Dybala, appunto, Gonzalo Higuain, Samir Khedira e Blaise Matuidi, che nel frattempo si sono ritirati, e ancora Alex Sandro, Adrien Rabiot, Daniele Rugani, Wojciech Szczęsny, tutti giocatori disponibili per il tecnico livornese, Mirale Pjanic, centrocampista dello Sharjah, Cristiano Ronaldo dell’As Nassr, Aaron Ramsey del Nizza, e l’allenatore biancoceleste.

L’anno successivo a commettere l’illecito sarebbero stati anche Federico Chiesa, Dejan Kulusevski, giocatore del Tottenham, Weston McKennie, ma il fenomeno portoghese non dovrebbe rischiare squalifiche perché è l’unico a non aver firmato i documenti, le famosissime carte segrete ritrovate dalla Guardia di Finanza nell’ambito dell’inchiesta Prisma del Procura di Torino, firmate invece dal direttore sportivo di allora, Fabio Paratici.

Sempre secondo il giornalista, che ha riportato le intercettazioni in mano ai pm torinesi, il motivo di queste manovre era dovuto al fatto che senza di loro la Juventus non si sarebbe potuta iscrivere ai campionati di Serie A avendo un enorme buco di bilancio.

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