La Procura della Figc ha chiuso le indagini per quanto riguarda la manovra stipendi che ha coinvolto la Juventus.
Il nuovo filone di inchiesta avviato a gennaio ai danni della società bianconera riguardava gli stipendi della stagione 2019-2020, quella che ha subito uno stop per l’emergenza sanitaria. Oltre a rischiare punti penalizzati erano a rischio anche molti calciatori ma oggi ci sono dei nuovi elementi in base ai quali la Procura ha deciso di chiudere le indagini, in particolare il procuratore Chiné contesta alla Juventus la violazione del principio di lealtà sportiva.
Si chiudono le indagini per la manovra degli stipendi della stagione 2019-2020 della Juventus, nell’ambito delle quali il procuratore Chiné contesta al club la violazione del principio di lealtà sportiva sancito dall’articolo 4.1.
A questa contestazione si aggiunge la questione sulle plusvalenze per il quale è previsto un giudizio di legittimità del Collegio di Garanzia del Coni, che deciderà il prossimo 19 aprile se penalizzare di 15 punti i bianconeri. Cosa pesantissima che graverebbe sulla restrocessione.
La Juventus ora ha due settimane per presentare le sue controdeduzioni.
Sotto la lente di ingrandimento anche altre squadre di calcio, ovvero la Sampdoria, l’Udinese, il Bologna, il Sassuolo, l’Atalanta e il Cagliari, che hanno trattato o comunque pattuito degli accordi confidenziali in operazioni di mercato senza depositare la modulistica federale. In alcuni casi invece sono stati depositati documenti che riportavano accordi differenti da quelli pattuiti. Tutto ciò è al vaglio della magistratura.
Per capire di cosa stiamo parlando dobbiamo tornare indietro ad alcuni anni fa, precisamente al periodo in cui l’emergenza sanitaria dovuta al Covid era al culmine. Negli anni 2019 e 2020 i giocatori della Juventus hanno ammesso di aver rinunciato a 4 mensilità ma in realtà sembra che queste siano state spalmate negli anni successivi. Fra questi ci sono Dybala e Chiellini, fra gli altri. Questi rischiano di essere stoppati dalla Federcalcio per il periodo di un mese.
Dopo la penalizzazione di 15 punti arrivata dal giudice della Corte d’Appello della Figc è difficile trovare un episodio analogo in cui la Juventus, compresi giocatori attuali ed ex, ha rischiato grosso. Uno simile potrebbe essere quello di Calciopoli nel 2006, in cui episodi di corruzione legati al mondo del calcio vennero alla luce grazie alle intercettazioni che coinvolsero dirigenti, arbitri e personaggi del mondo della televisione come Aldo Biscardi.
Tornando ai fatti di oggi, nel primo filone dell’indagine sulla manovra stipendi è emerso che i giocatori della Juve che avevano rinunciato a quattro mensilità, portando a un enorme risparmio, le hanno in realtà percepite successivamente e quindi i bilanci degli anni successivi sono falsi.
Nel secondo filone si parla di manovre illecite per salvare il bilancio disastroso della società, che nel 2021 sarebbe stata al centro di uno scandalo simile a cui avrebbero aderito però solo 17 calciatori firmando scritture non depositabili.
Ora l’indagine è giunta al terzo filone, in cui il procuratore Giuseppe Chiné ha chiesto ulteriori 15 punti di penalità al club che lo porterebbero a sprofondare in Serie B ma d’altronde la legge parla chiaro e l’articolo infranto è il 14, che parla di induzione alla violazione di norme e disposizioni federali.
La conferma eventualmente di questa nuova sanzione arrecherebbe danni ai club di cui fanno ora parte i diretti interessati, per la squalifica di almeno un mese. Da capire anche come finirà la questione di chi ora gioca all’estero certo è che un buco di bilancio di centinaia di milioni di euro e dovendo affrontare anche le sanzioni, la Juve si troverebbe in poco tempo in bancarotta se pensiamo che ci sono gli stipendi da pagare.
Poco fa, intorno alle 19,30, la Juventus ha diramato un comunicato in cui i vertici sostengono che la società ha operato in totale lealtà sportiva e si ritiene di aver rispettato in totale trasparenza e senza trasgredire alcun articolo.
Nella nota ufficiale si legge anche che i principi contabili internazionali sono stati applicati correttamente. Questo l’ultimo aggiornamento ora vedremo come evolverà la vicenda. Il club ha precisato che tale comunicazione non costituisce esercizio dell’azione disciplinare da parte della Procura Federale e quindi la Juventus potrà ora accedere agli atti e articolare la propria linea difensiva nei termini previsti dal Codice di Giustizia Sportiva.
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