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Cronaca

La Procura di Roma ha aperto un’inchiesta sulla morte di Andrea Purgatori

Roma, la Procura ha aperto un’inchiesta sulla morte del giornalista scomparso nella giornata di ieri. A denunciare la famiglia di Andrea Purgatori per presunte cure mediche sbagliate.

Andrea Purgatori – Nanopress.it

La famiglia di Andrea Purgatori, scomparso nella giornata di ieri a causa di una malattia fulminante, ha sporto denuncia per presedute cure mediche sbagliate. La Procura di Roma ha dunque aperto un’inchiesta sulla morte del giornalista per omicidio colposo. Il procedimento è stato già avviato, adesso si dovrebbe procedere all’autopsia. La famiglia intende far luce su una diagnosi data al giornalista da una nota clinica di Roma che ha portato a conseguenti pesanti terapie che Purgatori ha poi dovuto intraprendere. Il ricordo di Andrea Purgatori, il giornalista d’inchiesta che ricercava sempre la verità.

Morte di Andrea Purgatori: la procura di Roma ha aperto un’inchiesta per omicidio colposo

I pubblici ministeri di Roma acquisiranno le cartelle cliniche di Andrea Purgatori, poi disporranno l’autopsia. La Procura di Roma ha aperto un’inchiesta sulla morte del giornalista dopo la denuncia della famiglia. Nella giornata di ieri il conduttore televisivo e giornalista d’inchiesta era morto a causa di una malattia fulminante, come annunciato dai figli Victoria, Ludovico ed Edoardo.

Oggi la notizia della denuncia, da parte della famiglia, per presunte cure mediche sbagliate. I familiari spingono perché si verifichino eventuali errori di diagnosi, e per l’accertamento della correttezza di tutti gli iter medici.

Nello specifico i familiari hanno fatto cenno a una diagnosi repertata da una clinica di Roma molto nota, come si legge in una nota, che ha portato il giornalista a intraprendere pesanti terapie prescritte in seguito a tale diagnosi. “Se, a causa dei medesimi eventuali errori diagnostici, siano state omesse le cure effettivamente necessari“. Sarà Sergio Caloiocco a occuparsi del caso della Procura di Roma.

Addio ad Andrea Purgatori: la carriera del giornalista che ricercava sempre la verità

Nella giornata di ieri la notizia ha colto di sorpresa il mondo della comunicazione italiana. Andrea Purgatori se n’è andato all’età di 70 anni all’improvviso. La comunicazione è stata data da Victoria, Ludovico ed Edoardo, i figli. Grande giornalista e conduttore televisivo, Purgatori era anche autore di reportage e nella sua carriera era stato anche davanti le telecamere sui set cinematografici e televisivi.

Giornalista per anni del Corriere della Sera, si era occupato nella sua carriera anche di terrorismo, criminalità ed intelligence, scavando a fondo in casi di cronaca e raccontando in tv la storia. Un caso di cronaca che il conduttore aveva trattato a fondo della sua lunga carriera era stato quello di Emanuela Orlandi, caso al quale Purgatori si era dedicato per tanti anni. Uno dei suoi ultimi lavori riguardava proprio la sparizione di Orlandi. Si trattava di un documentario, dal nome “Vatican Girl”

Riduttivo però chiamarlo giornalista. Andrea Purgatori è stato molto di più. Grazie alle sue inchieste sul Corriere infatti si è fatto luce su episodi tenebrosi della nostra storia, come quello della strage di Ustica, altro caso al quale Purgatori aveva dedicato praticamente la vita professionale. Il suo interessamento al caso fu preziosissimo quando, durante la fase del rilascio delle prime versioni ufficiali, si continuò a pressare perché il caso non fosse archiviato. Si batté moltissimo per ricercare sempre la verità, anche se qualche volta si concesse anche alla finzione.

Andrea Purgatori – Nanopress.it

E’ il caso di alcune sceneggiature da lui scritte, come Fortapàsc” e “Il giudice ragazzino, o della partecipazione al cinema e alla tv da attore. Ha recitato ne “L’attentatuni, il grande attentato” – opera di valore civico culturale – e ancora in Boris la straordinaria serie tv del 2007, e ancora “Il caso Scafroglia” di cui fu co-autore e “Fascisti su Marte”. Recitò anche con Carlo Verdone in “L’abbiamo fatta grossa” e “Posti in piedi in paradiso”.

La notizia della morte di Purgatori ha sconvolto i suoi tantissimi estimatori e i telespettatori ancora increduli davanti alle repliche della trasmissione Atlantide che in queste serate estive stava riempiendo i palinsesti La7. Approfondimenti di storia unici nel panorama televisivo italiano, che il giornalista conduceva dal 2017. La perdita è enorme per il palcoscenico giornalistico-culturale italiano, soprattutto in un momento di grande carenza di giornalismo d’inchiesta. Ma lo è anche e soprattutto dal punto di vista umano. Lo sanno bene i familiari e tutti gli amici delle varie redazioni e tv dove ha collaborato negli anni, tra La7 e il Corriere, lo ha detto ieri Corrado Guzzanti, che lo aveva anche incontrato sul set di Boris. L’attore romano ha scritto nella giornata di ieri di aver perso uno dei suoi più cari amici: “Grande giornalista, grande autore, compagno di molte follie come ‘il caso Scafroglia’, ‘Fascisti su marte’ e ‘Aniene’. Un abbraccio a tutti quelli che gli hanno voluto bene, e sono tantissimi“.

Con Atlantide Purgatori aveva raccontato a milioni di italiani casi di cronaca misteriosi e cupi, a volte ancora aperti, oltre alla storia contemporanea. Nel 2019  aveva vinto come miglior programma culturale il Premio Flaiano. Nella giornata di ieri il giornalista Andrea Salerno di La 7 ha annunciato che quella andata in onda mercoledì sarà l’ultima puntata di Atlantide.

Antonio Meli

Classe 1993, laureato in comunicazione e lingue, e in giornalismo, tra Siena e Roma. Appassionato di cinema, musica, storia e spettacolo. Mi piace scrivere e criticare.

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