Caso Orlandi: la procura di Roma potrebbe nuovamente tornare ad occuparsi della sparizione della cittadina vaticana, avvenuta nel lontano 1983 a Roma.
Anche se sono trascorsi 40 anni dalla scomparsa di Emanuela Orlandi, avvenuta a Roma nel 1983, la Procura di Roma non esclude la possibilità che possa nuovamente occuparsi del caso. Come ha dichiarato Francescco Lo Voi, procuratore di Palermo, si tende a non escludere nulla, tenendo in considerazione anche il fatto che è complicato trovare elementi utili dopo così tanti anni dallo svolgimento dei fatti.
La scomparsa di Emanuela Orlandi rappresenta uno dei casi più misteriosi e controversi della storia italiana. A distanza di quasi quarant’anni, la vicenda sembra allontanarsi sempre più da una soluzione definitiva.
La Procura di Roma ha annunciato il proprio interesse nel caso Orlandi e, pare, possa nuovamente occuparsi del caso e, di conseguenza, condurre ulteriori approfondimenti per fare luce su un enigma rimasto irrisolto per troppo tempo.
Come ha spiegato il procuratore, niente è da escludere e che, per questo motivo, “non ne parlo“.
Lo Voi, poi, ha aggiunto che dopo così tanti anni non è “facile trovare elementi”, ma nemmeno mettere sotto la lente di ingrandimento “le attività svolte dagli inquirenti dell’epoca”, in quanto, come lui stesso sottolinea, “ogni situazione, ogni indagine va contestualizzata“.
Nel 2018, durante gli scavi nella sede dell’ambasciata vaticana a Roma, in Via Po, emerso alcune ossa umane. Un rinvenimento che, in un primo momento, fu collegato alla scomparsa della giovane Emanuela.
Secondo le prime analisi forensi, però, si scoprì che le ossa risalivano almeno agli anni ’60 o ’70 del secolo scorso. Non è tutto: pare appartenessero ad una donna anziana.
La scomparsa di Manuela Orlandi è uno dei casi più misteriosi e discussi della storia italiana.
Nel 1983 la ragazza, allora quindicenne, sparì nel nulla senza lasciare traccia. Negli anni successivi, le ipotesi elaborate sulla sua scomparsa furono numerose.
Alcuni sostennero che la giovane fu rapita per motivazioni politiche legate alla Santa Sede, altri invece affermavano che fu vittima di sequestro a scopo di estorsione.
Nonostante le indagini condotte in passato, il caso non ha mai trovato una soluzione definitiva.
La famiglia ha continuato ad chiedere il proseguo delle indagini, in particolare attraverso la figura del fratello della giovane, Pietro Orlandi, che non si è mai arreso e che chiede, da anni, la verità su quanto accaduto alla sorella.
Ora sembra che ci sia finalmente una scintilla di speranza: la Procura di Roma potrebbe riprendere le indagini su questo caso tanto controverso.
La notizia dell’ipotetico avvio delle nuove indagini ha destato grande interesse nell’opinione pubblica italiana. In molti, infatti, chiedono giustizia per Manuela Orlandi.
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