Sono tantissimi i centenari, o ultracentenari, iscritti nella circoscrizione estero che sarebbero andati a votare alle ultime politiche del 25 settembre, tanto che la procura ha aperto un’indagine, ancora senza nessun ipotesi di reato. La segnalazione è arrivata da Andrea di Giuseppe, neodeputato 58enne di Fratelli d’Italia, che ha notato questa discrepanza tra i numeri degli elettori italiani residenti nel nostro Paese e quelli dell’America centrale e settentrionale.
Il problema, tra l’altro, non riguarda solo il mondo della politica, annoso considerato che potrebbero aver votato per loro persone terze, ma anche il ritiro della pensione, affidato anche in questo caso non direttamente ai centenari, ma a qualche parente o chi per lui, insomma.
La procura sta indagando sul voto degli italiani all’estero: sono troppi i centenari
Nel mese in cui è morta la persona più anziana del mondo, Suor André, 118 anni compiuti e 119 da compiere l’11 febbraio, la procura sta indagando su una anomalia, che potrebbe anche non risultare tale. Ci sono, infatti, tantissimi centenari che, nella circoscrizione estero, hanno votato alle ultime elezioni politiche del 25 settembre, quelle che hanno restituito la vittoria (già) annunciata al centrodestra, e soprattutto a Fratelli d’Italia.
Ecco, proprio dalle fila del partito di Giorgia Meloni, la prima presidente del Consiglio donna della storia della Repubblica italiana, è partito il campanello d’allarme, hanno fatto sapere da Repubblica. Andrea di Giuseppe, 58enne romano, ma residente a Miami Beach, è stato eletto alla Camera nel collegio elettorale Nord e Centro America, e a ottobre ha iniziato a farsi qualche domanda perché a fronte dei 437.802 elettori – stando ai dati forniti dal ministero degli Interni – aventi diritto al voto negli Stati Uniti d’America, in Canada, in Messico, a Cuba, Honduras, El Salvador, Panama e via dicendo (sono 22 i Paesi che fanno parte di quella circoscrizione), sono 2218 i centenari, lo 0,5% della popolazione. Dalle nostre parti, invece, a gennaio del 2021 i centenari erano 17156, circa lo 0,0003% di tutti gli italiani.
E può darsi pure che là si viva meglio e soprattutto più a lungo che in Italia, ma forse qualcosa non va, ha intuito il neodeputato, tanto che ha presentato un esposto, affidato agli avvocati Romolo e Massimo Reboa: “Emerge una situazione – si legge nella denuncia – che non è credibile e che dimostra la non attendibilità della lista stessa, fatto che porta ad affermare che il risultato potrebbe essere alterato“.
Perché sì, per lui, e anche per la Guardia di finanza che sta indagando, c’è anche l’ipotesi che molti di loro siano morti e nessuno si sia preoccupato di segnalare il decesso, andando a votare per loro: “L’analisi dei dati rende realisticamente ipotizzabile che vi siano decine di migliaia di persone che risultano presenti nelle liste benché decedute e che quindi sia altamente probabile che, in loro nome, vi siano dei terzi che esercitano il diritto di voto. Fatto che potrebbe essere non occasionale, ma l’esecuzione di un consolidato disegno criminoso“, c’è scritto ancora sull’esposto presentato da di Giuseppe.
Male, insomma, anzi malissimo, considerato che, se così fosse, il problema non nascerebbero solo nel momento in cui sono chiamati al voto, sporadicamente nei fatti, ma ogni mese quando si tratta di ritirare la pensione, con qualche parente o chi per lui che andrebbe a incassare l’assegno che di fatto non gli spetta.
“Attendiamo fiduciosi lo sviluppo delle indagini della guardia di finanza e della procura“, ha detto l’avvocato Reboa al quotidiano diretto da Maurizio Molinari, intanto, però, il fascicolo è aperto, e senza nessuna ipotesi di reato che, volendo essere garantisti, potrebbe anche non esserci.