Secondo la procura tedesca, il caso riguardante gli abusi sessuali nell’Arcidiocesi di Monaco è stato archiviato in quanto non ci sono prove a sufficienza o perché i fatti sono prescritti. Pertanto il caso è stato chiuso senza nessun rinvio a giudizio.
Il caso era stato aperto nel 2018 e tra gli indagati compariva anche il nome dell’ex Papa emerito, Joseph Ratzinger, poiché era cardinale di Monaco dal 1977 al 1982.
Un inchiesta lunga più di 70 anni. Un periodo intercorso tra il 1945 e il 2019 in merito agli abusi compiuti presso l’Arcidiocesi di Monaco. Oggi la procura tedesca ha deciso di archiviare il caso in quanto non ci sono prove a sufficienza o perché i fatti sono prescritti.
A darne notizia è stata la Procura bavarese spiegando che le indagini fossero partite dopo il Rapporto commissionato dalla stessa Arcidiocesi di Monaco allo studio legale Westpfahl Spilker Wastl.
Dalle perizie sono stati esaminati ben 45 casi: secondo la procuratrice Angela Miechielsen, su 39 non sono stati riscontrati dettagli al punto tale da far approfondire la vicenda in questione; nei sei casi rimanenti, invece, c’erano dei sospetti di nuovi abusi non coperti da prescrizione.
Nella vicenda che riguarda l’Arcidiocesi di Monaco in merito agli abusi sessuali, tra i nomi degli indagati (poi tutti prosciolti) risulta comparire anche quello del Papa emerito Benedetto XVI, morto lo scorso 31 dicembre.
I fatti riguardano gli abusi compiuti tra il 1945 e il 2019, pertanto Joseph Ratzinger nel periodo dal 1977 e il 1982 era alla guida dell’Arcidiocesi come cardinale. Nel febbraio del 2022, Benedetto XVI, dopo essere stato ascoltato aveva dichiarato di non essere a conoscenza dei fatti di abusi sessuali commessi dai sacerdoti durante il suo periodo a Monaco.
Nell’occasione, il Papa emerito, deceduto all’età di 95 anni aveva chiesto il perdono per la grande colpa circa gli abusi sessuali della chiesa tedesca. Al tempo stesso, l’Arcidiocesi di Monaco, in collaborazione con le autorità giudiziarie non si è tirata indietro, mostrando assoluta collaborazione per fare chiarezza.
La chiesa tedesca, inoltre, ha invitato tutti coloro i quali hanno visto qualcosa a farsi avanti in maniera tale da riferire ogni sospetto caso di abuso ai referenti indipendenti della diocesi.
“se il reato principale si prescrive, anche le ipotesi di favoreggiamento decadono”.
Queste le parole dichiarate dal procuratore generale Hans Kornprobst durante la conferenza stampa; nel frattempo, sono arrivate delle polemiche da parte del Parlamento regionale, accusando la procura di non essere intervenuta nel 2010, quando ci fu la divulgazione della prima perizia sui presunti casi di pedofilia.
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