Il presidente di Israele Herzog ha presentato il suo piano di modifica per cercare un compromesso in merito alla riforma giudiziaria proposta dal governo di Netanyahu. Il disegno di legge ha letteralmente gettato la Nazione nel caos e ha contribuito ad alzare il malcontento del popolo israeliano, che non ha intenzione di vedere minata la democrazia che Israele ha conquistato nel corso degli anni e con fatica.
Il capo di Stato israeliano ha precisato che la proposta avanzata è arrivata in quanto il conflitto generato dalla riforma giudiziaria, sia in ambito politico che a livello sociale, ha portato ad una situazione molto preoccupante, che si trova sull’orlo di una guerra civile. Negli ultimi mesi si è assistito a un repentino deterioramento dell’ambito politico e questo a seguito delle riforme proposte da Netanyahu e dalla sua coalizione di ultra destra hanno scatenato malcontento interno che ha, anche, alimentato pressione internazionale per le scelte intraprese nei confronti della Palestina.
Una situazione davvero complicata che ha mostrato centinaia di migliaia di cittadini israeliani manifestare contro il governo e opporsi duramente alla riforma che, sostanzialmente, priva della maggior parte dei poteri la Corte Suprema, gettando la sua nota imparzialità nelle mani della classe politica.
La proposta di Herzog sulla riforma giudiziaria
Il presidente Herzog ha deciso di presentare una proposta che va a porre modifiche alla riforma proposta dal ministro Levin. Il capo di Stato ha affermato di essere rimasto senza parole dopo aver sentito cosa dicevano i cittadini israeliani nelle ultime settimane.
Ha dichiarato: “Coloro che pensano che una guerra civile sia qualcosa che non potremmo raggiungere, non ne hanno idea. Voglio dirvi qualcosa dal cuore, e spero vivamente che penetri anche nei vostri cuori.”
Ha anche precisato che: “Nella mia vita, nei peggiori incubi, non avrei mai pensato di sentire parole del genere, anche se provenivano da una piccolissima minoranza di persone. Ho sentito una retorica sorprendente. Ho sentito un odio vero e profondo. Ho sentito gente di tutti i partiti che l’idea del sangue nelle strade non li sciocca più”.
La preoccupazione del presidente di Israele ha lasciato poi spazio alla reale posizione in merito alla riforma giudiziaria. Ha precisato che è necessaria, a suo avviso, per andare incontro a una vera costituzione. Ovviamente è necessario un compromesso per evitare che si vada incontro invece a un crollo totale del paese.
Herzog ha riferito: “Siamo nel bel mezzo di una crisi profonda e preoccupante. Ma credo davvero con tutto il cuore che oggi ci troviamo di fronte anche a un’importante e storica opportunità”.
Specificando anche che si tratta quindi di: “un’opportunità per un accordo costituzionale equilibrato e intelligente e un accordo sui rapporti delle autorità nel nostro Paese ebraico e democratico , nel nostro amato Paese. Siamo a un bivio: una crisi storica o un momento costituzionale decisivo”.
Il presidente Herzog ha spiegato che la sua proposta cerca di raggiungere un compromesso o meglio un equilibrio che vuole andare a proteggere i segmenti della società israeliana. Una delle prime precisazioni che ha voluto esternare è il fatto che ha cercato di trovare una soluzione che non prevedesse la vittoria di nessuno ma che vada in una direzione comune per il bene di Israele.
Il presidente ha affermato in merito che: “Ho già detto: se vince solo una parte, lo Stato di Israele perderà”.
Nella proposta che ha avanzato Herzog il potere è ancora nelle mani della Knesset ma cerca di assicurare equilibrio tra i differenti rami del governo.
Il People’s framework del presidente israeliano punta a realizzare un sistema rigido per l’approvazione delle leggi fondamentali donando loro in questa maniera status costituzionale più rigido e non sarebbe soggetta nemmeno a revisione giudiziaria.
Una legge per essere approvata ufficialmente richiede nella proposta quattro letture alla Knesset. Le prime tre potrebbero essere approvate anche soltanto dalla maggioranza di 61 voti favorevoli, mentre la quarta lettura necessiterà di 80 parlamentari che approvino il disegno di legge.
Nel caso in cui il governo dovesse andare a modificare una legge elettorale necessiterebbe del parere favorevole di 80 parlamentari.
Per quanto riguarda invece le leggi esistenti subirebbero un processo nel quale sarebbero trincerate nel senso che subirebbero un processo nel quale la modifica legislativa deve essere approvata con una maggioranza consistente.
I principi fondamentali della proposta di negoziazione per la legge finanziaria di Herzog prevede che il comitato per le nomine giudiziarie subirà le modifiche come richiesto dalla riorganizzazione e i giudici del collegio non saranno più in grado, come succede invece oggi, di porre il veto su un candidato, ma non verrà concesso ora la maggioranza automatica in commissione. Il collegio sarebbe formato da quattro membri della coalizione, due esponenti dell’opposizione, tre giudici e due rappresentanti pubblici nominati dal ministro della Giustizia assieme al presidente della Corte Suprema. Per confermare una determinata nomina sarà sufficiente una maggioranza di sette membri su undici favorevoli.
Un punto importante è quello che va a tutelare i diritti di uguaglianza, libertà sia di protesta che di parola che verranno inseriti e fissati all’interno delle leggi fondamentali di Israele. La Corte Suprema potrà ribaltare leggi fondamentali soltanto riunendo undici giudici e potrà avvenire soltanto ottenendo otto pareri favorevoli.
L’Alta Corte subirà un importante freno dato che non sarà più in grado di annullare nomine ministeriali ma anche a decisioni politiche governative se contestato sul principio di irragionevolezza. Nonostante ciò, la clausola può essere cointestata nel caso in cui vengano esaminate azioni delle autorità pubbliche.
I consulenti legali del governo non si trasformeranno in incarichi personali, ma mistero avrà il diritto di cambiare il suo consulente designato sulla base di dissapori e disaccordi importanti che vanno a danneggiare il lavoro insieme.
Sono presenti quindi nella revisione giudiziaria limitazioni e restrizioni imposte da Herzog ma sicuramente meno restrittive vincolanti di quelle proposte dal governo Netanyahu.
L’ Altra Corte resterebbe in grado di abbattere la legislazione della Knesset e pertanto la modifica del presidente di Israele va a toccare un ambito che voleva essere completamente modificato dal nuovo governo.
Viene eliminata quindi la legislazione del governo che chiedeva di rendere qualsiasi revisione legislativa preventivamente immune dal controllo giudiziario soltanto con 61 deputati favorevoli in votazione.
I partiti ultraortodossi hanno spinto in maniera decisa affinché fosse inclusa nella revisione giudiziaria una clausola di deroga che andasse a tutelare i giovani della comunità che non hanno intenzione di arruolarsi nelle forze di sicurezza israeliane.
Sostanzialmente la proposta di Herzog cerca di affrontare la questione senza dare la possibilità alla Knesset l’alta Corte di interferire su determinate questioni e sui diritti.
L’alta Corte avrà la possibilità di esercitare ancora il controllo giurisdizionale sulle leggi fondamentali di Israele, quindi dignità umana e libertà ma può opporsi esplicitamente ai principi contenuti nella suddetta legge.
Il disegno di revisione giudiziaria proposta da Levin vieterebbe invece alla Corte di opporsi anche a questi principi rischiando quindi di non tutelare diritti fondamentali come la libertà di espressione ma anche la libertà di religione.
Le opinioni emerse dopo la proposta
La proposta del capo di Stato di Israele Herzog è stata rifiutata dai ministri del governo e dalle organizzazioni di destra. Il ministro dei trasporti del likud Regev ho precisato su Twitter che: “un insulto all’intelligenza del pubblico. Questo è un quadro che prende una posizione chiara, contro il popolo e il sovrano”.
Ha precisato anche che: “in verità, mi aspettavo qualcosa di più serio”.
Il Movimento per il governo e la democrazia, Meshiluth, ha riferito che il compromesso presentato da Herzog sostanzialmente è un: “peggioramento della situazione esistente“.
L’organizzazione che supporta il leader della riforma giudiziaria Rothman ha rilasciato una dichiarazione dove afferma che: “non solo non offre un vero compromesso, ma peggiora anche la situazione esistente”.
Tra le critiche emerse inizialmente possiamo notare sicuramente l’affidamento delle nomine giudiziarie che non acquisisce potere esclusivamente politico dato che non affida le nomine ai deputati.
Viene precisato in merito: “La coalizione ha fatto bene a respingere questo pessimo piano. Un compromesso dovrebbe riconoscere i bisogni e i desideri di entrambe le parti, non solo di una parte della nazione”.
Il partito sionismo religioso Mk e il viceministro Woldiger hanno affermato che il piano del presidente Herzog: “non è certamente una proposta di compromesso.”
Precisando quindi: “Sig. Presidente, la apprezzo molto e come lei voglio l’unità, ma questo non è un quadro di persone e certamente non è un quadro di compromesso“.
Il leader dell’opposizione Lapid non ha esplicitamente affermato di approvare il piano del presidente israeliano, ma ha specificato che sicuramente le parole del capo di stato verranno trattate con: “rispetto” per la posizione di Herzog e la serietà dei suoi sforzi, nonché per i “valori che ne sono alla base .”
Atid ha criticato i membri della coalizione per le profonde divisioni dimostrate che vanno a toccare ambiti economici e legate alla sicurezza israeliana.
Mentre la maggioranza dei parlamentari sono preoccupati per la situazione israeliana la coalizione ha mostrato disprezzo per lo schema proposto dal presidente, che puntava a un equilibrio, ma secondo il loro parerela modifica non può essere valutata in questa maniera.
La dichiarazione riporta: “Finché la coalizione continua il suo galoppo verso una legislazione estrema e predatoria, il pericolo per la democrazia israeliana non è passato e continueremo a lottare per un Israele ebraico, democratico, liberale e forte”.
il partito di Gantz ha precisato: “accettare il quadro del presidente come un pezzo unico” e “come base per la legislazione, invece del pericoloso schema legislativo esistente”.
Gantz è stato Il deputato dell’opposizione che ha chiesto più intensamente un intervento del presidente e un compromesso che potesse apportare significativi cambiamenti alla riforma giudiziaria proposta da Netanyahu.
A suo avviso la coalizione dovrebbe adottare lo schema presentato da Herzog e affermano che: “Chiediamo a Netanyahu e a tutti gli elementi del sistema politico di comportarsi in modo responsabile, in questa fatidica ora, di adottare lo schema e di iniziare a promuoverlo immediatamente”.
Amir Ohana, portavoce della Knesset, ha espresso il suo apprezzamento verso gli sforzi di Herzog nel cercare un compromesso sulla riforma giudiziaria, ma specificato e sottolineato che: “non fornisce una risposta ai mali del rapporto tra la magistratura, la Knesset e il governo. Abbiamo una responsabilità nei confronti del sovrano (il popolo). Abbiamo la responsabilità della democrazia e del governo del popolo”.
Ha precisato inoltre che: “La Knesset è il fedele rappresentante della volontà del popolo e decide. Se possibile, di comune accordo e, in caso contrario, a maggioranza di voti”.
Il ministro della sicurezza Ben Gvir ha scritto sui social: “Riforma ora”.
Democracy Institute ha rilasciato una dichiarazione per congratularsi con il presidente di Israele e fare un encomio ai suoi sforzi nel cercare di arginare un momento difficilissimo d’Israele e ha precisato in merito che ha: “ascoltato tutte le parti del popolo israeliano, mostrato leadership in un momento di crisi senza precedenti e prodotto una proposta seria che dà speranza a molti che possa ancora possibile colmare le lacune dentro di noi.”
È stato anche precisato che: “Il Presidente dovrebbe essere encomiato per il suo tentativo di trasformare questa terribile crisi in un momento costituzionale storico che rafforzerebbe i diritti fondamentali con un’ampia maggioranza, definirebbe le ‘regole del gioco’ costituzionali, preserverebbe l’indipendenza della Corte Suprema e definirebbe il portata del controllo giurisdizionale sulla legislazione”.
Mentre l’IDI che è un istituto indipenente, che si occupa di rafforzare le basi della democrazia israeliana, ha precisato che all’interno del quadro proposto da Herzog presenta: “alcuni elementi problematici. Se dovesse essere adottato nella sua interezza come pacchetto, lo sosterremmo perché salvaguarda il nostro democrazia e rafforza gli elementi chiave dei nostri fondamenti costituzionali. Pertanto chiediamo ai leader di tutto lo spettro di adottare il piano e porre fine alla crisi che minaccia di fare a pezzi Israele”.
L’Idi afferma che il cambiamento: “indebolirà l’influenza dei giudici e potrebbe portare a una riduzione degli elevati standard professionali necessari per sedere in panchina. Allo stesso modo, dissentiamo dalle proposte di indebolire l’applicabilità dello ‘standard di estrema irragionevolezza’ e dalla grande maggioranza necessaria alla Corte Suprema per abbattere le leggi che contravvengono alle Leggi Fondamentali.”
Una situazione che sta lavorando israele e che non sembra trovate un quadro che bilanci le volontà della coalizione e quella dell’opposizione che trova però enorme appoggio da parte del popolo di Israele.