[didascalia fornitore=”altro”]Il manifesto comparso a Torino/Twitter[/didascalia]
La celebre “Ragazza Afghana” di Steve McCurry diventa una “zingara” su un cartello apparso in una via di Torino a firma Casapound. La foto, scattata nel 1984 a Sharbat Gula nel campo profughi di Peshawar e pubblicata l’anno dopo sul National Geographic, diventando la copertina più nota della rivista, oggi viene usata per un manifesto il cui intento ancora non è chiaro. Da una parte infatti, il movimento di estrema destra, dalle chiare posizioni razziste in tema di immigrazione (e non solo), nega di averlo realizzato. Anche lo street artist noto come il Banksy di Torino e che aveva realizzato cartelloni ironici contro molti politici, nostrani e non, ha dichiarato di non esserne l’autore.
Netta al momento la presa di distanza di CasaPound che ne scrive su un post su Facebook che tira in ballo l’artista torinese, addossandogli la paternità. “Dopo Appendino, Le Pen, Salvini e Obama questa volta il ‘Banksy torinese’ cita CasaPound. Essendo d’altronde l’unica realtà politica realmente attiva su Torino, c’era da aspettarselo. Da anni ci battiamo con i residenti delle periferie per chiedere la chiusura dei campi rom e qualcuno pare essersene accorto!”, si legge.
Il Bansky torinese però ha negato di averlo realizzato e ne ha preso le distanze: rimane da capire chi sia l’autore anche per intuire il senso dell’opera, cioè se si tratta di un madornale errore o di una presa in giro.
[didascalia fornitore=”ansa”]La foto originale di Steve McCurry[/didascalia]
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