La situazione in Ucraina continua a essere al centro dell’attenzione della comunità internazionale, con la controffensiva delle truppe di Kiev che sta procedendo per tentare la riconquista dei territori occupati dalla Russia. Durante la notte, sono stati riconquistati altri due villaggi nella zona del Donetsk, il che rappresenta un’importante vittoria per le forze ucraine. In un discorso notturno, il presidente ucraino Zelensky ha accennato alla controffensiva in corso, sebbene non abbia approfondito.
Nel frattempo arriva la notizia che il leader nordcoreano Kim Jong Un ha scritto al presidente russo Putin per fargli sapere che lo sosterrà in caso di necessità. Questa mossa diplomatica potrebbe avere importanti implicazioni per la situazione in Ucraina e per la stabilità della regione nel suo complesso.
L’Ucraina ha riconquistato quattro villaggi occupati dalla Russia
Secondo l’ultimo aggiornamento dell’Institute for the Study of War o Isw, le forze ucraine hanno compiuto progressi significativi nelle regioni di Donetsk e Zaporizhzhia. Le fonti ucraine e russe hanno confermato che l’Ucraina ha conquistato terreno a sud di Velyka Novosilka nella regione di Donetsk e successivamente anche i villaggi di Makarivka, Neskuchne, Blahodatne, Storozheve e Novodarivka.
Nonostante i progressi compiuti, l’Isw ha affermato che è prematuro parlare di una “svolta” ucraina in questo momento. Il Cremlino ha confermato i progressi di Kiev, ma continuano comunque a minimizzarli. La situazione rimane molto delicata e il rischio di un’ulteriore escalation nel conflitto tra Kiev e Mosca rimane alta.
In ogni caso, i progressi delle forze ucraine rappresentano un segnale importante per il governo di Kiev e per la comunità internazionale, che ha cercato di mediare una soluzione pacifica al conflitto tra Ucraina e Russia. Sarà importante monitorare gli sviluppi e soprattutto attendere la risposta russa agli attacchi.
Nella provincia di Donetsk, nell’Ucraina orientale, le forze russe hanno fatto saltare in aria un’altra diga nella loro continuo ostacolare la controffensiva militare dell’esercito ucraino. Secondo un portavoce militare ucraino, gli occupanti hanno distrutto la diga sul fiume Mokri Yaly e hanno causato allagamenti su entrambe le sponde del fiume. La diga è situata nella zona di Zaporizhia e al momento non è possibile stabilire quali saranno le conseguenze ecologiche e umanitarie.
Valeri Shershen, portavoce dell’esercito ucraino per la regione di Tavria, ha affermato che la distruzione della diga non pregiudica le operazioni offensive dell’Ucraina nell’area. Tale distruzione però potrebbe avere conseguenze negative per l’ambiente e per la popolazione locale, se non gestita adeguatamente. È possibile che la distruzione della diga sia stata effettuata per rallentare l’avanzata delle forze ucraine o per causare danni alla popolazione civile.
La situazione in Ucraina rimane molto tesa, con le forze ucraine che cercano di recuperare i territori occupati dalle forze dalle forze russe. La distruzione della diga da parte di Mosca rappresenta un esempio di come, per scopi puramente bellici, vengano distrutte infrastrutture strategiche, senza pensare ai futuri risvolti ma emerge la volontà delle forze russe di continuare a contattare l’Ucraina.
La distruzione della diga potrebbe avere conseguenze negative per l’ambiente e per la popolazione locale, se non gestita adeguatamente. È possibile che la distruzione della struttura sia stata effettuata per rallentare l’avanzata delle forze ucraine o per causare danni alla popolazione.
L’esercito ucraino ha annunciato che ha liberato il villaggio di Storozheve nella regione di Donetsk, nell’Ucraina orientale. La viceministra della Difesa ucraina Hanna Malyar ha reso pubblica questa notizia su Telegram, affermando che questo è il quarto villaggio a essere riconquistato dopo Blagodatnoye, Neskuchne e Makarovka. Malyar ha dichiarato che la bandiera ucraina sventola nuovamente su Storozheve, e questo sarà il caso per ogni insediamento fino a quando l’intera Ucraina non sarà liberata.
Le Forze Armate ucraine hanno segnalato “perdite significative” tra le forze russe “nell’ultima settimana” intorno alla città di Bakhmut nel Donetsk. Lo Stato Maggiore dell’Esercito di Kiev ha informato sulla sua pagina Facebook che ogni giorno più di 50 occupanti feriti gravemente arrivano in un ospedale militare vicino a Persianovka, situata a regione russa di Rostov.
Le parole di Putin e il messaggio di Kim Jong un
Il presidente russo Vladimir Putin, in occasione della festa nazionale celebrata oggi 12 giugno, ha dichiarato che: “il patriottismo e la responsabilità per il futuro della madrepatria rimangono valori sacrosanti per i russi.”
Putin ha affermato che questi valori uniscono ancor di più la società russa in un momento difficile per la Russia e servono da sostegno per i propri eroi che partecipano all’operazione militare speciale.
Il leader della Corea del Nord Kim Jong-un ha espresso il suo “pieno sostegno e solidarietà” e la volontà di costruire legami strategici più stretti con Mosca durante la celebrazione del Russia Day. Kim ha sottolineato che le relazioni amichevoli tra la Nord Corea e la Russia sono una risorsa strategica preziosa.
Ha precisato che il suo Paese farà del proprio meglio per sviluppare ulteriormente questi legami di cooperazione. L’agenzia statale Kcna ha riportato la notizia e ha descritto il messaggio di Kim come un segnale e un ammonimento nei confronti dell’Occidente per far capire la vicinanza e la pericolosità di azioni contro Corea del Nord e Russia.
Il messaggio di Kim ha anche chiaramente ribadito il sostegno della Corea del Nord a Mosca nella sua guerra con l’Ucraina. Pyongyang ha descritto il conflitto come una “per procura” degli Stati Uniti finalizzato a distruggere Mosca e ha condannato gli aiuti militari occidentali a Kiev.
Questo messaggio di solidarietà da parte della Corea del Nord potrebbe rappresentare un’ulteriore prova del rafforzamento dei legami tra Pyongyang e Mosca, che negli ultimi anni hanno cercato di sviluppare relazioni più strette a livello politico ed economico, sollevando timori e preoccupazioni a livello internazionale.