Dopo che la Cina ha deciso di attuare le ultime esercitazioni militari su larga scala, che hanno coinvolto oltre 70 aerei e undici navi da guerra, scaturite a causa della decisione presa dalla presidente di Taiwan Tsai di procedere con l’incontro in California con lo speaker della Camera statunitense McCharty, ha generato un pericoloso meccanismo attuato dalle autorità cinesi, che mostrano chiaramente la volontà di imporsi riguardo la questione Taiwan, nella quale si sono inseriti gli Stati Uniti ed oggi oltre all’avvertimento pervenuto tramite dimostrazioni militari è arrivato anche un invito all’esercito con il quale è stato chiesto di tenersi pronti reali combattimenti.
La leader di Taiwan Tsai ha alzato il malcontento del governo cinese, dopo aver scelto di incontrare il leader McCartney negli Stati Uniti, nonostante il consenso negato da parte di Pechino. All’incontro in California tra la funzionaria taiwanese e il leader statunitense sono seguite importanti esercitazioni attuate dalle truppe cinesi che hanno simulato la presa di Taiwan e ciò ha fatto emergere ancora di più la paura, seppur ben presente costante, che la tanto temuta riunificazione la continentale dell’isola ritenuta ribelle dalle autorità cinesi se ha qualcosa di imminente.
Le esercitazioni militari della Cina e l’avvertimento alle truppe di tenersi pronte
Le autorità cinesi e in primis il presidente Xi Jinping non hanno recepito di buon grado la scelta di Tsai, così come quella dello speaker della Camera statunitense McCarthy di incontrarsi, nonostante la richiesta esplicita pervenuta la parte del autorità cinesi che hanno chiesto di evitar funzionari dell’amministrazione statunitense in carica. Ma la leader di Taiwan ha deciso in accordo con il funzionario Usa di incontrarsi lo stesso attirando così l’ira di Pechino.
I giochi di guerra attuati dalle autorità cinesi hanno simulato l’accerchiamento di Taiwan e hanno visto un numero importante di unità militari messe in campo e rappresentano un serio e preoccupante avvertimento per le autorità taiwanesi. Nella giornata del 12 aprile, Pechino ha precisato, senza troppi giri di parole, che le esercitazioni attuate devono essere recepite dai politici indipendentisti dell’isola di Taiwan ed ai loro sostenitori stranieri come un serio avvertimento.
In concomitanza a questo avvertimento è stato messo in chiaro dalla Cina, che saranno prese ulteriori misure.
I tre giorni di esercitazioni militari su larga scala per l’esercito di liberazione popolare cinese, denominate Joint Sword, sono terminate lunedì e hanno dato una chiara risposta a Taiwan e alle sue mire diplomatiche e indipendentistiche ma, soprattutto, ha voluto stoppare la frenesia indipendentista che secondo il governo cinese non può coesistere con una Taiwan serena, le due realtà non possono incastrarsi.
Nonostante la dimostrazione militare sia conclusa Pechino ha deciso di tenere marcata e sotto pressione l’isola sostenendo che d’ora in poi farà molto di più.
L’aviazione civile cinese, che ha istituito una zona di controllo per limitare i voli in alcune parti del nord di Taiwan, ritiene e ha comunicato al ministero dei trasporti Di Taiwan che in determinate zone al Nord dal 16 al 18 Aprile verrà istituita un’area in cui i voli non saranno autorizzati dal governo cinese.
Una nota ufficiale di Taipei riferisce che: “Da soli, hanno istituito un’area di allerta per controllare i voli all’interno della Taipei Aviation Information Region della giurisdizione del nostro paese, usando la scusa delle attività aerospaziali”.
Le autorità taiwanesi hanno cercato con decisione di convincere Pechino a non attuare un divieto con una tempistica così estesa e sono riuscite a convincere la Cina a ridurre il tempo di divieto di volo a 27 la mattina del 16 aprile.
in realtà non è chiaro cosa abbiamo in mente di attuare Pechino e anche il ministero della Difesa di Taipei ha precisato che non è in grado di fornire ulteriori dettagli dato che non è a conoscenza.
Taiwan secondo le autorità cinesi, così come legalmente da maggior parte della comunità internazionale, è considerata parte integrante del territorio continentale cinese e dell’unica Cina e, nonostante gli Stati Uniti abbiano intenzione come dichiarato di recente di stare al fianco di Taiwan e difenderla in caso di attacco, va precisato che neanche gli USA riconoscono legalmente Taiwan.
Per imporre il suo punto di vista spesso Pechino ha attuato dimostrazioni militari che hanno invaso regolarmente lo spazio aereo vicino all’isola così come le sue acque.
L’Esercito Popolare di liberazione cinese ha condotto recentemente un’esercitazione nello slStretto di Taiwan che è stata un monito per Taipei, stessa ma anche per che volesse intromettersi negli affari privati del governo cinese. Un serio monito contro la collusione e contro la provocazione delle forze separatiste e le autorità cinesi hanno dichiarato in merito che: “L’Esercito popolare di liberazione ha recentemente organizzato e condotto una serie di contromisure nello Stretto di Taiwan e nelle acque circostanti, che è un serio monito contro la collusione e la provocazione delle forze separatiste indipendentiste di Taiwan e delle forze esterne”.
Zhu Fenglian, portavoce del governo di Taiwan, ha rivelato determinati aspetti in una conferenza stampa dove si è parlato della sovranità territoriale della Cina su Taiwan.
La reazione di Taiwan alla provocazione e all’avvertimento di Pechino
Il portavoce del governo taiwanese ha voluto precisare in merito alla tensione e al nervosismo tra Taipei e la Cina scaturito dall’incontro di Tsai con McCharty che: “È un’azione necessaria per difendere la sovranità nazionale e l’integrità territoriale”.
L’attuazione di dimostrazioni militari Cinesi sono diventate sempre più frequenti durante gli ultimi anni e, man mano che le mire separatiste di Taiwan crescevano, anche il linguaggio si è trasformato man mano il linguaggio bellico e la parte del capo di Stato Xi Jinping e ora è molto chiaro che qualunque interferenza nella riunificazione sarà punita militarmente in quanto questione soltanto interna a Pechino.
Un conflitto tra Cina e Taiwan attirerebbe sicuramente al suo interno anche gli Stati Uniti, che sono attualmente i più stretti alleati di Taipei. Washington basa la sua vicinanza alle autorità taiwanesi spiegando che per legge è costretto a considerare le minacce taiwanesi come argomenti di qualsiasi conflitto tra le parti potrebbe “grave preoccupazione”.
In 12 Aprile il ministero della difesa dei Taiwan ha dichiarato di aver individuato 35 aerei da guerra cinesi nelle 24 ore precedenti e otto navi da guerra che attualmente circondano l’isola.
Sun Li-fang, il portavoce del ministero di Taiwan, ha dichiarato in una conferenza stampa che: “Ci sono ancora alcune navi e aeroplani della marina militare che effettuano molestie nell’area. Condanniamo fermamente queste azioni deliberatamente minacciose e provocatorie che distruggono la pace e la stabilità nella regione”.
La maggior parte della popolazione di Taiwan è favorevole a mantenere l’attuale status di mentre la presidente Tsai ha spiegato che non è necessario presentare una dichiarazione ufficiale in quanto l’isola è già una democrazia indipendente.
La Cina non riconosce le istituzioni di Taiwan e ha interrotto e contatti con l’amministrazione di Taipei e, soprattutto con Tsai che è considerata l’artefice del complotto per l’indipendenza formale che creda derivi anche dal sostegno e dalla spinta degli Stati Uniti.
Zhu ha spiegato che: “Le forze esterne stanno intensificando i loro sforzi per contenere la Cina con Taiwan come strumento” aggiungendo anche che le minacce militari sono mirate: “alle attività separatiste indipendentiste di Taiwan e all’interferenza di forze esterne, e in nessun modo ai nostri compatrioti a Taiwan”.
La Cina ha spesso utilizzato e sfruttato le diatribe politiche che hanno diviso la società e la politica taiwanese ma, nonostante ciò, l’isola ha una solida democrazia e una forte identità civile e una spiccata propensione alla libertà.
Il funzionario ha anche riferito che: “I compatrioti taiwanesi dovrebbero riconoscere chiaramente il grave danno che la provocazione delle forze indipendentiste di Taiwan pone alle relazioni attraverso lo Stretto e alla pace e stabilità nello Stretto di Taiwan, riconoscere gli interessi, distinguere il giusto dallo sbagliato e stare dalla parte giusta della storia”.
Al termine dell’esercitazione, Pechino ha lanciato una provocazione avvisando che le truppe cinesi: “possono combattere in qualsiasi momento per distruggere con decisione qualsiasi forma di ‘indipendenza di Taiwan’ e tentativi di interferenza straniera”.
Dopo che la Cina ha visto Nancy Pelosi attuare una visita Taipei senza preavviso per rafforzare collaborazione e cooperazione con l’isola sono stati attuati numerosi attacchi missilistici su obiettivi collocati nel mare attorno all’isola di Taiwan e navi da combattimento militare sono state spesso inviate oltre allinea mediana nello stretto.
Questo lancio ripetuto di missili in mare ha generato malcontento anche nel Giappone, che non vede di buon occhio le azioni attuate dalla Cina. Le esercitazioni avvenute più di recente sono state concentrate soprattutto sulla forza aerea e sono stati registrati oltre 200 voli di veicoli da combattimento cinesi.
È stato utilizzata anche la prima portaerei costruita in Cina ovvero la Shandong che ha lanciato dozzine di missioni di caccia J-15 Flying Shark durante le esercitazioni attuate e stando a quanto riferito dalle autorità nipponiche.
L’apparizione della portaerei Shandong è molto discussa tra i funzionari militari taiwanesi che hanno visto a est di Taiwan nell’oceano nel pacifico e improvvisamente la portaerei.
Li Tian-long ha spiegato, riferendosi al concerto militare in cui le truppe impediscono al nemico di entrare in un’area specifica, che: “Tutti possono vedere chiaramente che la capacità della Cina di attraversare la prima catena di isole sta gradualmente migliorando. La cosiddetta capacità di ‘anti-accesso/divieto di area’ sta gradualmente migliorando”.
Secondo le opinioni internazionali la portaerei cinese potrebbe essere utilizzata per cercare di impedire ad eventuali alleati stranieri di accedere all’area, stando a quanto osservato attraverso le esercitazioni compiute da Pechino.
Giovedì Taipei lancerà un’esercitazione su larga scala annuale attuata assieme ai servizi di emergenza e al ministro della Difesa ma, anche, con il supporto e la collaborazione dei governi locali. Lo scorso anno è stato attuato il piano che prevedeva esercitazioni in previsione di disastri ma includendo anche determinati scenari di guerra. Quest’anno le esercitazioni militari che simulano un attacco avranno il 70% del contenuto delle esercitazioni.
Il tutto si sta verificando mentre il gruppo USS Nimitz Carrier sta stanziando nel Mar Cinese Meridionale a sud di Taiwan e le truppe statunitensi e quelle filippine stanno attuando le più grandi esercitazioni congiunte di combattimento mai attuate, negli ultimi decenni, nelle acque Filippine e attraverso il Mar Cinese Meridionale e lo stretto di Taiwan.
In merito a questa situazione si è generato un clima pericoloso e preoccupante meccanismo, che vede gli USA sempre più vicini a Taiwan e che dichiarano a gran voce di mettersi in gioco per difendere l’isola e, dall’altra parte, Pechino che schiera il proprio esercito come monito per le autorità di Taipei ma anche nei confronti Degli Stati Uniti e di chi ha intenzione di intromettersi in questo percorso.