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La relazione, di Andrea Camilleri – trama e recensione subito dopo il salto – è uscito in libreria per Mondadori il 2 gennaio scorso, inaugurando alla grande il filone della narrativa italiana per questo 2015 iniziato da poco. Per la gioia di tutti gli appassionati dello scrittore empedoclino, il romanzo si preannuncia come uno dei primi bestseller dell’anno e racconta, tra intrecci politici e loschi affari finanziari, di una relazione su di un istituto bancario che, a causa di quel documento, rischia di finire commissariata. Dopo Morte in mare aperto – pubblicato per Sellerio alla fine del 2014 – Camilleri mette da parte il commissario Montalbano per regalarci un bel thriller all’italiana che porta in scena, con la consueta maestria del suo autore, valori come l’onestà e la professionalità intrappolati, purtroppo, nelle spire del malaffare.
Trama
Mario Assante, uomo integerrimo e serio lavoratore, si è guadagnato, per questo, incarichi di grande responsabilità presso l’istituzione nella quale lavora – un ente di controllo e di sorveglianza sulla trasparenza delle banche italiane. Sposato con l’unica donna che sia riuscita a far breccia nel suo cuore ombroso e malinconico, ha un figlio piccolo che, durante quell’estate, si trova in montagna in vacanza con la madre. Mauro, infatti, per via di un incarico molto delicato, è rimasto in città: deve stilare una relazione su un importante istituto bancario che molto probabilmente verrà commissariato in seguito alla sua ispezione.
Durante quelle afose ed interminabili giornate di lavoro cominciano però ad accadere strane cose: riceve una telefonata sarcastica, dimentica la porta di casa aperta, si convince che un uomo in motorino non faccia altro che seguirlo e, soprattutto, riceve la visita di una splendida ragazza che, con ogni probabilità, ha sbagliato indirizzo.
Mauro sente che nella sua piatta e prevedibile esistenza cominciano ad aprirsi delle crepe, ma c’è quella complessa relazione da terminare che, tra l’afa che incombe ed il batticuore per la bellissima sconosciuta, deve essere consegnata a tutti i costi.
Recensione
Come sempre, anche questa volta Andrea Camilleri ci regala un romanzo gustoso e scorrevole: grazie ad una prosa che scandisce ogni azione, infatti, il lettore riesce a soffermarsi su ogni minimo dettaglio, gustandone appieno tutte le sfumature.
Protagonista della storia un incorruttibile ispettore dell’authority che vigila sulla trasparenza delle banche italiana, al quale è stata commissionata una relazione sull’efficienza dell’istituto Santamaria.
Fin dalle prime pagine il romanzo ci proietta, dunque, su un argomento di grande attualità: l’intreccio tra politica e malaffare consolidato dalla corruzione che serpeggia nella burocrazia. L’istituto in questione, infatti, è stato trasformato in una sorta di salvadanaio di partito e vigilare in modo attento su di esso significa rompere le uova nel paniere a più di qualcuno. Da qui un susseguirsi di tentativi di corruzione, telefonate minatorie, lettere anonime e svariate azioni di disturbo con l’intento di provocare, nella mente razionale del protagonista, la convinzione che il suo cervello non funzioni più regolarmente. A rendere il tutto ancora più complicato l’incontro con una donna bellissima e misteriosa alla quale l’ispettore, con l’evolversi della vicenda, non potrà più rinunciare.
Dalla relazione burocratica a quella sentimentale, dunque, il passo è breve, e l’equilibrio familiare che Mauro ha faticosamente costruito nel corso degli anni è, ora, seriamente a rischio.
Lo schema narrativo brillantemente costruito da Camilleri induce il lettore a formulare, insieme al protagonista, le ipotesi più svariate – Carla, questo il nome della donna, vuole aiutare Mauro o fa parte della spirale di corruzione nella quale rischia di sprofondare l’integerrimo ispettore? Le risposte possibili sono tante e tra l’autocontrollo che comincia a vacillare e lo stravolgimento dei sensi in agguato, la reazione finale del pacato Assante porterà ad un epilogo sorprendente e totalmente inaspettato.
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