La tanto discussa riforma delle pensioni in Francia è diventata legge, nonostante le rimostranze della popolazione.
Il presidente francese, Emmanuel Macron, ha dato il là alla promulgazione della legge sulla riforma delle pensioni, che prevede l’innalzamento dell’età pensionabile legale a 64 anni. La legge è stata approvata ieri dal Consiglio costituzionale e pubblicata oggi in Gazzetta ufficiale.
Nonostante le proteste in corso contro la riforma, Macron ha scelto di firmare di notte il disegno di legge, che i sindacati hanno ritenuto “provocatorio”. In precedenza lo avevano supplicato di non promulgare la legge, ma la loro richiesta era stata ignorata. Inoltre, è stata respinta anche la richiesta di referendum da parte di 250 parlamentari dell’opposizione.
In risposta, sindacati e partiti di opposizione hanno programmato una protesta generale il 1° maggio.
Secondo l’ultimo aggiornamento, Macron parlerà ai francesi lunedì sera tramite un discorso preregistrato. L’annuncio è stato fatto dall’Eliseo, con la trasmissione che inizierà alle 20:00. I principali canali televisivi manderanno in onda il discorso in tutta la nazione.
Negli ultimi tre mesi, la Francia è stata tormentata da scioperi e scontri pubblici. Ieri, in diverse città del Paese, sono scoppiate manifestazioni spontanee e cortei improvvisati con un notevole grado di violenza.
A Parigi sono stati segnalati scontri con la polizia, distruzione di proprietà e 112 arresti. Le proteste sono iniziate nel pomeriggio dopo l’annuncio che il Consiglio costituzionale avrebbe convalidato una parte significativa della riforma pensionistica.
Le manifestazioni sono iniziate a Hotel de Ville Square, con oltre 4.000 manifestanti che si sono riuniti per esprimere il loro dissenso.
Da lì, le proteste si sono spostate in Rue de Rivoli e si sono concluse in Place de la République. Contemporaneamente, gruppi di giovani hanno lasciato in processione la stazione di St. Lazare.
Il resto della notte è stato caratterizzato da incidenti e interventi della polizia in diversi quartieri. I disordini non si sono limitati a Parigi, poiché in molte altre città tra cui Lille, Digione, Caen, Marsiglia, Nizza e Tolosa ci sono state manifestazioni organizzate.
Le proteste sono scoppiate in varie città francesi, provocando episodi di violenza e disordini. A Rennes è stata data alle fiamme la porta di una stazione di polizia mentre a Marsiglia i manifestanti hanno devastato la stazione di Saint-Charles, fermando i treni.
A Strasburgo, un assembramento spontaneo di centinaia di persone è diventato violento e si è concluso con il lancio di gas lacrimogeni da parte della polizia.
Anche altre città come Bordeaux, Lione e Grenoble hanno assistito a scontri tra polizia e manifestanti.
Dopo l’approvazione da parte del Consiglio costituzionale del controverso aumento dell’età pensionabile da 62 a 64 anni, i sindacati hanno implorato Macron di non approvare la legge.
La nuova segretaria della CGT, Sophie Binet, è arrivata addirittura ad avvertire Macron che un’azione del genere lo avrebbe messo in contrasto con il popolo, rendendolo incapace di governare il Paese.
Rifiutando l’invito del presidente per un incontro, Binet ha affermato: “La lotta continua”.
Nel frattempo, Jean-Luc Mélenchon della sinistra ha fatto eco al sentimento che il popolo avrebbe dovuto avere l’ultima parola sulla riforma delle pensioni.
Marine Le Pen, invece, ha invitato all’azione il popolo contro la “riforma ingiusta“. Il primo ministro Elisabeth Borne ha sottolineato che gli eventi della notte non rappresentano una vittoria per nessuno dei soggetti coinvolti.
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