La riforma Nordio prevede l’abolizione dell’abuso d’ufficio e il bavaglio sulle intercettazioni
Riforma Nordio: presentata la bozza del disegno di legge: dall’abolizione dell’abuso d’ufficio, fino al bavaglio sulle intercettazioni, ecco i punti principali del testo.
Carlo Nordio, ministro della Giustizia ha presentato una bozza del ddl sulla riforma della giustizia, composta da otto articoli, con la partecipazione di Silvio Berlusconi. Tuttavia, l’Associazione Nazionale Magistrati ha fortemente criticato la riforma, sostenendo la mancanza di equilibrio della riforma.
Riforma Nordio, cosa è previsto per le misure cautelari
Le richieste di misure cautelari in prigione – avanzate dal Pm – dovranno essere approvate da una collegio composto da tre magistrati, anziché da un singolo giudice.
Inoltre, l’indagato dovrà essere preventivamente informato e avvisato con un anticipo di almeno 5 giorni, prima di disporre la misura cautelare.
Il Ministro Nordio ha annunciato che questa disposizione sarà introdotta tra due anni per evitare di sovraccaricare il personale dei tribunali.
Questa regola non riguarderà situazioni di urgenza, ad esempio quando c’è un rischio di fuga o di distruzione di prove o in presenza di reati gravi come mafia e terrorismo.
Non sarà applicata nemmeno quando i reati sono stati commessi con l’utilizzo di armi o violenza fisica. L’obiettivo è quello di permettere la difesa preventiva dell’indagato e dare al giudice l’opportunità di discutere direttamente con l’indagato prima di attuare qualsiasi misura cautelare.
Abolizione del reato di abuso d’ufficio e depenalizzazione del millantato credito
La riforma della giustizia prevede l’eliminazione del reato di abuso d’ufficio, che attualmente punisce i pubblici ufficiali che procurano un vantaggio patrimoniale o un danno ingiusti, con conseguente violazione della legge.
Tuttavia, questa modifica è stata criticata, poiché è in contrasto con le normative dell’Unione europea e delle Nazioni Unite. Il ministro ha, quindi, proposto la possibilità di introdurre nuove norme sanzionatorie che siano più precise e conformi alle disposizioni euro-unitarie in materia.
La riforma della legge mira a ridurre il reato di traffico di influenze illecite e depenalizzare il reato di millantato credito, incorporato nella legge Spazzacorrotti.
La punibilità del reato dipenderà dall’intenzionale sfruttamento di relazioni esistenti con un pubblico ufficiale, la promessa o il versamento di utilità economica.
Solo i soggetti che sfruttano effettive relazioni con pubblici ufficiali, per una mediazione illecita e che sono ricompensati con denaro, saranno puniti. Lo scambio di favori non funge da integrazione agli estremi di reato. Innalzata, a 1 anno e 6 mesi, mentre resta invariata, a 4 anni e 6 mesi, la pena massima.
Diffusione delle intercettazioni limitata e divieto di pubblicazione dell’avviso di garanzia
Non sarà più possibile diffondere le intercettazioni non riprodotte dal giudice nelle motivazioni o utilizzate nel dibattimento, nemmeno in modo parziale.
Questo limite si applica anche alle richieste delle procure e i dati da quelle che sono definite “persone diverse dalle parti” non potranno essere acquisiti dal giudice, a meno che non siano considerate di particolare rilevanza.
La riforma, inoltre, include il divieto alla pubblicazione dell’avviso di garanzia, che può essere solo descritto sommariamente.
Questi due passaggi hanno suscitato una forte preoccupazione nell’Ordine dei giornalisti, il cui Consiglio nazionale teme una lesione del diritto dei cittadini ad essere informati sui fatti di interesse pubblico.
Daniela Caruso
Laureata in Culture Digitali e della Comunicazione e in Comunicazione Pubblica, Sociale e Politica, da diversi anni lavoro nel mondo digitale. Appassionata di disegno, canto, viaggi e di prodotti di bellezza.