I due – di 4 e 6 anni – sono stati trovati da una squadra di agenti lo scorso 10 maggio, nei pressi del Raccordo anulare.
Trasferiti al Policlinico Umberto I di Roma, sono stati affidati alle cure di medici, infermieri e volontari. A raccontare la loro storia è stato proprio lo staff del nosocomio capitolino, che sulla sua pagina social ha condiviso le foto dei due fratellini, il più piccolo dei quali, nonostante avesse 4 anni, non camminava neppure quando è arrivato in ospedale. Oggi balla e va sul monopattino. I due bambini sono stati ora affidati a una struttura protetta, in attesa che qualche famiglia si faccia avanti per adottarli. Ai genitori biologici è stata revocata la patria potestà.
Una storia terribile quella che arriva da Roma e che è difficile persino raccontare, se non fosse per il lieto fine che – mai come in questa occasione – è più che meritato. Lo scorso mese di maggio alcuni agenti in servizio nella zona del Raccordo anulare hanno prestato soccorso a due fratellini di 4 e 6 anni, che vagavano in strada con ecchimosi ed evidenti segni di maltrattamenti sul corpo.
I bambini sono stati affidati immediatamente alle cure dei medici dell’ospedale Umberto I di Roma, e proprio dallo staff del nosocomio capitolino arriva il racconto della loro drammatica storia. Quando sono arrivati in ospedale, il più piccolo dei due neppure sapeva camminare. Entrambi erano malnutriti e con evidenti segni di percosse, andate avanti per anni, tanto che – per il piccolo di 4 anni – si è reso necessario un intervento chirurgico per rimuovere delle raccolte ematiche che ne compromettevano la vista.
I progressi fatti dai due piccoli nel corso di questi mesi sono evidenti. Hanno imparato a mangiare, con una dieta personalizzata e pensata appositamente per loro. “Alcuni esami lasciavano pensare, a causa dei residui nello stomaco, che avessero mangiato terra” si legge in uno stralcio del lungo post condiviso dal nosocomio Umberto I. Se prima non guardavano negli occhi le persone, oggi hanno imparato a farlo, fidandosi degli adulti che si sono presi cura di loro.
Cinque infermieri, affiancati da medici e volontari, si sono alternati in questi mesi, per non lasciarli mai soli e offrire loro un supporto costante. I due bambini si sono confrontati anche con degli psicologi infantili. Il più grande è stato posto in comunità protetta, il più piccolo lo ha raggiunto qualche settimana dopo l’intervento. Pietro e Paolo sono ora in attesa di una famiglia che li accolga e che si prenda cura di loro, come finora non è mai stato fatto.
“Auguriamo ai nostri due angioletti di avere presto una famiglia che li ami incondizionatamente e che garantisca loro un futuro ricco di amore, gioie e soddisfazioni”
è l’augurio dello staff medico che ha avuto in cura i due piccoli.
Ai genitori biologici è stata revocata la patria potestà.
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