Il 23enne Thomas, affetto dalla sindrome di down, si è diplomato all’Istituto Professionale di Vinci, provincia di Firenze.
Grande soddisfazione, non solo per il neo diplomato, ma anche per i genitori e per l’insegnante Elisabetta Fanti, che dalla quarta elementare lo ha accompagnato fino a questo importante traguardo.
Il sindaco di Vinci, Giuseppe Torchia, ha condiviso sul suo profilo social una foto di Thomas, con diploma e fascia tricolore, per ricordare a tutti che la disabilità non è un ostacolo, non deve esserlo mai.
La rivincita di Thomas: 23enne con la sindrome di down si diploma
Una città in festa per un piccolo, grande traguardo che il 23enne Thomas, affetto dalla sindrome di down, è riuscito a conquistare, con costanza e impegno.
Il neo diplomato vive con la sua famiglia a Vinci, provincia di Firenze, ed è stato proprio il sindaco della città, Giuseppe Torchia, a celebrare il traguardo raggiunto da Thomas con i suoi concittadini.
“Negli anni Thomas, con tenacia e caparbietà, è riuscito a portare a termine questo percorso. Vederlo così felice mi ha emozionato tanto che, alla fine dell’esame, mi è sembrato giusto dare a lui la fascia tricolore, perché penso rappresenti meglio di chiunque altro la Città di Vinci”
si legge sul profilo del primo cittadino.
Thomas si è diplomato all’Istituto Professionale. Ad accompagnarlo, in questo giorno speciale, i genitori e l’insegnante e psicologa che lo ha seguito dalla quarta elementare fino alla fine degli studi.
Visibilmente emozionato, Thomas ha indossato la fascia tricolore, che gli è stata donata dal sindaco.
Cos’è la sindrome di down
La sindrome di Down, da cui è affetto Thomas, è dovuta alla presenza di un cromosoma 21 in sovrannumero rispetto a quanto accade nei soggetti sani ( in questo caso si parla di trisomia 21.
L’attuale prevalenza di sindrome di down vari tra 1:1000 e 1:2.000 nuovi nati. Le caratteristiche comuni ai soggetti colpiti da questa sindrome sono un ritardo dello sviluppo fisico e mentale, che può essere più o meno grave, una particolare forma del viso, occhi a mandorla e spesso bassa statura.
Il rischio che un feto sia affetto dalla sindrome di down aumenta con l’avanzare dell’età della madre. Si stima infatti che, nel 90-95% dei casi sia proprio la madre ad avere nella cellula uovo, due cromosomi 21 anziché uno soltanto.
La prospettiva di vita per le persone affette da sindrome di down è intorno ai 60 anni, ma alcuni soggetti superano anche gli 80 anni.