Il presidente del Senato Ignazio La Russa è intervenuto oggi alla cerimonia del Ventaglio e ha parlato del caso del figlio Leonardo, dichiarando di credere a quanto dice ma di non aver mai avuto intenzione di attaccare la ragazza protagonista del presunto episodio di violenza sessuale. Il 22enne è indagato per i fatti avvenuti lo scorso 18 maggio a Milano, assieme a un altro ragazzo.
Intervenuto alla tradizionale cerimonia del Ventaglio, con la quale si scambiano gli auguri con la stampa parlamentare, il presidente del Senato Ignazio La Russa è tornato sulla vicenda che vede coinvolto il figlio minore Leonardo Apache, accusato da una coetanea di stupro. Il senatore ha ammesso di credere al figlio, ma ha voluto anche ribadire come non abbia mai avuto intenzione di attaccare la ragazza protagonista del supposto episodio di violenza sessuale, e che anzi le sue dichiarazioni siano state fraintese poiché rivolte in particolare al difensore della giovane e non tanto alla diretta interessata.
Sarebbe stato frainteso, Ignazio La Russa. Questo, in sostanza, ciò che ha detto il presidente del Senato durante la cerimonia del Ventaglio alla stampa parlamentare. “Non lo rifarei, soprattutto perché non sono stato bravo a far comprendere che non c’era nessun attacco alla ragazza, e difatti da quel momento mio figlio ha avuto i suoi difensori e tocca a loro” ha detto La Russa, riferendosi alle dichiarazioni rese dopo la denuncia per stupro ricevuta da Leonardo Apache.
La Russa ha anche ribadito di credere al figlio, e ha rivendicato il suo diritto a farlo: “La mia convinzione di padre, tuttora esistente, è di credere a mio figlio perché un padre può anche non credere a suo figlio. Ma se crede a quello che il figlio gli racconta, non c’è niente di male che lo dica”.
Infine ha voluto chiarire quanto detto in merito alla ragazza al centro della vicenda, rispondendo così al segretario del PD Schlein che si era detta disgustata come la seconda carica dello Stato minasse la credibilità delle donne.
“Non ho mai inteso attaccare la ragazza e non sono intervenuto oltre. Ho anche parlato con Giorgia Meloni. Ma credo che se Elly Schlein avesse letto con attenzione quello che ho scritto, avrebbe capito che il mio riferimento era sulla scelta del difensore, e non della ragazza, di aspettare giorni prima di presentare la denuncia, cosa che ha reso impossibile l’esame del video” le parole di Ignazio La Russa, che si è prestato a rispondere a tutte le domande dei giornalisti, lasciandosi andare anche a un piccolo e inatteso sfogo.
“Se rispondo e se parlo di una questione che voi mi ponete, politica, dicono: ‘Ah il presidente ha parlato di cose di cui non dovrebbe. Lui fa politica e invece dovrebbe stare al di sopra delle parti’. Se non rispondo, sono maleducato, quindi non so mai bene come fare” si è sfogato il presidente del Senato che ha poi parlato anche della recente bocciatura della mozione di sfiducia del ministro Santanché.
“Al di là della opportunità che non tocca a me giudicare perché sarebbe una opinione, il risultato è molto chiaro ed è un segnale di libera democrazia e di civiltà anche per come si è svolto il dibattito. Parlando da esponente di FdI onestamente io non ricordo casi in cui ci sia stata una mozione di sfiducia individuale per fatti precedenti all’assunzione dell’incarico ministeriale” ha dichiarato riferendosi alla ministra del Turismo e alla mozione richiesta dall’opposizione.
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