Il presidente del Senato della Repubblica, Ignazio La Russa, ha lanciato una proposta agli attivisti di Ultima generazione, invitandoli ad andare in Emilia Romagna come volontari a spalare fango, aiutando a eliminare i danni che ha provocato l’alluvione dei giorni scorsi.
Il presidente del Senato ha rilasciato all’Ansa delle dichiarazioni riguardanti gli attivisti di ultima generazione che lo scorso 2 gennaio hanno imbrattato la facciata di Palazzo Madama.
Nella giornata odierna, Ignazio La Russa, Presidente del Senato della Repubblica, ha rilasciato all’Ansa delle importanti dichiarazioni riguardanti gli attivisti di ultima generazione che lo scorso 2 gennaio hanno imbrattato la facciata del Senato e ha parlato dell’alluvione che nei giorni scorsi ha colpito l’Emilia Romagna.
“vadano per almeno una settimana da volontari in Emilia-Romagna e certifichino il loro attivo operare per spalare il fango e aiutare a eliminare i danni dell’alluvione”.
Questo il monito di La Russa, il quale ha lanciato un messaggio nei confronti degli attivisti, spiegando che sarà sua premura in tal caso convincere il Senato a ritirare la costituzione di parte civile nei loro confronti, una volta che questi abbiano dato prova di volere concretamente fare qualcosa per l’ambiente.
A distanza di 4 mesi si torna nuovamente a parlare della facciata del Senato imbrattata dagli attivisti di ultima generazione lo scorso 2 gennaio. Per tale gesto, all’epoca dei fatti, il presidente La Russa aveva annunciato che il Senato si sarebbe costituito come parte civile.
Ad oggi, però, dopo l’alluvione che ha colpito l’Emilia Romagna, il presidente del Senato è disposto a ritirare quello che aveva detto nel mese di gennaio a patto che gli attivisti danno prova di fare qualcosa di concreto per l’ambiente e dare una mano alla riviera romagnola.
Lo scorso 12 maggio è iniziato il processo per danneggiamento aggravato ai danni di Davide Nensi, Alessandro Sulis e Laura Paracini, la quale quest’ultima ha rilasciato delle dichiarazioni dopo l’udienza:
“Non mi preoccupa tanto il processo, quanto il mio futuro. Un futuro senza acqua, senza cibo e al collasso sociale, quello sì che dovrebbe terrorizzare tutti quanti”.
Dopo il messaggio lanciato da Ignazio La Russa, non è tardato ad arrivare la replica di una delle attiviste di ultima generazione, Maria Letizia Ruello, circa la proposta di andare in Emilia Romagna a dare una mano agli alluvionati per ritirare la costituzione di parte civile
“Si tratta di un ricatto vigliacco”.
Queste le parole rilasciate alla testata Adkronos, la quale ha spiegato che una parte degli ecologisti si trova già in loco per dare una mano.
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