Nel pomeriggio è arrivata una notizia bomba: la Russia avrebbe messo in programma una missione con astronauti, anzi cosmonauti siamo precisi, per sbarcare sulla Luna prima della fine del 2029. Sarebbe una decisione epocale perché si ritornerebbe sul nostro satellite naturale sessant’anni dopo la prima volta e oltre mezzo secolo dopo l’ultima, con Apollo 17. Lo ha annunciato Igor Komarov, numero uno della Roskosmos, l’agenzia spaziale russa, che ha anche anticipato la strategia di avvicinamento a questo importantissimo traguardo. L’uso del condizionale e un po’ di precauzione è d’obbligo, per due motivi.
C’era un po’ di timore di bufala in un primo momento: come da prassi, le agenzie di stampa italiane oltre che da alcuni siti specializzati internazionali non avevano citato la fonte, ma si erano limitate a rimbalzare le stesse info riformulando le frasi senza troppi approfondimenti. Non è stato facile risalire a una prova inequivocabile che non fosse una burla. Dopo un po’ di ricerche, la fonte originaria era nientemeno che la TASS, l’agenzia giornalistica russa. Cliccando sul link si ritrova non solo la (breve) storia, ma anche un infografica (vedi sotto).
I fatti: la Russia manderebbe una missione umana sulla Luna nel biennio 2029-2030, non prima di averne inviata una senza cosmonauti nel 2028-2029. La Roskosmos utilizzerebbe il nuovo e potente razzo Angara-5V versione aggiornata, lanciato dal nuovo cosmodromo di Vostochni. Certo, però è strano che sul sito ufficiale della Roskosmos – al momento della stesura di questo articolo – nulla è presente.
Non ci sono nemmeno video di su Youtube. Completo silenzio anche sui siti della NASA e dell’ESA ossia rispettivamente dell’agenzia spaziale americana e europea, due partner solidi dei russi. È molto strano, parecchio, ma probabilmente si tratta solo di cautela. Le ultime notizie – ufficiali e confermate – davano le agenzie americane e russe d’accordo sul supporto della stazione spaziale internazionale, la ISS, almeno fino al 2024 per poi costruirne una nuova. Ma anche in questo caso è da prendere con le molle perché la ISS è la costruzione umana più costosa di tutti i tempi e abbandonarla per farne una nuova costerebbe un salasso che non è possibile nemmeno immaginare in questo momento. Una fuoriuscita di miliardi di dollari che nessun governo può permettersi, Cina a parte, che infatti sta lavorando in proprio.
Il secondo grande dubbio è che non è da escludere che poi le missioni e l’intero programma saranno abbandonati sempre per un discorso meramente economico. D’altra parte il grande limite delle missioni spaziali è proprio l’eccessivo esborso che comportano, senza dimenticare i rischi sempre enormi che vengono richiamati ogni qual volta è impegnato personale umano. Insomma, forse sarebbe il caso di smorzare un po’ l’entusiasmo di una notizia che scalda subito i cuori.
AGGIORNAMENTO: una rappresentazione del programma spaziale russo, un’infografica:
Viene descritta la navetta che misurerà 6.1 metri di larghezza, 4.4 metri di diametro nella sua parte cilindrica e peserà 12 tonnellate. La struttura sarà decisamente semplificata con una grande antenna sul retro, due pannelli solari e soprattutto la capacità di essere riutilizzata almeno dieci volte. Molto interessante, speriamo davvero che questo progetto vedrà la luce.