La Russia si ritira da un’altra grande città dell’Ucraina, Kharkiv

La Russia sta ritirando le forze da Kharkiv, la seconda città più grande dell’Ucraina, dove sta perdendo terreno, affermano funzionari ucraini e occidentali, in una delle più grandi battute d’arresto della Russia dalla sua ritirata da Kiev il mese scorso.

Una cartina della Russia e dell'Ucraina
Una cartina della Russia e dell’Ucraina – NanoPress.it

Ora la Russia si concentra nel sud-est dell’Ucraina

Funzionari affermano che il Cremlino probabilmente reindirizzerà le truppe a sud-est, dove si dice che rafforzerà le sue forze a Izium, una città che ha catturato il mese scorso.

Izium, a circa due ore a sud-est di Kharkiv, è diventata un centro operativo cruciale per la Russia, che si dice stia facendo progressi nella regione orientale del Donbass, dove i combattimenti sono stati incessanti.

Quindi, constatata l’impossibilità, da parte dell’esercito sovietico, di conquistare l’intera Ucraina e mettere sotto scacco il governo di Zelensky e l’intera Europa, Putin con i suoi generali ha dovuto rivedere i suoi piani, che ormai sembrano essere acclarati.

Perché, secondo i servizi di intelligence britannici e statunitensi, ormai da almeno 20 giorni, l’idea dei russi è quella di concentrare tutte le forze militari nell’area sud est dell’Ucraina, in modo da rafforzare la sua presenza nel Donbass, e prendere tutti i porti ucraini sul Mar Nero. Già ora, a parte Odessa, i porti sono in mano ai russi.

Il blocco dei porti e la crisi delle derrate alimentari

E comunque, anche dalla stessa Odessa, anche se non ancora conquistata, non può partire nulla, neanche navi con derrate alimentari, perché verrebbero colpite dalle forze navali russi, dislocate davanti alla costa Ucraina.

Ragazza nascosta dietro la mano con iscrizione di guerra
War – NanoPress.it

Ed il problema delle derrate alimentari, diventerà a breve un caso mondiale, dato che, senza il grano proveniente dall’Ucraina, milioni di persone, soprattutto quello che vivono nei paesi più poveri del mondo, rischieranno di morire letteralmente di fame.

Ripetutamente l’agenzia dell’Onu, che si occupa della fame nel mondo, ha chiesto allo stesso Putin, di permettere di far partire le navi con il grano dai porti ucraini. Ma finora non è stata data alcuna risposta. E il tempo scorre inesorabile, mentre il grano comincia a marcire.

L’Unione europea ha stabilito che fornirà ulteriori 500 milioni di euro (521 milioni di dollari) in supporto militare all’Ucraina, secondo quanto affermato venerdì dal diplomatico del blocco, Josep Borrell, a margine di un incontro del G7 nella Germania settentrionale, portando il totale dell’UE. aiuti militari all’Ucraina a 2 miliardi di euro.

Alla domanda se il blocco avrebbe fornito aerei da combattimento, che le autorità ucraine hanno chiesto ripetutamente, il signor Borrell ha detto: “No, non puoi fornire molti aerei da combattimento con 500 milioni di euro”, aggiungendo che il finanziamento extra sarebbe speso per armi pesanti.

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