L’Isola dei Serpenti è un isolotto roccioso di importanza strategica e dal forte significato simbolico. È molto importante per il commercio del grano del Mar Nero.
Durante la notte l’esercito russo ha lasciato l’Isola dei Serpenti, come ha riferito il comando militare meridionale ucraino: “Durante la notte dopo un’operazione militare di successo con le nostre unità missilistiche e di artiglieria sull’Isola dei Serpenti, il nemico ha lasciato frettolosamente l’Isola”.
È fondamentale la posizione strategica dell’isola dei Serpenti, trovandosi a soli 40 km dalla costa ucraina e a soli 45 km dalla Romania.
Questa piccola Isola nel 2009, con una sentenza della Corte di Giustizia, venne assegnata per l’80% alla Romania, e il resto fu lasciato all’Ucraina.
L’importanza sta nei suoi giacimenti di petrolio e gas naturale, di cui è ricca.
Il generale Valeriy Zaluzhny, capo del forze militari di Kiev, ha ringraziato, con un messaggio su Telegram, “I difensori della regione di Odessa che hanno preso tutte le misure necessarie per liberare una parte strategicamente importante del nostro territorio”.
L’agenzia statale russa ha inviato un comunicato dove si dice che il loro ritiro coincide con la missione completata.
Questa decisione impedirà così a Kiev la speculazione e l’impossibilità di esportare il grano, a causa del totale controllo del Mar Nero da parte della Russia.
L’esperto britannico Justin Bronk del think tank di difesa Royal United Services Institute, ha sottolineato quanto sia stato difficile tenere l’Isola sotto controllo fin dai primi tempi.
Gli ucraini hanno attaccato l’aviazione, così facendo hanno distrutto i sistemi militari russi. Per questo motivo Mosca doveva continuamente mandare via nave i nuovi equipaggiamenti, che venivano attaccati durante la navigazione.
L’Isola era diventata una posizione militare insostenibile, perché piccola e molto scoperta.
Questo ritiro può essere considerato un segnale di negoziato molto più profondo sulla svolta del conflitto. Infatti, in assenza di forze russe, quest’area renderebbe più semplice, anche sulla carta, questo flusso di cargo provenienti dai porti ucraini.
Questa missione va al dì là delle operazioni tecniche per questo si ipotizza che non sarà di breve durata.
Mentre per la Russia sembra non ci sia la possibilità di controllare il Mar Nero settentrionale, anche la crisi alimentare è un punto di svolta per avviare una vera trattativa e il congelamento dell’operazione militare speciale.
Questo annuncio è arrivato dopo l’incontro del G7 e il vertice Nato, per questo può rappresentare una scelta diplomatica precisa.
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