Tutti i siti del Vaticano off-line, con lo spettro di un attacco hacker. Adesso è arrivata la smentita da parte della sala stampa.
La smentita da parte della sala stampa del Vaticano. Il sito era rimasto per ore inaccessibile, e tutto aveva fatto pensare a un attacco informatico da parte dei simpatizzanti della Russia. Le parole di Papa Francesco contro i ceceni e la “minimizzazione” da parte della Santa Sede.
Tutto, dinamica e anche bersaglio, aveva fatto pensare a un attacco hacker – c’è chi era convinto anche da parte della Russia, o simpatizzanti. Ma pare che, nonostante i dettagli avessero lasciato intendere a un classico ‘ddos’, si sia trattata di semplice manutenzione.
Detto che solitamente la manutenzione di un sito non mette in moto dichiarazioni ufficiali, ma anzi viene normalmente preannunciata e informata ad utenti e lettori, è arrivata la smentita di un possibile attacco hacker da parte della sala stampa.
I dubbi rimangono, secondo alcuni. Il Messaggero parla infatti di “minimizzazione” da parte della Santa Sede, che ha visto i suoi siti web per ore buttati giù senza possibilità minima di accedervi.
Dubbi che rimangono anche perché, sempre secondo quanto riportato dal quotidiano romano, è anche solito provvedere al down dei siti per gli utenti, in caso di manutenzione, tramite un sito di cortesia. Un modo per ovviare alle manutenzioni straordinarie, con il quale si segnala la sospensione dei servizi per gli utenti.
Ma stavolta invece i siti e le pagine web del Vaticano erano semplicemente inaccessibile. La dicitura, classica, era “page not found”, messaggio d’errore che è solito comparire proprio durante gli attacchi ‘ddos’ da parte degli hacker russi.
Una particolare tipologia di attacco che rallenta la rete e che tende a sovraccaricarla con un enorme flusso di dati in ingresso. Dunque automaticamente la rete che si è deciso di colpire si disattiva.
A gettare benzina sul fuoco di chi invece si sia trattato di un hackeraggio nonostante le smentite della Santa Sede, le parole di ieri di Papa Francesco. Il Papa aveva infatti definito i militari ceceni crudeli. Parole che in Russia avevano scatenato polemiche, e che nelle televisioni statali avevano fatto scaturire aspre critiche nei confronti del Santo Padre.
Ed ecco che l’attacco hacker da parte di alcuni simpatizzanti della Russia non pare poi cosa così astratta. Stavolta però non vi è stata alcuna rivendicazione. Il sito del Vaticano era già stato hackerato, anche da parte di informatici islamici.
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