Il 10 agosto 1996 Angela Celentano, di appena tre anni, scompare dal Monte Faito a Vico Equense, in provincia di Napoli.
Quella domenica Angela, con i genitori Maria e Catello, e le sue due sorelle, stavano facendo una gita fuori porta. Come accadeva tutte le domeniche. Non sapevano, però, che quella domenica avrebbe cambiato per sempre il corso della loro vita.
Anche Angela Celentano nella terra degli scomparsi
Un evento tragico e avvolto nell’angoscia ha tenuto e tiene tutta l’Italia con il fiato sospeso da oltre tre decenni: la scomparsa di Angela Celentano avvenuta il 10 agosto 1996, appunto. Quella che doveva essere una giornata di festa si è trasformata in un incubo quando Angela, sul Monte Faito insieme ai genitori per partecipare ad un pic nic della comunità evangelica, è sfuggita per alcuni istanti al controllo dei genitori durante un’escursione. Le forze dell’ordine e le i volontari si sono immediatamente mobilitate per cercare la bambina, ma ogni sforzo è sembrato fin da subito infruttuoso. La sua sparizione è diventata un caso che continua a tenere l’opinione l’opinione pubblica con il fiato sospeso.
Le prime indagini sulla scomparsa della piccola Angela
Le indagini hanno inizialmente concentrato l’attenzione sulla famiglia Celentano, ma col passare del tempo, nuove piste hanno preso forma. Nel 1999, emerse una possibile connessione con lo zio della bambina, Gennaro Celentano, e alcuni amici della famiglia, sollevando sospetti di favoreggiamento nel rapimento. Ulteriori dettagli emergono quando Maria Celentano, la madre di Angela, riferisce una frase sospetta pronunciata da una giovane parente la sera prima della scomparsa. Questo ha portato gli investigatori a considerare l’ipotesi di un rapimento pianificato. Un’ipotesi finita in un vicolo cieco.
L’age progression e le nuove tecnologie per la ricerca degli scomparsi
Uno sviluppo cruciale arriva quando testimoni riferiscono di aver visto una Lancia Prisma color oro metallizzato con un uomo con un codino alla guida, avvicinarsi in modo sospetto alla zona del rapimento. Proprio il 10 agosto del 1996. Questa pista, però, è caduta quasi subito nel vuoto perché non confortata da nessun tipo di elemento investigativo né prova concreta. Anche se, chiaramente, si è trattato di una tesi finita inevitabilmente a rafforzare l’ipotesi di un sequestro per pedofilia e traffico di organi.
Gli sforzi investigativi negli ultimi anni si sono ulteriormente intensificati da quando, con la collaborazione dell’FBI, che utilizza tecnologie avanzate come l’age progression, è stata divulgata la fotografia di come Angela apparirebbe oggi.
La famiglia, nel frattempo, non si è mai arresa. E mai lo farà. Come giusto e normale che sia. Continuando a sperare, anche attraverso periodici appelli pubblici, che quella che all’epoca era la loro bambina, ed oggi un’adulta, torni un giorno finalmente a casa dai suoi affetti più cari.
La Pista turca, dal 2009 al 2023
Nel 2009 e’ stata battuta una nuova pista che portava direttamente i Turchia. Valentina Trentinella, una privata cittadina, aveva ricevuto una confessione da Don Augusto, un prelato che aveva ricevuto la confessione da parte da un praticante. Secondo questa testimonianza, Angela vivrebbe su di un isolotto turco con un uomo che crede essere suo padre. Il troncone di indagine, oggetto anche di rogatoria internazionale, e’ andato avanti fino alla primavera di quest’anno. Purtroppo , però, a livello investigativo questa pista non ha portato a nulla di significativo. E, almeno formalmente, la Procura di Napoli continua ad indagare perché il Gip ha disposto la proroga delle indagini. Proprio per compiere ulteriori accertamenti.
La pista messicana e la storia di Celeste Ruiz
Nel 2011, finalmente emergono notizie da una giovane che afferma di essere Angela, ma che non vuole essere rintracciata. Il suo nome è Celeste Ruiz e vive in Messico. Le indagini si spostano quindi oltre i confini nazionali, coinvolgendo anche le autorità messicane. Tuttavia, la vera identità di Celeste rimane in dubbio. L’intensa indagine rivela che la ragazza potrebbe avere legami con la famiglia Ruiz, ma le circostanze esatte rimangono sfuggenti e contraddittorie. Nel 2017, una svolta inaspettata: Celeste Ruiz risulta corrispondere al nome di Brissia, una psicologa. E messa alle strette rivela di non aver avuto alcuna consapevolezza dell’uso della sua foto in questa storia. La pista messicana svanisce, ma rimane l’interrogativo su chi sia realmente Angela Celentano e cosa sia accaduto a lei. Il mistero continua a sfidare gli investigatori e a tenere l’attenzione del pubblico, mentre la verità sembra ancora lontana dall’essere rivelata.
L’ultima speranza per i genitori di Angela, la pista venezuelana
Proprio nella primavera di quest’anno una nuova speranza si era aperta per i genitori di Angela. Un nuovo faro sulle indagini si è aperto e chiuso recentemente: una modella venezuelana, secondo quanto riportato dai media, sembrava aver avanzato la richiesta di sottoporsi al test del DNA perché riconosciutasi nella descrizione di Angela. Il suo profilo genetico le è stato prelevato quando era venuta nel nord Europa per un lavoro proprio come fotomodella. Ma, anche in questo caso, si è rivelato essere un buco nell’acqua.
Che cosa è successo davvero ad Angela Celentano?
Angela Celentano è stata sicuramente rapita da qualcuno che quel 10 agosto 1996 si trovava con lei e con i genitori sul Monte Faito. Difatti, in quei frangenti, con tutte le persone presenti, nessuno avrebbe potuto improvvisare un rapimento senza passare inosservato. Piuttosto è verosimile che lei si sia allontanata con qualcuno che aveva un volto familiare e che si è approfittato della sua ingenuità. Si saprà mai che fine ha fatto Angela? Molto difficile. La letteratura criminologica parla chiaro: se un caso di scomparsa non si risolve entro le prime quarantotto ore è quasi impossibile che si possa addivenire alla verità. Noi, però, in questo giorno, continuiamo a sperare che Angela torni a casa dai suoi genitori e dalle sue sorelle. Che, ogni anno, l’11 giugno, continuano a comprarle regali per il suo compleanno e ha lasciarli nella sua cameretta.