La scuola contro la proposta di Autonomia Differenziata di Calderoli. Sabato ci sarà con 60 sindaci al seguito la prima manifestazione a Cosenza.
Anche la scuola si mobilita contro l’Autonomia Differenziata di Calderoli. Cgil insieme a Uil e Movimento di cooperazione educativa parteciperanno alla manifestazione di sabato, in programma a Cosenza, dove prenderanno parte anche le associazioni AIMC associazione italiana dei maestri cattolici, il centro l’iniziativa democratici degli insegnati, e l’associazione Proteo Fare Sapere. Insieme la protesta verrà condotta contro le ipotesi di autonomia “regressive” per la riforma voluta dalla Lega e da Roberto Calderoli.
Insieme per dire no alle ipotesi regressive. Tante le associazione che sabato, a Cosenza, si riuniranno contro l’Autonomia Differenziata di Roberto Calderoli. Il leghista, che a pochi mesi dall’insediamento del governo aveva subito e in maniera frettolosa proposto la sua bozza, tenta entro l’anno di trasformarla in legge. Ovviamente anche Salvini, da tempo fautore della possibilità di “indipendenza” delle Regioni, si è detto subito a favore e la maggioranza non avrebbe al momento intenzione di mettere i bastoni tra le ruote. Anche Tajani, che comunque promette una lettura del provvedimento approfondita prima di eventuali manovre definitive, sarebbe messosi a disposizione.
Ma dal Sud Italia arrivano le prime opposizione. L’autonomia infatti, che andrebbe a toccare temi importanti per le Regioni come quello della Sanità e dell’Istruzione, non piace nel Meridione. Sabato dunque è pronta la prima protesta ufficiale al disegno, con la Formazione delle nuove generazioni pronta a reclamare.
“Questa dimensione nazionale del sistema di istruzione, formazione e lavoro non tollera ipotesi di centralismo regionalista” fanno sapere dalle associazioni. Giuseppe Desideri di Aimc intanto, recentemente intervenuto al Fatto Quotidiano, ha fatto sapere che diversi professionisti della scuola vogliono riapprovassi del loro ruolo: “La loro corresponsabilità educativa e progettuale insieme a quella organizzativa a partire da un nuovo slancio dell’autonomia scolastica. Come associazioni professionali, riteniamo che le differenze delle rispettive storie siano la ricchezza da mettere in comune per realizzare una scuola all’altezza delle sfide che i nostri alunni ci presentano”. Tradotto, l’istruzione non deve passare dalla ricchezza o le possibilità economiche di una regione, ma lo Stato deve garantire pari trattamenti in tutto il Paese.
Sono questi i motivi che hanno spinto ad organizzare la protesta contro la riforma del governo Meloni. In piazza scenderanno Cgil, Gil, 60 sindaci e tanti intellettuali, tra scuola e università, che hanno aderito all’appello di Sinistra Italiana e Rifondazione. Sarà presente Maurizio Acerbo, e l’ex sindaco di Race Lucano, con i giornalisti Esposito e Michele Santoro.
Il timore delle associazioni è proprio quello di un aumento del divario. Lo ha detto Massimiliano Ianni intervenuto ancora al Fatto Quotidiano. Il segretario della Cgil Cosenza ha affermato che l’Autonomia rischia di portare sanità e istruzioni ancora più in basso. Il tutto a rischio di favorire la sanità privata, ma la salute non è una merce da conquistare. Tutte le regioni con salari e stipendi più alti, spiega Ianni, ne saranno favorite. “Il progetto – spiega il segretario – pregiudica il futuro del Paese“.
Presenti alla manifestazione docenti, intellettuali, giornalisti e universitari. Ma anche tanti cattolici, a dimostrazione che la gente sta iniziando a capire la pericolosità del provvedimento. Non a caso si terrà in Calabria la prima presa di posizione di massa. Il Sud Italia infatti ha spesso espresso perplessità al riguardo, mentre il governo continua a rassicurare.
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